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La verità è un dito in culo non demonizzato

E' il luogo in cui potete parlare di tutto quello che volete, in particolare di tutti gli argomenti non strettamente attinenti allo sport americano...
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Mr. Sloan
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da Mr. Sloan » 26/05/2021, 15:31

BomberDede ha scritto: 26/05/2021, 15:17 Io li ho odiati ma ultimamente mi sto trovando ad usarli di tanto in tanto. Però solo per cose organizzative, se dev fare due chiacchiere telefono

Infatti uso questa tecnica:
-Primo vocale in cui elenco di cosa devo parlare e do un numero ad ogni argomento (ad es: “ok dobbiamo organizzare un evento, nel primo vocale parlo della location, nel secondo del rinfresco, nel terzo dei contenuti etc”)
- n vocali corti successivi in cui parlo solo e unicamente di quella cosa

Così uno può sentire solo quello che gli interessa e ritrovare velocemente un audio.

Troppo scientifico?
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Bruno_Boston
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da Bruno_Boston » 27/05/2021, 14:12

io i vocali li trovo scomodissimi, anche perchè se non hai le cuffie rischi che chi ti sta intorno senta i cavoli tuoi..e poi con gli amici che mi ritrovo non so mai cosa possa uscirne fuori  :laughing: :laughing: :laughing:
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da maffu » 27/05/2021, 14:19

Bruno_Boston ha scritto: 27/05/2021, 14:12 io i vocali li trovo scomodissimi, anche perchè se non hai le cuffie rischi che chi ti sta intorno senta i cavoli tuoi..e poi con gli amici che mi ritrovo non so mai cosa possa uscirne fuori  :laughing: :laughing: :laughing:

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da The Patient » 27/05/2021, 14:42

maffu ha scritto: 27/05/2021, 14:19 basta mettersi il telefono all'orecchio, come per fare una telefonata 
Non mi sorprende se Bruno sia tra quelli che mette il telefono con la "cassa" del telefono sull'orecchio, parallelo al terreno :naughty:

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da Spree » 27/05/2021, 14:42

I vocali sono il male.

E mandarli è un segno di valutare il tuo tempo più del mio - visto che è vero che tu ci metti meno a parlare che a scrivere, ma io ci metto molto di più a ascoltare che a leggere. 

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da BruceSmith » 27/05/2021, 15:07

i vocali hanno fatto anche cose buone.

tipo un amico in trasferta in fanculistan che manda un vocale d'amore melensissimo alla moglie.
messaggio che però finisce nel gruppo sbagliato e alla 7 del mattino ora italiana parte una tonnara di vocali d'amore senza precedenti.

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da rowiz » 27/05/2021, 16:22

dipende da chi manda i vocali cc @MarkoJaric
darioambro ha scritto:ahahah ro, tu sei davvero l'altra palla che vorrei avere :notworthy: :notworthy: :notworthy:

darioambro ha scritto:rowiz direbbe che sono un coglione :biggrin:
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da Bruno_Boston » 27/05/2021, 16:44

The Patient ha scritto: 27/05/2021, 14:42
maffu ha scritto: 27/05/2021, 14:19 basta mettersi il telefono all'orecchio, come per fare una telefonata 
Non mi sorprende se Bruno sia tra quelli che mette il telefono con la "cassa" del telefono sull'orecchio, parallelo al terreno :naughty:

ma appunto perchè non sono uno di quelli che mi "urto" ad ascoltare i vocali... non mi serve fare pubblicità di me stesso  :laughing: :laughing: :laughing:
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da Bonaz » 31/05/2021, 20:55

A qualcuno di voi è capitato di lasciare il lavoro, sicuro, ben pagato e che comunque piaceva, per una nuova avventura, probabilmente meno retribuita, ma più tranquilla, in una realtà più famigliare? O comunque lasciare un lavoro sicuro, ma stressante, per fare tutt’altro? 
In passato ho cambiato lavoro, ma o per motivi economici o perché non lo sentivo mio. Ora sto valutando un cambio che non avrei voluto fare, ma mi sta mangiando dentro, vivo male troppe giornate e soprattutto non condivido più certe idee aziendali che la stanno sì portando a diventare sempre più importante, ma a discapito della qualità e dei rapporti umani.
La paura di sbagliare c’è, ma anche la paura che possa in futuro non passare un’altra occasione per andarmene. Sto facendo diverse valutazioni, ma la scelta mi sa che andrebbe fatta di pancia. Come con i figli  :biggrin:
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio" :truzzo:
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili :notworthy:
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz

:appl: :appl: :appl:

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da dipper 2.0 » 31/05/2021, 21:13

Bonaz ha scritto: 31/05/2021, 20:55 A qualcuno di voi è capitato di lasciare il lavoro, sicuro, ben pagato e che comunque piaceva, per una nuova avventura, probabilmente meno retribuita, ma più tranquilla, in una realtà più famigliare? O comunque lasciare un lavoro sicuro, ma stressante, per fare tutt’altro? 
In passato ho cambiato lavoro, ma o per motivi economici o perché non lo sentivo mio. Ora sto valutando un cambio che non avrei voluto fare, ma mi sta mangiando dentro, vivo male troppe giornate e soprattutto non condivido più certe idee aziendali che la stanno sì portando a diventare sempre più importante, ma a discapito della qualità e dei rapporti umani.
La paura di sbagliare c’è, ma anche la paura che possa in futuro non passare un’altra occasione per andarmene. Sto facendo diverse valutazioni, ma la scelta mi sa che andrebbe fatta di pancia. Come con i figli  :biggrin:

Penso che il lavoro sia l'unica cosa da scegliere razionalmente invece

Alla fine si tratta di schei, stress e tempo, non di sentimento :penso:
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da Karamazov » 31/05/2021, 22:33

dipper 2.0 ha scritto: 31/05/2021, 21:13
Bonaz ha scritto: 31/05/2021, 20:55 A qualcuno di voi è capitato di lasciare il lavoro, sicuro, ben pagato e che comunque piaceva, per una nuova avventura, probabilmente meno retribuita, ma più tranquilla, in una realtà più famigliare? O comunque lasciare un lavoro sicuro, ma stressante, per fare tutt’altro? 
In passato ho cambiato lavoro, ma o per motivi economici o perché non lo sentivo mio. Ora sto valutando un cambio che non avrei voluto fare, ma mi sta mangiando dentro, vivo male troppe giornate e soprattutto non condivido più certe idee aziendali che la stanno sì portando a diventare sempre più importante, ma a discapito della qualità e dei rapporti umani.
La paura di sbagliare c’è, ma anche la paura che possa in futuro non passare un’altra occasione per andarmene. Sto facendo diverse valutazioni, ma la scelta mi sa che andrebbe fatta di pancia. Come con i figli  :biggrin:

Penso che il lavoro sia l'unica cosa da scegliere razionalmente invece

Alla fine si tratta di schei, stress e tempo, non di sentimento :penso:

Credo di avere una filosofia completamente opposta alla tua :forza:

Soldi, tempo eccetera sono fattori molto importanti, che giustamente vanno presi in considerazione, ma il lavoro mi deve piacere tanto, e anche tra una bestemmia e l'altra voglio sempre ritenermi fortunato per quello che faccio. Non perchè lavoro e basta, ma perchè lavoro in una realtà che sento più affine alle mie corde e che mi rappresenti di più !

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da The Patient » 31/05/2021, 22:43

Karamazov ha scritto: 31/05/2021, 22:33 tranquilla, in una realtà più famigliare?
A me sembra che le realtà famigliari siano quelle con più urgenza e che se fai qualche errore può costare caro direttamente al paron che è mooooolto più vicino a te. Nelle realtà più grandi, io mi trovo a mio agio.

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da A.F.D.U.I. President » 31/05/2021, 23:18

Bonaz ha scritto:A qualcuno di voi è capitato di lasciare il lavoro, sicuro, ben pagato e che comunque piaceva, per una nuova avventura, probabilmente meno retribuita, ma più tranquilla, in una realtà più famigliare? O comunque lasciare un lavoro sicuro, ma stressante, per fare tutt’altro? 
In passato ho cambiato lavoro, ma o per motivi economici o perché non lo sentivo mio. Ora sto valutando un cambio che non avrei voluto fare, ma mi sta mangiando dentro, vivo male troppe giornate e soprattutto non condivido più certe idee aziendali che la stanno sì portando a diventare sempre più importante, ma a discapito della qualità e dei rapporti umani.
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Un mio amico ha appena mollato il suo lavoro per venire a lavorare da me, con uno stipendio più basso (comunque non da morto di fame) ma con meno ore lavorative e stress rispetto a prima.

Comincia domani, vediamo come va.
Mi sento anche io un po sotto pressione per far sì che funzioni, figurati lui.

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da andreaR » 01/06/2021, 6:27

Difficile rispondere, ognuno ha le sue priorità, io per dire sto rinunciando a guadagnare di più andando in altri posti per restare dove sono e per via degli orari di lavoro, inizio alle 7 ma alle 15.30 esco, abito a 15 minuti di bici dal lavoro, alle 15.45 sono a casa, alle 15.45 ho tutto il tempo per godermi la giornata, ci sono volte, specie in inverno che fatico ad arrivare a sera :forza:

Ogni 15 quando arriva lo stipendio e faccio il conto delle spese e di quello che mi resta in tasca apro sempre le offerte di lavoro ma poi metto sul piatto il resto e cambio sempre idea, l'unico modo per cambiare lavoro per me sarebbe passare a un lavoro su turni.

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato

Messaggio da andreaR » 02/06/2021, 7:49

«Io ho detto al bambino di mettersi in un angolo, cioè vicino al letto, quasi ai piedi del letto, con le braccia alzate e con la faccia al muro. Allora il bambino, per come io ho detto, si è messo faccia al muro. Io ci sono andato da dietro e ci ho messo la corda al collo. Tirandolo con uno sbalzo forte, me lo sono tirato indietro e l’ho appoggiato a terra. Enzo Brusca si è messo sopra le braccia inchiodandolo in questa maniera (incrocia le braccia) e Monticciolo si è messo sulle gambe del bambino per evitare che si muoveva. Nel momento della aggressione che io ho buttato il bambino e Monticciolo si stava già avviando per tenere le gambe, gli dice ‘mi dispiace’ rivolto al bambino ‘tuo papà ha fatto il cornuto’ (…) il bambino non ha capito niente, perché non se l’aspettava, non si aspettava niente e poi il bambino ormai non era… come voglio dire, non aveva la reazione di un bambino, sembrava molle… anche se non ci mancava mangiare, non ci mancava niente, ma sicuramente la mancanza di libertà, il bambino diciamo era molto molle, era tenero, sembrava fatto di burro… cioè questo, il bambino penso non ha capito niente. Sto morendo, penso non l’abbia neanche capito. Il bambino ha fatto solo uno sbalzo di reazione, uno solo e lento, ha fatto solo questo e non si è mosso più, solo gli occhi, cioè girava gli occhi. (…) io ho spogliato il bambino e il bambino era urinato e si era fatto anche addosso dalla paura di quello ce abbia potuto capire o è un fatto naturale perché è gonfiato il bambino. Dopo averlo spogliato, ci abbiamo tolto, aveva un orologio da polso e tutto, abbiamo versato l’acido nel fusto e abbiamo preso il bambino. Io ho preso il bambino. Io l’ho preso per i piedi e Monticciolo e Brusca l’hanno preso per un braccio l’uno così l’abbiamo messo nell’acido e ce ne siamo andati sopra. (…) io ci sono andato giù, sono andato a vedere lì e del bambino c’era solo un pezzo di gamba e una parte della schiena, perché io ho cercato di mescolare e ho visto che c’era solo un pezzo di gamba… e una parte… però era un attimo perché sono andato… uscito perché lì dentro la puzza dell’acido era… cioè si soffocava lì dentro. Poi siamo andati tutti a dormire.

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