dipper 2.0 ha scritto: 13/10/2020, 22:40
DODO29186 ha scritto: 13/10/2020, 18:59
Per quanto ne so io il rischio non sussiste, semplicemente l’azienda ti nega il prolungamento dello SW e torni a lavorare in ufficio.
Tutto alla base è regolato da un classico contratto di lavoro subordinato che prevale, non è che il potere di licenziamento aumenta.
Semplicemente lo SW è una possibilità in più: se a lavoratore e datore di lavoro va bene, si accordano e lo fanno, altrimenti non se ne fa niente e si torna/rimane in ufficio.
Parlo ad un livello superiore rispetto alla volontà dell'azienda. Se (ipotesi credo assai remota) lo Shtato mi obbliga ad avere lo smart working, questo diventa un vantaggio pazzesco per le aziende. Tratti un dipendente come una partita IVA... e se non è all'altezza del compito ? In ufficio il datore di lavoro ha il dovere di monitorare la produttività dei propri dipendenti.
Se loro non sono lì con me come faccio a monitorare la produttività ?
BruceSmith ha scritto: 13/10/2020, 12:36
fino a prima del covid, nella tua azienda i dipendenti venivano valutati sul tempo concesso o sulla prestazione?
se manchi una scadenza dettata dal cliente, quanto è rilevante il fatto che tu abbia sempre lavorato dalle 9.00 alle 18.00?
per certi tipi di lavoro, la differenza non mi sembra così marcata.
e comunque, stiamo parlando di teoria.. alla fine questa idea di SW è applicabile solo ad una porzione delle mansioni.
Io sulla prestazione, il giudice del lavoro in base agli orari e alle presenze. Discorso un po' lungo e che mi ha fatto venire il sangue molto cattivo gli anni scorsi, ma la misura della prestazione non diventa metro di giudizio sulla bontà del lavoratore.
Chiaro, come sul mio post precedente citavo i progettisti e disegnatori tecnici che possono benissimo lavorare da casa (quelli bravi però) per altre mansioni invece bisogna essere faccia a faccia.
PS: secondo me sottovalutare il risparmio delle aziende a livello di affitto e costi fissi per uffici strutture e quant'altro.
EDIT: non faccio polemiche, cito solo le mie esperienze dirette.
Come dicevi tu, mi sembra assai improbabile che lo Stato possa imporre lo SW. Sicuramente le leggi non lo consentono e non vedo neanche come e perché dovrebbe farlo.
Tutto quello che può fare è imporre il telelavoro ad una parte della PA finché dura l’emergenza, il che significa che il dipendente svolge le sue mansioni da casa e timbra il cartellino virtualmente, stop. Tutto il resto è come prima, tutele comprese.
Sul come funziona lo SW è un discorso complesso che non deve essere visto come tipologia contrattuale alternativa, ma come modello gestionale. Nella pratica può assumere mille forme a seconda delle necessità aziendali e dei dipendenti e ovviamente funziona solo in certi contesti. Sopratutto funziona solo in aziende con una mentalità flessibile e disposte ad impegnarsi per farlo funzionare.
Quello che l’ingegneria gestionale ci dice da studi dedicati è che lo SW è un investimento che fa l’azienda per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti venendo in contro alle loro necessità. Il risultato è che nella maggior parte dei casi la produttività migliora ed il dipendente è più contento di prima nell’approccio al lavoro perché può gestirlo in maniera più flessibile e compatibile col resto della sua vita.
Studi per lo più stranieri, ovviamente, visto che in Italia siamo anni luce distanti da una tale situazione se non per singoli casi isolati.