Questa sta a Campotosto (AQ)
La verità è un dito in culo non demonizzato
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Questa sta a Campotosto (AQ)
- Mickyleroy
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
DOMA ha scritto: 30/03/2023, 16:30 Ma quindi
In langa
Siamo modernisti o tradizionalisti?
E i metodi classici?
(Spostiamo la digressione altrove?)
Tradizionalista a livello di fondamentalismo religioso ti direi.
Metodo classico intendi sempre in Langa?
In caso, esercizio di stile e poco più. IMHO, eh.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Dipende cosa si intende per tradizione. Il 90% dei vini non hanno più di 120 anni e il vino di 50 anni fa era decisamente diverso da quello attuale.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Da quando in un festival si bada alla qualità e non alla quantità?Sberl ha scritto: 30/03/2023, 21:40 festival franciacorta, due weekend con cantine aperte alle visite, si mangia e si beve di qualita!
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
The Patient ha scritto: 31/03/2023, 8:06Da quando in un festival si bada alla qualità e non alla quantità?Sberl ha scritto: 30/03/2023, 21:40 festival franciacorta, due weekend con cantine aperte alle visite, si mangia e si beve di qualita!
da quando gli eventi sono organizzati con criterio coinvolgendo le cantine della franciacorta e le eccellenze della zona. Ed e' una grande ed enorme vetrina....quindi se tratti male, col piffero che la gente poi si ricorda di te.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Mickyleroy ha scritto: 31/03/2023, 0:36DOMA ha scritto: 30/03/2023, 16:30 Ma quindi
In langa
Siamo modernisti o tradizionalisti?
E i metodi classici?
(Spostiamo la digressione altrove?)
Tradizionalista a livello di fondamentalismo religioso ti direi.
Metodo classico intendi sempre in Langa?
In caso, esercizio di stile e poco più. IMHO, eh.
MC in tutto il mondo - se la "postproduzione", l intrusione "tecnologica" di orange e amarone (forse ancora di piu nei ruffiani ripasso) fa storcere il naso, come ci si rapporta con gli "iperlavorati" MC?
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
garylarson ha scritto: 31/03/2023, 1:02 Dipende cosa si intende per tradizione. Il 90% dei vini non hanno più di 120 anni e il vino di 50 anni fa era decisamente diverso da quello attuale.
Nel caso specifico delle langhe, con tradizionalista sta a significare che in cantina si fa il vino come una volta, fermentazioni lunghe spesso a vasca aperta, rigorosamente botte grande (meglio se di Slavonia).
Il tutto per contrapporsi ai modernisti, ben rappresentati dal docufilm Barolo boys, che hanno portato in Langa un approccio più ""francese"", con l'introduzione della barrique per l'affinamento del nebbiolo e macerazioni più brevi.
(se cerchi barolo boys vs tradizionalisti o simili in google trovi molto a riguardo)
Non ho capito cosa intendi con "90% dei vini non hanno più di 120 anni", mentre purtroppo hai ragione sulla seconda parte della frase.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Mickyleroy ha scritto: 31/03/2023, 9:13garylarson ha scritto: 31/03/2023, 1:02 Dipende cosa si intende per tradizione. Il 90% dei vini non hanno più di 120 anni e il vino di 50 anni fa era decisamente diverso da quello attuale.
Nel caso specifico delle langhe, con tradizionalista sta a significare che in cantina si fa il vino come una volta, fermentazioni lunghe spesso a vasca aperta, rigorosamente botte grande (meglio se di Slavonia).
Il tutto per contrapporsi ai modernisti, ben rappresentati dal docufilm Barolo boys, che hanno portato in Langa un approccio più ""francese"", con l'introduzione della barrique per l'affinamento del nebbiolo e macerazioni più brevi.
(se cerchi barolo boys vs tradizionalisti o simili in google trovi molto a riguardo)
Non ho capito cosa intendi con "90% dei vini non hanno più di 120 anni", mentre purtroppo hai ragione sulla seconda parte della frase.
I Barolo Boys hanno trasformato il Piemonte in Borgogna.
Suggerisco a chi piacesse questo argomento di guardare il documentario.
SOLITO POST AGGRESSIVO...cit
alla riscossa stupidi, che i fiumi sono in piena, potete stare a galla...
https://twitter.com/dannyvietti/status/ ... 48193?s=21
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
DOMA ha scritto: 31/03/2023, 9:09Mickyleroy ha scritto: 31/03/2023, 0:36
Tradizionalista a livello di fondamentalismo religioso ti direi.
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MC in tutto il mondo - se la "postproduzione", l intrusione "tecnologica" di orange e amarone (forse ancora di piu nei ruffiani ripasso) fa storcere il naso, come ci si rapporta con gli "iperlavorati" MC?
Mi aspettavo questa domanda, me la sono proprio cercata

La risposta è: stiamo parlando di due prodotti diversi, in un caso vini fermi, nell'altro caso spumanti in cui l'aspetto del lavoro in post produzione è imprescindibile.
Nel primo caso si può (e come penso avrai capito, per la mia personale visione a riguardo, si deve) lavorare in modo da portare in bottiglia quello che la natura ti ha dato, per essere il più sinceri possibile.
In cantina nella mia testa io non posso aumentare la qualità del prodotto: se lavoro male la peggioro, se lavoro bene posso "solamente" mantenerla.
Nel secondo caso essendo come detto imprescindibile l'influenza della mano umana, il prodotto finito va valutato in modo differente. Anche se ho avuto professori che essendo più estremisti di me lo ritenevano e lo ritengono un prodotto artificiale e quindi "di serie b" rispetto ai vini fermi.
C'è modo di essere sinceri (o quantomeno meno impattanti) anche nel fare spumanti, comunque.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Mickyleroy ha scritto: 31/03/2023, 9:13garylarson ha scritto: 31/03/2023, 1:02 Dipende cosa si intende per tradizione. Il 90% dei vini non hanno più di 120 anni e il vino di 50 anni fa era decisamente diverso da quello attuale.
Nel caso specifico delle langhe, con tradizionalista sta a significare che in cantina si fa il vino come una volta, fermentazioni lunghe spesso a vasca aperta, rigorosamente botte grande (meglio se di Slavonia).
Il tutto per contrapporsi ai modernisti, ben rappresentati dal docufilm Barolo boys, che hanno portato in Langa un approccio più ""francese"", con l'introduzione della barrique per l'affinamento del nebbiolo e macerazioni più brevi.
(se cerchi barolo boys vs tradizionalisti o simili in google trovi molto a riguardo)
Non ho capito cosa intendi con "90% dei vini non hanno più di 120 anni", mentre purtroppo hai ragione sulla seconda parte della frase.
L'epidemia di peronospora e filossera che da circa il 1870 ha distrutto il 90% dei vitigni europei, compresi quelli italiani.
Per risolvere il problema , visto che la malattia veniva dall'america e là la vite c'era, hanno importato la vite americana e hanno fatto degli innesti, mantenendo i nomi ma fatalmente cambiando l'organolettica del vino.
Sembra che siano sopravissuti i vitigni che crescevano su terreni sabbiosi o vulcanici.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
garylarson ha scritto: 31/03/2023, 10:35Mickyleroy ha scritto: 31/03/2023, 9:13
Nel caso specifico delle langhe, con tradizionalista sta a significare che in cantina si fa il vino come una volta, fermentazioni lunghe spesso a vasca aperta, rigorosamente botte grande (meglio se di Slavonia).
Il tutto per contrapporsi ai modernisti, ben rappresentati dal docufilm Barolo boys, che hanno portato in Langa un approccio più ""francese"", con l'introduzione della barrique per l'affinamento del nebbiolo e macerazioni più brevi.
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Non ho capito cosa intendi con "90% dei vini non hanno più di 120 anni", mentre purtroppo hai ragione sulla seconda parte della frase.
L'epidemia di peronospora e filossera che da circa il 1870 ha distrutto il 90% dei vitigni europei, compresi quelli italiani.
Per risolvere il problema , visto che la malattia veniva dall'america e là la vite c'era, hanno importato la vite americana e hanno fatto degli innesti, mantenendo i nomi ma fatalmente cambiando l'organolettica del vino.
Sembra che siano sopravissuti i vitigni che crescevano su terreni sabbiosi o vulcanici.
OK. Allora non ha senso parlare di "vini che hanno più di 120 anni" ma di vigneti, o ancor meglio di viti, piante.
Poi peronospora e fillossera son due cose molto diverse e vanno trattate separatamente. La peronospora è un cromista (fino a qualche anno fa si poteva dire fungo, ora ti sparano) mentre la fillossera un afide, un insetto. Fanno danni alla vite in modo diverso e vengono combattute in modo diverso.
Quello che dici tu dell'innestare le viti europee su piede americano è la principale difesa alla fillossera.
Sul cambiare fatalmente le proprietà organolettiche hai ragione da un lato, dall'altro direi che 150+ anni sono un buon lasso di tempo per cambiare una "tradizione" visto che si è partiti da tradizionalità.
E' lo stesso discorso del parmigiano del Wisconsin di questi giorni: paradossalmente le viti a piede franco che furono esportate dall'Europa prima dell'arrivo della fillossera sono effettivamente più "tradizionali", più "vere" rispetto a quelle che ci trovi ora, ad esempio il Malbec in Cile dove la fillossera non è praticamente quasi mai arrivata. Questo Malbec avrà caratteristiche a livello di clone molto più simili ad un Malbec di Bordeaux del 1850 di quanto un Malbec che sta a Bordeaux ora rispetto al Malbec di 170 anni fa.
Così come la ricetta del parmigiano del Wisconsin è più autentica rispetto all'originale rispetto a quanto si faccia oggi in Italia, perchè nel corso del tempo là è rimasta invariata e qui invece è evoluta.
Ora, secondo me in questo caso ci si perde solo in discussioni inutili sulle sfumature della parola "tradizione" più che altro, io sono per il prenderne atto e bona.
Infine, per quanto riguarda i terreni sabbiosi hai ragione, la fillossera non si è mai adattata alla sabbia (in particolare sono i definiamoli per comodità "neonati" della fillossera a non riuscire a muovervisi); mentre per quanto riguarda i terreni vulcanici è una mezza verità: la fillossera non sopporta temperature troppo fredde quindi non la si trova in vigneti in altura. Vigneti in altura che si trovano ad esempio sull'Etna, dove Tenuta delle Terre Nere riesce a fare un vino da uve prefillosseriche, ma sicuramente non son gli unici. La mezza verità sta nel fatto che è l'altitudine, non il terreno vulcanico, a fermare la fillossera. Ci sono vigneti prefillosserici anche sulle Alpi, e appunto anche in Cile (e Argentina) dove si coltiva vite anche a 3000m di altitudine e oltre.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Hai ragione , non mi sono espresso chiaramente. Ho letto che l'altezza ha influito ma ho letto anche opinioni sulle diverse qualità del terreno.
Per le qualità organolettiche, da quel che sembra, la gradazione alcoolica fosse più alta , sui 15-16 gradi, e quindi si può ipotizzare anche una diverso gusto , se questo sostantivo può essere usato correttamente.
Sono interessato all'argomento, io "sarebbi" un archeologo, laureato in storia antica, una parte non indifferente dei miei studi, riguarda il vino nell'antichità . Ti chiedo se mi puoi consigliare una buona bibliografia sull'argomento vino che va dal periodo settecento, ottocento pre filossera.
Conosco e seguo da anni l'argomento parmesan del wisconsin , stiamo arrivando al fondo della ridicolaggine politica.
Vorrei raccontare una mia esperienza personale. Della serie " Se un prete ti dice di credere in Dio, non fa altro che il suo mestiere. Se ti dice di non credere in Dio, allora è interessante starlo ad ascoltare."
Qualche anno fa ho fatto un controllo archeologico per la costruzione di una nuova cantina vinicola situata sui nostri colli, zona di produzione di vini doc. Come succede spesso, alcune persone mi si sono avvicinate per fare delle chiacchere.
In particolare alcuni addetti alla potatura dei vigneti. Mi parlavano delle caratteristiche del vino che producevano e della loro alta qualità. Io, stupidamente, ho fatto il classico commento, beh non si può certo paragonare il vostro vino al Tavernello.
La risposta fu, il Tavernello è un vino dal punto di vista produttivo ottimo, è un prodotto a carattere industrale che cerca un valore del gusto standard e ha scelto la via della economicità.
Insomma lavoratori del settore che omaggiavano altri lavoratori del settore. Rara Avis.
Per le qualità organolettiche, da quel che sembra, la gradazione alcoolica fosse più alta , sui 15-16 gradi, e quindi si può ipotizzare anche una diverso gusto , se questo sostantivo può essere usato correttamente.
Sono interessato all'argomento, io "sarebbi" un archeologo, laureato in storia antica, una parte non indifferente dei miei studi, riguarda il vino nell'antichità . Ti chiedo se mi puoi consigliare una buona bibliografia sull'argomento vino che va dal periodo settecento, ottocento pre filossera.
Conosco e seguo da anni l'argomento parmesan del wisconsin , stiamo arrivando al fondo della ridicolaggine politica.
Vorrei raccontare una mia esperienza personale. Della serie " Se un prete ti dice di credere in Dio, non fa altro che il suo mestiere. Se ti dice di non credere in Dio, allora è interessante starlo ad ascoltare."
Qualche anno fa ho fatto un controllo archeologico per la costruzione di una nuova cantina vinicola situata sui nostri colli, zona di produzione di vini doc. Come succede spesso, alcune persone mi si sono avvicinate per fare delle chiacchere.
In particolare alcuni addetti alla potatura dei vigneti. Mi parlavano delle caratteristiche del vino che producevano e della loro alta qualità. Io, stupidamente, ho fatto il classico commento, beh non si può certo paragonare il vostro vino al Tavernello.
La risposta fu, il Tavernello è un vino dal punto di vista produttivo ottimo, è un prodotto a carattere industrale che cerca un valore del gusto standard e ha scelto la via della economicità.
Insomma lavoratori del settore che omaggiavano altri lavoratori del settore. Rara Avis.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Orco, così specifico mi trovi impreparato. "La stirpe del vino" di Scienza è un bel libro sulla storia, le parentele, gli spostamenti di alcune varietà. Ha anche un capitolo sulla fillossera nello specifico. Scienza è tecnico il giusto, non è né banale né troppo specifico, è un "abilissimo divulgatore" (cit. del mio enologo).garylarson ha scritto: 31/03/2023, 19:42 Hai ragione , non mi sono espresso chiaramente. Ho letto che l'altezza ha influito ma ho letto anche opinioni sulle diverse qualità del terreno.
Per le qualità organolettiche, da quel che sembra, la gradazione alcoolica fosse più alta , sui 15-16 gradi, e quindi si può ipotizzare anche una diverso gusto , se questo sostantivo può essere usato correttamente.
Sono interessato all'argomento, io "sarebbi" un archeologo, laureato in storia antica, una parte non indifferente dei miei studi, riguarda il vino nell'antichità . Ti chiedo se mi puoi consigliare una buona bibliografia sull'argomento vino che va dal periodo settecento, ottocento pre filossera.
Conosco e seguo da anni l'argomento parmesan del wisconsin , stiamo arrivando al fondo della ridicolaggine politica.
Vorrei raccontare una mia esperienza personale. Della serie " Se un prete ti dice di credere in Dio, non fa altro che il suo mestiere. Se ti dice di non credere in Dio, allora è interessante starlo ad ascoltare."
Qualche anno fa ho fatto un controllo archeologico per la costruzione di una nuova cantina vinicola situata sui nostri colli, zona di produzione di vini doc. Come succede spesso, alcune persone mi si sono avvicinate per fare delle chiacchere.
In particolare alcuni addetti alla potatura dei vigneti. Mi parlavano delle caratteristiche del vino che producevano e della loro alta qualità. Io, stupidamente, ho fatto il classico commento, beh non si può certo paragonare il vostro vino al Tavernello.
La risposta fu, il Tavernello è un vino dal punto di vista produttivo ottimo, è un prodotto a carattere industrale che cerca un valore del gusto standard e ha scelto la via della economicità.
Insomma lavoratori del settore che omaggiavano altri lavoratori del settore. Rara Avis.
Sulle gradazioni non saprei, ma dovessi scommettere qualcosa direi che erano più basse ora di un tempo, per due motivi: il primo è il cambiamento climatico, un tempo non si avevano temperature medie così alte come ora (temperature più alte = maturazioni più facilmente raggiungibili = maggior apporto di zuccheri = più alcool potenziale); il secondo motivo è che non avendo appieno capito come si facesse il vino (solo grazie a Pasteur nel 1850 si è capito che erano i lieviti a cibarsi di zuccheri e produrre alcool, prima si andava alla cieca praticamente) quei vini erano molto probabilmente dolci. Le fermentazioni non si svolgevano completamente e rimanevano quindi zuccheri nel prodotto finito (che sicuramente aiutavano anche a bere quello che spesso era un prodotto instabile). Il che mi porta a pensare che l'alcool fosse più sull' 8-9% anziché 15-16%.
Infine, il Tavernello. E' un prodotto molto divisivo all'interno del settore, io personalmente penso che Tavernello abbia tra i migliori enotecnici al momento, considerata la varietà infinita delle uve di partenza (non inteso come cultivar, ma proprio varietà dello stato delle uve: sane, malate, mature, non mature, provenienti da zone completamente diverse) riescono a portare in tetrapak un prodotto comunque più che sufficiente. e che devono fare di più? Tifo tutta la vita Tavernello, al posto di quei vinacci da 3€ o meno al supermercato Chianti o sedicenti tali, in cui il costo della bottiglia è più del contenuto. Per citare Walter Massa: perché comprare la carta igienica avvolta attorno a un rotolo d'oro, se è la carta che mi serve e poi il rotolo lo butto?
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
dai oh, state dando spago ad uno che va su google a cercare "top 10 vini piemontesi" e poi viene qui a scrivervi le cose che copia lì.
Che poi è pure bergamasco, capisco che si è trasferito in Etruria, che non è Umbria (cit.), ma resta sempre un bergamasco...pota su
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Ti ringrazio.
Io potrei consigliarti le opere di Massimo Montanari.
Per quando riguarda il vino nell'antichità, si può condensare nella frase, quando qualche viticoltore ti dice che il suo vino deriva da quelli romani, speriamo di no .
Io potrei consigliarti le opere di Massimo Montanari.
Per quando riguarda il vino nell'antichità, si può condensare nella frase, quando qualche viticoltore ti dice che il suo vino deriva da quelli romani, speriamo di no .