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mediòcre agg. [dal lat.
mediocris, der. di
medius «medio»]. –
1. a. In origine, sinon. di medio, riferito a cosa che per grandezza, quantità o qualità è nel mezzo fra i due estremi:
fu il nostro poeta di m.
statura (Boccaccio);
stile m., nella classificazione dantesca degli stili, quello medio tra l’umile e il sublime;
inchino m., nella liturgia cattolica, l’inchino fatto abbassando le spalle e il capo, atto di riverenza medio fra l’inchino profondo e l’inchino semplice. Anche riferito a persone, in senso politico-sociale,
cittadini m. (ant.), la classe media, la borghesia:
queste esecuzioni assai i m.
cittadini sbigottirono; solo ai grandi e alla plebe sodisfacevono (Machiavelli).
b. Nella lingua odierna, conserva in qualche caso il senso primitivo:
lavoro,
impresa di m.
difficoltà; più spesso indica misura inferiore alla media, ed è quindi vicino al sign. di «poco, piccolo, scarso, basso» e sim.:
un uomo di forza m.;
famiglia provvista di m.
fortuna;
gente di m.
condizione sociale;
i guadagni sono stati m., ecc. Con la negazione,
non m., abbastanza grande:
tocchi da non m.
pietà di tanta miseria umana (Leopardi).
2. a. In giudizî sulla qualità di cose o persone, esprime più chiaramente una valutazione negativa:
un vino m.;
una trattoria m.;
opera,
lavoro,
quadro,
romanzo,
musica,
film,
spettacolo m.;
i risultati sono stati meno che m.;
avere m.
istruzione,
una cultura m.,
un’intelligenza mediocrissima. Riferito a persona, sempre con allusione alle attitudini, alla capacità, all’ingegno, all’effettivo rendimento:
scrittore,
artista,
attore,
medico,
avvocato,
atleta,
giocatore m.;
scolari mediocri. Come giudizio scolastico sul profitto e la preparazione di un alunno, equivale a un voto di poco inferiore alla sufficienza.
b. Sostantivato, di persona che non ha qualità per poter emergere:
è un m.; più spesso al plur.:
i genî e i m.;
la folla dei m.
nel campo delle lettere,
delle arti,
della politica,
dello sport,
delle professioni;
sollevarsi dalla massa dei mediocri. ◆ Avv.
mediocreménte, in modo mediocre, sia con il sign. originario dell’agg., sia con quello più comune:
è mediocremente istruito;
un uomo mediocremente dotato;
stare mediocremente, in discrete condizioni di salute;
più che mediocremente, in modo notevole, considerevole:
conosce due lingue straniere più che mediocremente; in partic.,
mediocremente difficile, nello sport alpinistico, detto delle ascensioni che presentano difficoltà di secondo grado.
Al netto di questo esba, ribadisco, per me, il Milan è più SCARSO in valori assoluti, di Juve, Inter, Napoli, Lazio, Atalanta, lo devo riscrivere in altri termini o può andar bene ?
