GecGreek ha scritto: 04/03/2020, 11:16
DODO29186 ha scritto: 04/03/2020, 10:48E questo per Sanders è un problema enorme. La sua possibilità di ricevere la nomination stava tutta nel mantenere la testa della corsa, facendosi riconoscere come il candidato della gente contro quelli del partito. Ora questa narrativa non è più credibile e rafforza invece una tesi antitetica: la maggioranza di Sanders è in realtà una semplice minoranza molto attiva.
secondo me il problema non sta nella percezione che non è più avanti. Alla fine essere l'underdog si sposa con il messaggio politico di Sanders e se l'elettorato della Warren arriva soprattutto a lui alla fine si parla di un lancio di moneta. Il problema è che non sta smuovendo gli elettori che dovrebbe, mentre per Biden si sono smossi in massa in diversi stati. Non è un problema di narrazione ma di risultati. In Virginia ad esempio hanno votato il doppio rispetto al 2016 ed era soprattutto elettorato di Biden, sono le stesse fasce demografiche e di introiti che guidarono nel 2018 i democratici.
Altra speranza di Sanders, è che Biden non ha avuto i riflettori addosso allo stesso modo degli altri ultimamente e alla fine è un candidato traballante sotto tanti punti di vista.
Altro dato interessante che ho letto: in diversi stati le primarie repubblicane dove Trump corre da solo hanno più affluenza di quelle democratiche
Per me i problemi nascono quando narrazione e numeri si discostano, come in questo caso. Perché gli indecisi tendono sempre a muoversi verso il presunto vincente ovvero colui che viene dato in ascesa. Qui di vincenti ancora non ce ne sono, ma è chiaro in favore di chi stia soffiando il vento.
Sanders era stato pubblicizzato come il democratico più amato d’America, nonostante fosse inviso al partito. Ma i numeri oggi sembrano smentire tale teoria.
Doveva essere l’underdog nel senso di non supportato dal partito, ma favorito invece nel ricevere il voto delle masse. Con quello avrebbe dovuto rubare elettori a Trump e far aprire gli occhi ai Dem sullo scollamento tra partito e nazione. Non sta accadendo.
Concordo per quanto riguarda gli elettori: il messaggio di Sanders non sta facendo breccia e questo a mio avviso era prevedibile. Non lo sta facendo tra i democratici, figuriamoci se potrebbe riuscirci alle presidenziali.
Molto meno prevedibile era invece una mobilitazione superiore alle attese per Biden e viene da domandarsi se non sia piuttosto una scelta in favore del candidato anti-Sanders. Anche perché - concordo anche su questo - Biden nel 2020 è tutto tranne un candidato solido. Però post South Carolina inizia a sembrare il candidato vincente.
Su dove possano andare i voti della Warren io starei invece molto cauto post Massachusetts. Dopo una tale affermazione di Biden, io non darei a Sanders più del 50% dei voti della Warren. Mentre per l’elettorato di Bloomberg sarei abbastanza sicuro nel dare oggi il vantaggio a Biden.
Uno dei dati più importanti per me è questo: gli Stati in cui Sanders sta tenendo/vincendo sono California, Colorado, Maine e Utah. Guarda caso, sono esattamente gli Stati con minore spoglio elettorale, dovuto anche al fatto che un numero maggiore di elettori ha utilizzato il mail vote e dunque ha votato prima del South Carolina e del drop + endorsement dei due candidati. Quindi abbiamo un caso confrontabile di voto in cui misurare il peso della conferma o smentita della narrazione di cui dicevo sopra.
Concordo anche con Pap quando dice che comunque vada i Dem avranno vita dura a novembre. Il corona virus è una wild card importante e Trump difficilmente potrà usarlo a suo favore. Ma con l’alzarsi delle temperature l’emergenza in USA potrebbe non scoppiare mai. Da verificare invece le conseguenze economiche, perché lì si che Trump rischia: un presidente che ha puntato forte sullo stock market deve presentarsi con gli indici ai massimi e invece molti operatori annusano il rischio di big dump coming.