Dietto ha scritto: 23/06/2023, 10:56 Rega, comunque non era il primo viaggio che faceva eh.
Non è che questi se so svejati na mattina e hanno detto "andiamo a buttarci a 3000 metri co na scatoletta, sti cazzi se l'impiegato con la terza media ha detto che è pericoloso".
Erano più di quindici anni che facevano sta roba e la fanno tanti altri. E il Titan era stato giù e risalito senza problemi almeno tredici volte.
è stata una disgrazia, capita, sapevano potesse succedere, così che se vai a scalare un 8k sai che potresti diventare un sofficino findus, ma anche basta sia spingere la narrativa che siano matti che tentavano un'impresa senza senso, sia sta retorica ridicola che può o meno coinvolgere migranti nel mediterraneo.
Non è retorica ridicola.
Il discorso verte su un punto diverso da: "miliardari li proviamo a salvare e i poracci li facciamo crepare in fondo al mare".
È la percezione che abbiamo noi dei due accadimenti e della narrazione che viene fatta.
Proviamo automaticamente più empatia verso chi viene da un mondo simile al nostro, da chi esercita fascinazione in quanto ricco (stile di vita, il potere, la stravaganza, il volere quello che hanno loro) e perché è una notizia di cronaca scevra da ogni possibile considerazione di altro genere (politica, razziale, etc).
Dall'altra parte abbiamo dei poveri migranti, diversi da noi, provenienti da una diversa realtà. Delle lore disavventure, delle tragedie che occorrono loro, riusciamo a distaccarci grazie proprio alla differente percezione derivante dal modo di raccontare la notizia.
Ci basta sapere che è un mondo ingiusto e che non si poteva fare molto per evitare la tragedia, ed eccola li che siamo pronti ad andare avanti.
Un meccanismo involontario che colpisce ognuno di noi, ma che purtroppo alla fine si rivela come mancanza di umanità.