Mich ha scritto: 27/03/2021, 21:33
Il discorso si sta spostando dall'importanza di scegliere al draft all'importanza di possedere assets come appunto scelte.
Lo so che i Lakers avessero quei giocatori da anni mediocri ma mi sembra superficiale dire che LeBron va ai Lakers perché ci sono giovani da scambiare. LeBron, se vuole, va ai Clippers o ai Nets e si fa prendere una star senza che questi abbiano giovani per cui hanno tankato.
LeBron va ai Lakers perché vuole andare ai Lakers. Dopo certo, sempre bene avere avuto quei giovani per prendere Davis.
Ma gli asset ce l'avevano anche altri, bastava semplicemente che Davis non chiudesse la porta a chiunque tranne i Lakers (un pò come è stato per Harden ai Nets).
La trade delle superstar ormai sono una mezza free agency per modalità. Non è che tradi e zitto, bensì prima ti fai scegliere, dopo un modo cerchi di trovarlo e spesso lo si trova pure. Ma questo lo sapete già.
Anzi, l'esempio Lakers viene a mio favore. La storia dice che la vostra mediocrità di anni vi abbia portato i vari Russell, Randle, Ingram, Ball... ma che poi abbiate vinto con tutt'altro nucleo costruito tramite FA e trade.
Assolutamente vero...
Ad esempio i Lakers alla fine hanno dato un pacchetto tutto sommato accettabile, per un Davis che proclamava ai quattro venti che non avrebbe prolungato con nessuno, ma è stato un puro caso...
Se i Lakers avessero offerto la metà, davvero NO avrebbe potuto tenersi uno scontento che guardava in una sola direzione e cominciava già a fingere infortuni e giocare svogliato? Non scherziamo...
Alla fine il peggio che potevano rischiare i Lakers era aspettare Davis per sei mesi.
Hanno pagato il voler avere Davis subito, non Davis.
SI è visto con Harden...
Che le trade siano mezze freeagency è un modo elegante e forse un minimo ottimista per dire che i contratti non contano più niente, e lo ha dimostrato ancora di più Harden.
Si arriverà alla fase in cui i Nets di turno, avendo il gradimento incondizionato dell'Harden di turno(che farà di tutto per far implodere la sua franchigia di appartenenza, proprio come Harden) offiranno 3 seconde scelte, e che sia finita lì.
Se poi i Rockets di turno preferiranno scambiarlo altrove, si arriverà all'Harden di turno che dirà apertamente che altrove si comporterà esattamente come aveva fatto nella sua franchigia di appartenenza, sabotando il clima anche lì.
Finora non è successo, ma non manca molto: se non cambiano le regole ci si arriverà, visto che ogni anno si assiste ad uno spettacolo peggiore.
Come ho sempre detto, non ho idea di come sia possibile limitare il potere di giocatori ed agenti, dopo che si è leccato il culo loro per anni, ma l'unica strada per tornare ad una lega con un minimo di equilibrio è quella.
E la domanda resta sempre la stessa: alla lega interessa veramente l'equilibrio, o interessa di più evitare finali tipo San Antonio-Milwaukee(per dire due squadre a caso...) con gli indici di ascolto che colano a picco?
Temo sia una domanda retorica...