doc G ha scritto: 08/04/2020, 10:02Senza stare troppo ad analizzare, negli anni '60 pil e reddito pro capite erano praticamente uguali a quelli italiani, negli anni '70 la crisi li colpì, ma colpì mezzo mondo.Rico Tubbs ha scritto:
Non molto tempo fa sarebbero 100 anni vero?
I colonnelli furono incapaci di affrontare la situazione (non solo dal punto di vista economico), ponendo le basi per tutto ciò che avvenne dopo (oltre ai crimini commessi, ma questo è un altro discorso), ma la grande crisi Argentina che li distanziò definitivamente dai paesi occidentali avvenne negli anni '90, per la precisione alla fine degli anni '90. Negli anni '80 l'Argentina non era poi tanto più povera di tanti paesi europei, anche dell'Europa occidentale, come, ad esempio, Spagna, Portogallo ed Irlanda.
Però aveva una classe politica populista, insofferente ai mercati ed ai trattati internazionali, che guardava con sospetto il commercio internazionale e gli investitori esteri, non accettava vincoli di bilancio, aumentava costantemente la presenza dello stato nell'economia.
Mi ricorda qualcosa, adesso mi sfugge cosa...
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Fine anni 70
(politica economica) era finalizzata al contenimento dell'inflazione e alla privatizzazione e vendita ad investitori stranieri delle industrie nazionali, l'abbassamento delle tasse sulla produzione industriale e la garanzia di manodopera a buon mercato. Contrariamente ai decenni precedenti in cui, fondamentalmente per la vasta importanza riscontrata dal Peronismo in tutte le sue forme più o meno accentuate, il Paese si era spinto, peraltro in linea con le tendenze in atto nel mondo occidentale, verso la nazionalizzazione delle imprese, la sostituzione degli investimenti stranieri con il capitale pubblico, l'aumento degli stipendi generalizzato ed incontrollato sia nel settore privato quanto in quello pubblico e la costituzione, in simbiosi con la "politica", di forti sindacati di gestione in ogni settore dell'attività economica, si tentò una svolta verso un'economia neoliberista, con l'obiettivo dichiarato di contenere l'inflazione ereditata dal Peronismo. Questo esperimento economico, trovava un suo precedente nel confinante Cile, ma a differenza che in questo (dove si rivelò fruttuoso per le aziende private, grazie agli aiuti americani), si rivelò totalmente fallimentare. Uno dei risultati di tali politiche, nonostante i tagli alla spesa pubblica, fu che il valore nominale del debito estero aumentò di quattro volte, contribuendo al crollo delle imprese e di conseguenza anche dello Stato che pure era alleggerito del welfare. Nel periodo post-dittatura, la continuazione di tali politiche fino a quasi l'anno 2000, favorì l'inflazione altissima, culminata nel fallimento dell'Argentina durante la crisi economica successiva.