Rico Tubbs ha scritto: 17/06/2021, 13:15 @Strembald nella stessa condizione di presenza di ICD, il fatto che a Blind sia stato diagnosticato in anticipo mentre a Eriksen viene inserito dopo un arresto cardiaco (e quindi immagino con un danno al cuore) può essere la differenza tra il poter continuare a giocare o no?
Dunque queste 2 righe di domanda aprono una possibile voragine di risposta. Non so come hai fatto ma in pochissimi caratteri hai praticamente ficcato dentro una quantità di carne al fuoco pazzesca.
Scusandomi in anticipo per l'eventuale noiosità del post, e ricordando a tutti voi che non sono nè un cardiochirurgo nè un emodinamista nè un medico sportivo, ma un anatomo-patologo, provo comunque a farti capire un po' di questioni.
Partiamo dal fatto che IO (e ribadisco io) non conosco il sig. Blind, e non conosco nemmeno la diagnosi con cui è stato dimesso e non conosco il suo performance status che lo ha portato a subire un impianto di ICD. Come si sia arrivati a scoprire il "problema" al sig. Blind nemmeno lo so, ma di sicuro sembra non esserci stato un evento grave come nel caso di Eriksen.
Ora andiamo ad analizzare il punto della tua frase: "(e quindi immagino con un danno al cuore)".
L'espressione è abbastanza riduttiva perchè esistono due grandi tipi di danno cardiaco. Il primo è il danno tipico da infarto dove la parola infarto non è equivalente di ischemia, perchè infarto=morte delle cellule (in questo caso del cuore), mentre ischemia significa solo mancato apporto di ossigeno alle cellule stesse. Ovviamente se si ha un infarto, una parte di cuore (perdonatemi sti termini caserecci ma li uso per rendere meno pallosa la spiegazione) muore per sempre, e non si contrarrà più in futuro. Se si ha un'ischemia non si ha necessariamente la morte delle cellule (certo è che un'ischemia prolungata porta poi all'infarto.
Nell''infarto la problematica è limitata solo ad una parte del cuore, mentre nel caso di arresto cardiaco (che come avrai capito non necessariamente è dato da un infarto) è tutto il cuore a soffrire di ischemia. Nell'ischemia le cellule soffrono di una perdita immediata di energia, e praticamente soffrono di una acidosi lattica. Questa acidosi lattica, a sua volta, fa smettere di funzionare una pompa ionica di membrana (che necessita di energia per funzionare, energia che però ora manca) e le cellule quindi si gonfiano, e si inanellano tutta una serie di casini che, a cellula ancora formalmente viva, possono portare a programmare la cellula ad "uccidersi" (apoptosi).
Se però nel frattempo che accadono questi casini avviene la riperfusione (cioè riprende il flusso di sangue), sto sangue riporta diciamo una sorta di "ossigeno improvviso di troppo" alle cellule che stanno ancora belle rincoglionite, e si vanno a produrre i cosiddetti ROS (cioè le specie reattive dell'ossigeno) che assieme a un'infiammazione che spesso si associa all'ischemia di prima, vanno a fare pure loro dei danni, e in fatti si parla di DANNO DA ISCHEMIA-RIPERFUSIONE
Questo era per farti capire che l'unico danno non è solo la morte cellulare (infarto) ma altri tipi di danni, potenzialmente peggiori, si possono verificare.
Il cuore di Eriksen non sappiamo quando si sia danneggiato durante quei lunghissimi secondi. Quando accadono questi arresti fuori da strutture ospedaliere il primo problema da risolvere è quello di riportare il sangue al cervello, pazienza se il cuore ne esce danneggiato, il paziente se ne farà una ragione.
Tornando un pochino a bomba dopo queste, per me doverose, premesse, sicuramente l'aver avuto un evento grave come quello di Eriksen è una forma di svantaggio in termini di prognosi.
Ci sono due tipi di prognosi, una cosiddetta "quoad vitam" ed una "quoad valetudinem", dove la prima riguarda l'aspettativa di vita, mentre la seconda la ripresa di una buona salute (o se preferisci lo status quo prima del fattaccio).
A noi chiaramente interessa la "quoad valetudinem", e se per la quoad vitam i cardiologi sono tutti d'accordo, non c'è invece un consensus preciso sulla quoad valitudinem.
Precisiamo questo aspetto.
Fino al 2005-2006 (non mi ricordo precisamente) c'era una raccomandazione che veniva seguita con la più assoluta ortodossia.
Hai subito un impianto di ICD? Bene, potrai fare in seguito solamente attività sportive di classe IA di Bethesda. Eh, che cazzo vuol dire mi dirai tu? Mo te lo spiego se nel frattempo non mi hai già mandato affanculo.

Gli esercizi fisici professionistici si dividono in varie classi che si basano sul tipo di stress meccanico cui vengono sottoposti i muscoli. Questi stress meccanici si dividono in componente dinamica e componente statica.
Componente dinamica: il muscolo e le articolazioni si modificano molto in lunghezza, ma la forza sviluppata è bassa. (il tennis)
Componente statica: il muscolo e le articolazioni si modificano poco in lunghezza, ma la forza sviluppata è alta (tipo sollevamento pesi)
la parte dinamica può essere alta (C), moderata (B) o bassa (A);
la parte statica può essere alta (III), moderata (II) o bassa (I).
Ne vien da sè si avrà una parte dinamica e una statica in diverse proporzioni a seconda degli sport. Ad esempio la Boxe o il ciclismo è IIIC, il football americano è un IIB, il Judo è IIIA, il calcio è un IC per esempio.
Ma se stiamo alle linee guida suddette, solo la classe IA è permessa, (per farti capire roba tipo il tiro a segno, il golf, le bocce, il bowling eccetera...) Per la serie scordati di giocare a pallone.
Tuttavia, (ecco perchè il discorso è complesso

MA, e ricordo MA, non è stato ancora raggiunto nessun consensus internazionale condiviso.
Ad esempio in un altro lavoro della International Journal of Cardiovascular Sciences, si è pensato che forse, visto i dati in stock, si può prendere in considerazione, anche uno sport di classe IIB (formalmente quindi non il calcio, ma magari un football americano). Ma prendere in considerazione non significa "vai tranquillo fratè".
Questo per far capire che non necessariamente l'aver spuntato la casella SI/NO alla voce ARRESTO CARDIACO, mi fa differenziare la decisione: si torna a giocare, no non giocare mai più. Ma come vedi ci sono anche dei fattori che al momento sono ancora assoluti e indipendenti, anche se in fase di ridimensionamento/revisione.
POST-scriptum
PS 1: non sappiamo le diagnosi di Eriksen nè quelle di Blind
PS 2: magari fosse solo un problema di linee guida, ma è tutto un insieme più grande, perchè magari una moglie pur di vedere un marito felice lo farebbe andare sull'Everest coll'ICD pronto a scaricare (lo fareste voi?) e un altra non gli farebbe fare manco due saltelli con la corda.
PS 3: ricordatevi che gli shock elettrici che manda un ICD non sono piacevoli è, perchè vanno da una sensazione di fitta intercostale penetrante, ad una sensazione simile a quella che può aver sentito il caro (ma anche no) Materazzi dopo la testata di quel maledetto pelato di Zidane.
Voglio concludere che la medicina è in continuo divenire, e le nozioni possono essere difficili da trasferire in maniera netta e tranchant, ed io non pretendo mai di avere in ogni caso una sola risposta ad ogni quesito, una risposta che sia valida per sempre e per tutti. Ma penso di avere il dovere di dare una comunicazione quanto più efficace possibile, a costo di poter risultare noioso. Ma alle brutte uno può mettermi nella "ignore-list"

Ricordandovi che non sono un medico dello sport o un cardiologo, ma ho altra specializzazione, vi chiedo di accontentarvi.

Sono sempre disponibile a chiarimenti cmq.