franzis ha scritto: 24/06/2021, 22:25Sì ma bisogna pure sfatare sto mito di "attaccare young".flash ha scritto: 24/06/2021, 20:22 l'approssimazione nel preparare le partite, fare aggiustamenti in corso e chiamare i giochi di coach bud e del suo staff fanno allibire.
poi gli hawks ci hanno messo del loro, ma veramente qui siamo a livelli di coaching infimi. oggettivamente la mano del coach si vede si, in negativo. il non fallo(i) su capela nel finale, il tiro finale preso da connaughtonsono solo la punta dell'iceberg. il sommerso è il non attaccare constantemente young e sopratutto bogdanovic (acciaccato). sul livello di IQ cestistico di holiday e middleton sorvoliamo, giannis sarà una capra ma quegli altri 2 mica scherzano.
lato ATL c'è solo da fargli i complimenti, senza hunter, con questo bogdanovic stanno giocando in modo intelligente e se la sono guadagnata questa gara1.
Ieri Bud l'ha attaccato quando marcava tucker, anche se indirettamente, oppure quando si è trovato accoppiato a jrue.
Attacarlo "costantemente" come, tanto per fare un esempio, i cavs attaccarono steph nelle finals 2016, vuol dire impostare l'attacco in modo super statico, portando blocchi finchè non trovi lo switch e poi iso 1 contro 1.
Quei cavs erano costruiti per attaccare in quel modo (e cmq già nelle finals 2017 non ha piú funzionato perchè kerr è riuscito a negare sempre lo switch, oltre il dettaglio che avevano KD al posto di HB), i bucks no
non è la prima volta che sostieni il principio di squadra costruita per attaccare in un certo modo, semplicemente la vediamo all'opposto.
a parte il fatto che in 12 gare di playoffs ancora non si è capito come i bucks siano stati costruiti per attaccare (per liberare lopez al tiro da 3 come se fosse curry? holiday che palleggia per 20 secondi per poi forzare un tiro senza ritmo?), questo è un discorso che può valere per la RS, nei playoffs in una serie al meglio delle 7 partite devi giocare anche e sopratutto sui punti deboli dell'avversario cercando di sfruttare i missmatch a te favorevoli. e se affronti brooklyn o phila o atlanta il piano partita in attacco non può essere sempre lo stesso perché "sei stato costruito per attaccare in un certo modo".
sul resto concordo in pieno con @Jack quando sul parquet ci sta uno come bogdanovic che in questo momento sarà al 50% a stare larghi (cosi come harden la serie precedente) lo attacchi su ogni possesso si, porti blocchi finché non ti ritrovi con middleton o gianis o al limite holiday accoppiato con lui. idem young che poverino quella è la sua stazza e quella è la sua altezza e non ci può fare nulla, idem lou williams che è sempre stato un difensore rivedibile. appunto li l'errore è a monte, cosa attacchi young con pj tucker che l'unica cosa che sa fare in attacco è stazionare in angolo per il corner 3? già holiday ci sta di più, se poi lo attacca male o prende decisioni rivedibili è un'altro discorso, casomai dopo 3-4 possessi in cui attacca male e vedi che non è serata forzi il cambio con un'altro.
per dire dall'altro lato quando gallinari è in campo ATL giustamente esplora o quantomeno prova a cercare l'accoppiamento dal post contro un avversario più piccolo (cosa fatta anche la serie precedente contro phila con george hill, scelta che spesso ha pagato dividendi), hai un missmatch li e provi a capitalizzare su quello. il basket è uno sport di missmatch, li devi esplorare e calvalcare finché non si dimostrano più tali.
lato milwakee noto molta pigrizia e mancanza di pazienza in attacco, non sarà solo colpa del CS (i giocatori stessi non sembrano essere degli scienziati del gioco per usare un eufemismo) ma raramente si è vista una squadra giocare in attacco con tanta dabbenaggine.