Messaggio
da DODO29186 » 22/04/2021, 21:04
La realtà è che chi tiene in piedi tutta la baracca della UEFA sono sempre i soldi generati dai soliti top team, che pur riuscendo ad aumentare i propri ingressi, spesso non lo fanno in maniera proporzionale alle spese, gonfiate negli ultimi anni dall’ingresso nella competizione dei club-Stato Arabie e ovviamente dovute spesso anche a malagestione ed extra costi.
Soprattutto, i soldi certo non aumentano grazie alla strategia della UEFA dell’espansione geografica in campionati dimenticati, che sinora ha prodotto gran poco, se non aumentare il proprio potere monopolistico. E il FFP non è in grado di portare al contenimento delle spese: non è pensato per quello, non è nell’interesse della UEFA che lo sia.
Questo progetto funzionerà nel lungo periodo? Loro sostengono di sì, ma al momento nessun club - sceicchi esclusi - può permettersi di pensare nel lungo periodo. E io francamente non vedo come possa portare ad un aumento dei ricavi proporzionale all’aumento dei costi.
La Superleague propone un’idea di calcio qualitativo fondato su più partite di alto livello, di maggiore interesse e capaci di generare un aumento di entrate in ogni settore: stadio, diritti televisivi e merchandising. Ma soprattutto, va ad offrire un prodotto nuovo e superiore a quelli esistenti.
La nuova UCL segue un modello opposto: più partite di livello mediocre e/o di scarso interesse. Qualche ingresso in più a livello di stadio lo può generare, ma marginale e centrato solo nelle città turistiche, mentre a livello di merchandising cambia poco, come anche a livello di diritti televisivi, perché non crea niente di nuovo, se non riproporre il prodotto precedente, ulteriormente diluito.
La competizione tra grandi e piccole è solo una guerra per appropriarsi delle spoglie di un cadavere rappresentato da un modello di business che non funziona più e che prima o poi è destinato a cedere il passo. Il pingue centro mantiene se stesso e una periferia malata, costretto ad investire sempre di più, aumentando la sue esposizione al rischio e quella della periferia. Il tutto all’interno di un sistema di cui non detiene la governance e che dunque non può modificare.
La vera competizione è quella che si genera per attirare l’interesse dello spettatore e i competitor sono le piattaforme streaming, i videogame, il cinema, YouTube, la TV generalista, altri sport ecc, ecc...
Tutta la competizione ruota attorno a come la gente gestisce le preferenze nel proprio tempo libero e a come alloca le proprie risorse a disposizione, in un ambiente sempre più competitivo e con un cliente sempre meno affezionato ai vecchi prodotti pensati per altre generazioni. E chi non si evolve e cresce, muore.
Io attendo con curiosità l’estate, momento in cui vedremo nero su bianco il debito accumulato dai club. Per i top team, il debito sarà maggiore, ma pure la sostenibilità di quel debito, con la possibilità di trovare qualche prestito o partnership che dia ossigeno.
Quale sagace stratagemma troverà la UEFA considerando che se crollano i top team, crolla tutto? Io ci vedo solo due strade: da un lato, consentire alle proprietà di investire senza vincoli, cosa di cui beneficerà solo chi ha fondi illimitati provenienti da fonti extra-sportive e quindi non ha problemi (spoiler: PSG e City) facendo magari entrare nuovi investitori; dall’altro invocare l’aiuto di mamma Stato per il bene dello sport e dei tifosi-cittadini “che non meritano tutto questo” (quindi finiranno col meritarsi di pagarlo).
Se non cambia la governance, non cambierà niente.
Ultima modifica di
DODO29186 il 22/04/2021, 21:13, modificato 3 volte in totale.
Like
1
Share