Gio ha scritto: 07/10/2020, 20:36
Sono stato publicati diversi studi a riuardo, l'ultimo alla fine di luglio. In giappone, parigi e new York non hanno trovato focolai di infezione (piu di tre casi collegati) associati al trasporto pubblico. Con un paio di caviat, a parigi e NY erano principalmente fatti sulla metropolitana e in giappone limitati i treni. Per quel poco che si puo dire pare che i treni (sopra e sotto terra) non sono luoghi a rischio elevato (cosi come gli aerei). Per i bus ATAC a roma, non so, forse rischi di piu di dover abbandonare il bus in fiamme o una gomitata in un occhio......

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Le attivita piu rischio sono posti chiusi con parecchia gente, ventilazione insufficiente, dove si passa piu di 30 minuti e molta attivita ludica. Che che ne dica briatore, bar, discoteche, ristoranti ma anche chiese e palestre sono i posti piu a rischio. Quello che e`certo e` che la temperatura non ha nessuna correlazione, per ora, con l' andamento dei contagi.
Ecco, per me seguire le indicazioni di questi studi sarebbe fondamentale per contenere la curva, ma nei provvedimenti governativi come nel dibattito pubblico sono completamente assenti.
Mi dispiace molto per le relative categorie produttive, ma se in un determinato ambito il fattore di rischia aumenta esponenzialmente, è lì che bisogna intervenire e prendere le misure idonee. Come avvenuto per i cinema, ad esempio.
Del resto un lockdown selettivo di alcune attività consentirebbe al resto del Paese di continuare ad andare avanti ed economicamente sarebbe molto più sostenibile rispetto al rischio di un nuovo lockdown totale.
@Lele ha già risposto qualcuno per me: intendevo tutto l’insieme di condizioni ambientali legate all’arrivo del freddo. Ovviamente non che il virus col caldo sparisse e andasse in vacanza...