Gio ha scritto: 18/10/2020, 0:14
Il capire cosa succede durante e dopo l'infezione e` veramente importante a questo punto, come il perche e il quando, visto che i casi del genere aumentano si, ma non sono "molto" frequenti,
lo studio e su un subset di pazienti giovani con sintomi persistenti per piu di 4 mesi, non la maggioranza. Potenzialemte, se il problema e immunitario, i problemi potrebbero esserci su scala maggiore se e quando si iniziera a vaccinare in maniera estesa e in questo caso non sono buone notizie ....
Sei sicuro della cosa? Perché imho lo studio parla di altro. Ti concedo che ci sono un paio di punti in cui è scritto male, ma secondo me i criteri di inclusione sono altri. Non parlano di pazienti con sintomi persistenti per più di 4 mesi. Imho si parla semplicemente di soggetti affetti, senza nessun criterio legato ai sintomi. Il che ovviamente rende il tutto ben più grave che se fosse legato ad una semplice subpopolazione.
"Participants were eligible for enrolment (enrollment, sigh) if they tested positive by the oro/nasopharyngeal throat swab for SARS-CoV-2 by reverse-transcriptase-polymerase-chain reaction (n=62), a positive antibody test (n=63), or had typical symptoms and were determined to have COVID-19 by two independent clinicians (n=73)."
"In order to better understand the long-term impact of COVID-19 and ultimately inform preventive measures at health system level, we performed a pragmatic, prospective study in low-risk individuals with symptom assessment, multi-organ magnetic resonance imaging (MRI) and blood investigations for inflammatory markers at three months post-COVID-19 diagnosis"
Questo è dal sito dove hanno registrato il trial clinico:
Study Population
Participants will be recovered or recovering from COVID-19 disease, at least age 18 years and invited to partake in this study. Participants will previously have experienced symptomatic and confirmed COVID-19 disease and will be outpatients able to breath independently without oxygen. Participants will have been discharged back into the community with no respiratory symptoms for at least 7 days. Although subsequent negative testing for infectivity is ideal prior to study entry, participants will be considered non-infectious based on the absence of any fever or severe cough for at least 7 days, as per the advice of the UK Chief Medical Officer.
Criteria
Inclusion Criteria:
Male or female 18 years of age and older willing and able to give informed consent to participate in the study
Recent confirmed diagnosis of SARS-CoV-2 RNA via a polymerase chain reaction (PCR) assay (having been discharged 7 or more days from hospital).
Exclusion Criteria:
Symptoms of active respiratory viral infection:
high temperature (over 37.8C/100.04F)
cough (consistent for over an hour; 3 or more episodes in 24 hours)
The participant may not enter the study with any known contraindication to magnetic resonance imaging (including but not limited to pregnancy, a pacemaker or other metallic unfixed implanted device, metallic fragments, extensive tattoos, severe claustrophobia).
Any other cause, including a significant underlying disease or disorder which, in the opinion of the investigator, may put the participant at risk by participating in the study or limit the participant's ability to participate.
Leggendo le risposte su twitter, in tanti sollevano la tua obiezione (cioè, quanti sono i pazienti giovani che hanno sintomi persistenti, aka soffrono di long-covid). Tuttavia, o ho capito male io, o c'è un malinteso alla base di questa interpretazione (forse dovuto al titolo della slide inclusa nel tweet originale). Imho la gente interpreta "long-covid" come un infezione che rimane sintomatica per un lungo periodo, ma lo studio intende tutt'altro. Dalla frase qui sotto e altre, io capisco che con long-covid loro intendono semplicemente il decorso cronico (a lungo termine) della malattia. In tutti gli affetti, non in una subpopolazione che è cronicamente sintomatica.
"Research has focused on the acute phase of SARS-CoV-2 infection, in hospitalised patients, and on individuals that have died from COVID-19(10-12). It is clear that COVID-19 can have longer multiple symptoms and long-term effects(13), but “long-COVID” is yet to be fully defined(14-15), partly due to lack of understanding of medium- and long-term pathophysiology across organ systems."
I miei commenti critici sono:
- con giovani intendono una popolazione con un'età media di 44 anni (SD=11). Giovani ma non giovanissimi.
- non chiaro (nel senso che non mi pare abbiano investigato la questione) se l'età influenza la probabilità con cui queste persone sviluppano "impairment in 1 or more organs". Visto il primo punto, assumendo che l'età dei partecipanti sia distribuita normalmente, si piò stimare che circa 30-35% dei pazienti sono tra i 44 e i 55, e 10-15% >55 anni. Imho sarebbe importante capire se i pazienti che hanno sviluppato più sintomi sono quelli più anziani presenti nello studio.
- non sono un clinico, ma imho non proprio standard fare diagnosi di "organ impairment" esclusivamente tramite MRI
- (soprattutto in luce del punto precedente) abbastanza rilevante il fatto che manchi un assessment di quale fosse il livello "baseline" di "organ impairment". Parlano di una coorte di pazienti giovani, con poche malattie pregresse, ma sarei curioso di sapere che risultati darebbe la loro analisi fatta con MRI.
- dati i dubbi sulla loro definizione di "organ impairment", imho la parte più affidabile è forse questa:
Fatigue (98%), muscle aches (88%), breathlessness (87%), and headaches (83%) were the most frequently reported symptoms. Ongoing cardiorespiratory (92%) and gastrointestinal (73%) symptoms were common, and 42% of individuals had ten or more symptoms.. Insomma, bene ma non benissimo, ecco.