Noi giocavamo in strada a "Roberto" e la porta era un garage, vi lascio immaginare il rumore ad ogni goal.
In un altra via c'era un cancello che era perfetto per giocare sui due lati a pallavolo. Solo che un lato era un po' stretto e a volte il pallone arrivava nel balcone di un piano ammezzato. La signora che ci abitava ci riprendeva un po' ma neanche tanto, visto che la palla spesso finiva sul vetro della porta del balcone.
A casa giocavo a ping pong sul muro con una palla pazza, mi ero fatto una racchetta di cartone, ogni tanto i signori di sotto si lamentavano con mio padre.
In tutti questi casi mi chiedevo quale fastidio portassi
La rivoluzione per la gioia del vicinato fu quando trovammo il modo di entrare in un hangar abbandonato, vicino al mare e lontano dalle case. Quando torno in Sicilia non vedo più i ragazzini giocare in strada, saran tutti collegati alla playstation, non sanno che si perdono.