leggendo più accuratamente la sentenza del TAR ci sono due richiami piuttosto espliciti nei confronti della procura federale:
“È evidente l’interesse all’accesso difensivo nel caso in esame, in particolare nella pendenza della impugnazione della sentenza di revocazione, emessa dalla Corte Federale di Appello, proprio perché l’atto in esame dev’essere conosciuto prima che si concluda il processo sportivo, posto che ogni successiva iniziativa proposta presso la giurisdizione amministrativa statale incorrerebbe nei noti limiti degli strumenti di tutela, che in materia disciplinare sono di tipo risarcitorio e non reale, secondo l’impostazione accolta dalla Corte costituzionale”
in mancanza di tutti gli atti rilevanti l'indagato può richiedere risarcimento danni direttamente al TAR, anche in caso di confermata colpevolezza da parte del Coni.
poi:
infine:
tradotto: se non si danno parità diritti in sede sportiva, ci si può appellare al TAR per far valere le proprie posizioni.
Mi sembra un avvertimento in risposta alle dichiarazioni superficiali di alcuni membri della corte federale che anteponevano la celerità come valore massimo rispetto alla assoluta certezza del reato.
è un'affermazione grave, che viene dal presidente della Corte Federale che ha aggravato la penalizzazione Juve:
"La tempestività pervade gli istituti ordinari: la certezza assoluta comporterebbe un rallentamento del procedimento sportivo, diversamente da quanto prevede il principio di tempestività"
mia considerazione personale riguardo la vicenda.
secondo me, anche se non ho letto la comunicazione, il carteggio Covisoc ha davvero poca importanza e non so se sia davvero un atto da considerare come inizio della fase istruttoria della procura.
anche perchè la procura federale può liberamente sostenere che la fase è iniziata più avanti (come ha comunicato) in base alla segnalazione procura torino di inizio indagini plusvalenze.
tuttavia l'autogol risiede nel fatto di aver negato che questo documento potesse essere consultato dalle difese.
questo è un abuso d'ufficio, ora confermato dal TAR, che di fatto aggrava il sentimento di accanimento giudiziario.