BruceSmith ha scritto: 06/10/2021, 11:43
https://www.corriere.it/economia/finanz ... 1f2d.shtml
In tarda mattinata, quando il ministro leghista Garavaglia solleva problemi di merito e di metodo sulla riforma del fisco, il presidente del Consiglio comprende che il nodo è solo politico. Perciò non accoglie la richiesta del Carroccio di posticipare il varo del provvedimento, e lo fa con una battuta che non lascia adito a dubbi: «
Se vuoi usare questi venti minuti che abbiamo a disposizione per esaminarlo...».
Garavaglia capisce che non ci sono spazi di mediazione, fa per alzarsi e dice: «Non so se parteciperemo al Consiglio dei ministri». A quel punto Draghi lo incalza: «
Spiegami almeno qual è il problema». La risposta del rappresentante della Lega è rivelatrice: «Penso sia il catasto». E così dicendo ammette che il problema è politico. Il premier ora ne ha la prova e saluta Garavaglia in modo tranciante: «
Vorrà dire allora che lo spiegherà Salvini».
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E aggiungerei anche il commento di Confindustria:
Non possiamo più attendere le riforme. Il Governo deve essere messo in condizioni procedere in modo spedito. Non possiamo permettere che la politica blocchi questo processo. Ecco perchè dobbiamo continuare a sostenere l’azione di questo governo”
E analoghe sono anche le dichiarazioni delle associazioni di categoria delle PMI.
Salvini sta entrando nel classico cul-de-sac:
- se rimane fedele alla linea del Governo, continuerà l’emorragia di voti: a destra verso FdI libera di attaccare e a sinistra tra i moderati di vario colore poiché è incapace di differenziarsi con proposte costruttive, tanto più senza le idee di Giorgetti e dei “governisti”.
- se cerca di smarcarsi, la vacuità delle sue argomentazioni emerge subito, Draghi non gli fa sconti manifestando il suo dissenso ed è parte dello stesso elettorato a cui vuole mirare che lo attacca, come in questo caso.
- apparentemente rimane una sola opzione: passare all’opposizione per fare l’unica cosa che sa fare. Ma è molto rischiosa, perché metà partito insorgerebbe, dovrebbe creare un casus belli, giustificare una tale giravolta e rimarrebbe comunque un salto nel buio.
Non credo che nella Lega ci sia qualcuno che possa fare fuori Salvini direttamente e prenderne il posto. Ma sicuramente la dirigenza è ben cosciente dell’inadeguatezza dell’uomo e dei personaggi di cui si è circondato e non credo esiterebbe a sostituirlo se anche l’elettorato dovesse continuare a dimostrare di essersene accorto.
Nella situazione attuale con Draghi Premier non vedo come Salvini possa pensare di uscire da questo cortocircuito. E per la Lega se i voti dovessero continuare a calare, nel giro di pochi mesi la scelta più semplice potrebbe diventare proprio quella di sacrificare Salvini.