C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
Altro film prodotto dall'etichetta indipendente A24, la quale non si puo' dire non abbia abbia avuto un grande 2019 (Uncut Gems, The Farewell, The Lighthouse tra gli altri), un dramma su una famiglia alto borghese americana e i tentativi di restare uniti quando tutto precipita. Girato con una fotografia a meta' tra Moonlight e una storia Instagram con i filtri attivi, ha una storia abbastanza classica nella sua completezza ma viene raccontata in maniera capace di sorprendere. Paradossalmente cerca narrativamente di fare un po' troppo ma riesce comunque a non perdere il filo. Ci son veri momenti in questo film che meritano la visione. Il problema principale e' che e' "over-directed" da uno/a hipster che ha visto troppi video lo-fi hip-pop. Cerca di fare davvero troppo con inquadrature che roteano, corrono, ballano, giochi di luce, ecc.. Vi dico solo che il formato cambia almeno 3-4 volte all'interno dello stesso film (da 16:9 a wide-angle a 4:3 e ritorno), non penso di dover aggiungere altro. Gran colonna sonora (tra gli altri Frank Ocean, The Animal Collective, Radiohead) che incontra i miei gusti ma che anche detta cosi' da' perfettamente l'idea di che film sia
- Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
Ma che voleva dire il regista con Ad Astra? Mi avrebbero anche rotto questi film spaziali in cui si va alla ricerca dell’Io profondo dell’uomo senza poi alla fine dire nulla. Mah...
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
ieri sera, grazie all'effort di mia moglie, ho assistito alla visione del documentario di Chiara Ferragni.
ammetto che mai nella mia vita mi sarei voluto trovare a vedere un documentario sul nulla.
ma così è stato e non è stato semplice trovare un filo conduttore.
a parte ovviamente le immagini di lei che si fa dei selfie, le immagini di lei nelle sfilate, le immagini di lei che sfila.
le immagini di lei che si sposa, e le immagini di lei che ha sempre la stessa espressione finta mentre osserva (stranamente) le sue immagini finte.
faccio proprio fatica a capire PERCHE questo documentario sia stato selezionato al festival di Venezia.
Sponsor? Cecità fulminante? apertura al mondo politico dei selfie?
non c'è conflitto (quasi inesistente a parte un veloce riferimento al divorzio dei genitori), ma c'è solo esaltazione del suo personaggio da parte degli altri leccapiedi, mentre lei interviene (fintamente) per smorzare quell'esaltazione ' sono figa lo so, ma non gasiamoci troppo, in fondo anche altri sono fighi'
ma il catalizzatore, il non plus ultra della storia è l'incontro con Paril Hilton per discutere sulle tematiche del mondo dei media e lo sviluppo di un nuovo linguaggio. Linguaggio fatto con la lingua.
Ma anche con gli scambi di sbirciate investigative tipo ' ma come si è vestita sta poveraccia?'
siamo nel momento più intenso del documentario e Paris Hilton pensa bene di elevare la qualità della discussione mostrando alla nostra Chiara una villa per cani.
ebbene sì nella sua immensa proprietà Hilton la nostra cara Paris ha costruito una villa per i suoi cani con tutti i comfort: fontana con acqua minerale, cucce a 5 stelle con riscaldamento autonomo e aria condizionata, poltrone in pelle e per concludere un set di valigie Louis Vuitton dedicati solo al guardaroba dei suoi cani.
20 valigie perchè il guardaroba dei cani è ovviamente pensato per ogni stagione.
ora ditemi, siete sicuri che non era meglio il nazimaoismo?
ammetto che mai nella mia vita mi sarei voluto trovare a vedere un documentario sul nulla.
ma così è stato e non è stato semplice trovare un filo conduttore.
a parte ovviamente le immagini di lei che si fa dei selfie, le immagini di lei nelle sfilate, le immagini di lei che sfila.
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faccio proprio fatica a capire PERCHE questo documentario sia stato selezionato al festival di Venezia.
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non c'è conflitto (quasi inesistente a parte un veloce riferimento al divorzio dei genitori), ma c'è solo esaltazione del suo personaggio da parte degli altri leccapiedi, mentre lei interviene (fintamente) per smorzare quell'esaltazione ' sono figa lo so, ma non gasiamoci troppo, in fondo anche altri sono fighi'
ma il catalizzatore, il non plus ultra della storia è l'incontro con Paril Hilton per discutere sulle tematiche del mondo dei media e lo sviluppo di un nuovo linguaggio. Linguaggio fatto con la lingua.
Ma anche con gli scambi di sbirciate investigative tipo ' ma come si è vestita sta poveraccia?'
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Re: C'era una volta il Cinema
nood, quanto ti hanno chiesto "nella buona o nella cattiva sorte" (probabilmente erano espressioni simili, ma il concetto è quello), tu hai risposto 'si' e aver tenuto fede a questa promessa ti fa certamente onore.Noodles ha scritto: ↑11/04/2020, 14:43ieri sera, grazie all'effort di mia moglie, ho assistito alla visione del documentario di Chiara Ferragni.
ammetto che mai nella mia vita mi sarei voluto trovare a vedere un documentario sul nulla.
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a parte ovviamente le immagini di lei che si fa dei selfie, le immagini di lei nelle sfilate, le immagini di lei che sfila.
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faccio proprio fatica a capire PERCHE questo documentario sia stato selezionato al festival di Venezia.
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Re: C'era una volta il Cinema
BruceSmith ha scritto: ↑11/04/2020, 14:57nood, quanto ti hanno chiesto "nella buona o nella cattiva sorte" (probabilmente erano espressioni simili, ma il concetto è quello), tu hai risposto 'si' e aver tenuto fede a questa promessa ti fa certamente onore.Noodles ha scritto: ↑11/04/2020, 14:43ieri sera, grazie all'effort di mia moglie, ho assistito alla visione del documentario di Chiara Ferragni.
ammetto che mai nella mia vita mi sarei voluto trovare a vedere un documentario sul nulla.
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Un uomo quando ascolta le parole cattiva sorte pensa a meteoriti, sofferenze..cataclismi vari (tipo farsi beccare con l'uccello tra le cosce di un'altra donna) ma mai ad un documentario dei ferragnez.
Bisogna mettere delle regole precise prima. Non fate il mio errore.
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Re: C'era una volta il Cinema
Ti si perdona solo perché la finale di Champions è stata cancellata.
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Re: C'era una volta il Cinema
Hai presente quanta gente (banale o meno che sia) abbia portato al Lido tale personaggio? Venezia non è snob come Cannes o Berlino. Un aspetto positivo è che è rimasto solo 3-4 giorni al cinema e poi solo via Amazon Prime.
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Re: C'era una volta il Cinema
Aver parlato di sta roba nel topic cinema è quasi da ban. Voglio essere clemente perché la parte su Paris Hilton mi ha fatto ridere, ma never again.
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Re: C'era una volta il Cinema
The Patient ha scritto: ↑11/04/2020, 18:21 Hai presente quanta gente (banale o meno che sia) abbia portato al Lido tale personaggio? Venezia non è snob come Cannes o Berlino
Essendo stato là quel giorno, confermo.
Ultimamente - diciamo con la nuova presidenza Barbera - il festival ha aperto moltissimo al glamour, anche a costo di fare qualche scelta discutibile nella selezione. Negli ultimi anni le presenze al lido si sono moltiplicate (parlo anche di giornalisti stranieri e turisti). Il prezzo da pagare per aver messo la freccia ai danni di Cannes.
Il documentario sulla Ferragni non l'ho visto, ma sono certo che è un'occasione persa. Un documentario serio e distaccato sul tema degli influencer, che sono un fenomeno enorme di questi anni, sarebbe cosa buona e giusta. Io lo andrei a vedere. Il problema è che qui la protagonista era praticamente la co-autrice, e ne è venuto fuori un prodotto da Corea del Nord.
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Re: C'era una volta il Cinema
Esatto il problema non è manco cosa vorresti documentare, alla fine volenti o nolenti parliamo di un fenomeno generazionale a livello planetario, ma piuttosto il prodotto che è proprio na roba brutta buttata lì come accrocchio per alzare del vil denaro.
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Re: C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
ieri ho recuperato L'uomo che non c'era dei fratelli Coen e non mi è dispiaciuto affatto, è collocato in mezzo ai pezzi da novanta della loro cinematografia, quindi passa inosservato ma un gran bel film
bravo Billy Bob, presente anche Gandolfini, ve lo consiglio
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Re: C'era una volta il Cinema
Trovamene uno dei Coen che non merita.... lebronpepps ha scritto: ↑12/04/2020, 19:03ieri ho recuperato L'uomo che non c'era dei fratelli Coen e non mi è dispiaciuto affatto, è collocato in mezzo ai pezzi da novanta della loro cinematografia, quindi passa inosservato ma un gran bel film
bravo Billy Bob, presente anche Gandolfini, ve lo consiglio
alla riscossa stupidi, che i fiumi sono in piena, potete stare a galla...
https://twitter.com/dannyvietti/status/ ... 48193?s=21
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Re: C'era una volta il Cinema
Per me Burn After Reading e Hail, Ceasar! son due discrete cagate, e anche l'ultimo The Ballad of Buster Scrubbs o una roba del genere e' dimenticabile.
Ultima modifica di ripper23 il 12/04/2020, 19:45, modificato 1 volta in totale.
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Re: C'era una volta il Cinema
Ave Cesare sicuramente
Il film citato da Pepps si regge soprattutto grazie ad un grandissimo BBT
Visto Girl, non ricordo chi l’avesse consigliato, forse Esba. In linea di massima film interessante, parecchio crudo (soprattutto verso la fine)
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz