BruceSmith ha scritto:BomberDede ha scritto: 04/09/2019, 9:43. anche lì inculata dietro l'angolo (ci eravamo persi e 2 bambini per portarci fuori ci hanno scucito 5€) ma amen, alla fine si mette in conto.
se questa è una inculata (che poi, alla fine, hai pagato per un servizio

), le porcherie dei ristoranti italioti come le classifichiamo?
Infatti l'italiano medio secondo me è abbondantemente vaccinato per tutti questi problemi. Le difficoltà arrivano quando uno è stanco, ammalato, insonne per cui magari non ha più tempo/possibilità di valutare le diverse opzioni e si affida al primo che passa. Lì rischi non tanto la fregatura, ma magari di perdere un aereo perché il tizio non ti prenota il treno che dovrebbe.
Io non amo la contrattazione ma dopo 2/3 di giorni di full immersion comincio a divertirmi parecchio. La mossa più bella è sempre fingere di andarsene stizziti bofonchiando parole a caso in italiano e farsi inseguire. In Uzbekistan devo dire che ha funzionato meno del previsto perché evidentemente i prezzi che sparavano all'inizio erano molto più vicini al corretto prezzo di vendita di quanto pensassi.
Su pane & imodium avrei diversi libri da scrivere. Personalmente ritengo la cacarella un male necessario per avere un'esperienza a 360 gradi del luogo. Il problema vera è quando non espello solo da sotto ma anche da sopra, e lì ti debiliti in fretta. Sul passaporto immunitario ho messo anche il timbro dell'Uzbekistan poche settimane fa e non lo consiglio.
Le mie regole di base sul cibo sono senplici: acqua solo in bottiglia, frutta sempre sbucciabile con il mio coltellino e amuchina sulle mani prima di mangiare. Lo street food essendo generalmente cotto (e ricotto e stracotto in questi paesi) non lo temo. Son molto peggio le mie mani dopo un giorno a toccare la qualunque in un mercato (da qui l'amuchina).
Non essendo stato in Marocco non vorrei dire castronerie, ma mi sembra abbondantemente sotto la soglia di fatica che non sono disposto a sentire durante un viaggio.