T-Time ha scritto: 31/08/2020, 14:51
Luca10 ha scritto: 31/08/2020, 12:34
Si vabbè ragazzi però non esageriamo dal lato opposto. Posto che la scuola è diversa e che se i ragazzini stanno a casa un giorno in più non muore nessuno (forse i genitori che li devono sopportare, ma quello è un altro discorso), ma sui luoghi di lavoro con l'inverno creerà non pochi problemi. Non mi dite che non siete mai andati a lavorare con 37.5 che non ci credo, certe volte è indispensabile.
Non siamo in una situazione normale dove si possano attuare le solite norme di comportamento.
Parecchia gente è in telelavoro da 6 mesi e ci rimarrà ad libitum, analogamente chi va al lavoro deve capire che deve un po' modificare le sue abitudini, per il bene di tutti.
Sulla scuola: va misurata la febbre all'ingresso a tutti gli studenti, poche storie. Termoscanner forniti ai bidelli e ingressi scaglionati in fasce orarie.
Perchè in questo paese organizzare qualunque cosa è così maledettamente difficile?
Ragazzi, io non so che conoscenza abbiate voi della scuola pubblica italiana e della situazione generata dal covid. Io, mio malgrado, la vivo dall'interno e il discorso temperatura misurata è la pagliuzza quando nell'occhio abbiamo una trave.
Uno dei grossi problemi delle scuole è il non creare assembramenti durante le fasi di ingresso/uscita. Si faranno ingressi scaglionati da diversi punti d'accesso, ma per come sono strutturate le scuole possiamo pensare ad almeno due ingressi. Ipotizziamo una scuola elementare con 25 bambini a classe, dalla prima alla quinta, sezioni dalla A alla D, totale 500 bambini.
Tra uno e l'altro per provare la febbre mettiamo 10 secondi.
Sono 83 minuti, divisi in due ingressi sono più di 40 minuti in cui genitori e nonni stazionano davanti alla scuola. Andare oltre la mezzora di scaglionamento ingresso è un problema.
Altra cosa: la gestione dei malati a scuola.
Se trovi un bambino con la febbre partono delle procedure che solo le menti malate italiche potevano pensare, isolamento, chiamare i genitori, contattare le Asl, ecc...
Insomma, per farla breve, piacerebbe a tutti che si misurasse la febbre a scuola e alla fine si farà perché i Salvini di sto mondo stanno berciando da giorni senza sapere di cosa parlano, ma quello che si deve arrivare a fare è NON FARE USCIRE I BAMBINI MALATI DA CASA, non ci sono vie migliori. Se dobbiamo misurarla a scuola solo perché abbiamo paura (ed è legittimo e lo capisco) che i genitori facciano i furbi abbiamo perso in partenza.
Per come la vedo io (e questa è la trave) il problema non saranno gli studenti malati o sani ma gli insegnanti.
Ci saranno tante di quelle defezioni al primo starnuto che renderanno un incubo la scuola da qui alla fine dell'emergenza covid. Si è già visto con i test volontari.
Chiudo con un esempio: oggi ho dovuto elemosinare alla mia ditta 3 termometri da dare alla scuola per partire lunedì. Sarebbe bello avere 1 termometro per classe con l'insegnante che misura la febbre a inizio lezione, ma per usare un francesismo la scuola pubblica ha le pezze al culo.