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da Strembald » 14/05/2019, 16:31
A parte il video molto bello, ma mi sembrano chiare alcune cose.
Ci sono dei giocatori che sono nati e morti a Indy, alcuni che non sono nati ad Indy ma che ne fanno comunque parte, e giocatori che nati e cresciuti ad Indy hanno poi lasciato per altri lidi.
Freeney merita a mio modo di vedere, di entrare nel ring of honor, senza dubbio alcuno.
Certo fa strano vederlo entrare prima di Robert, ma è giusto che ci entri.
Poi se vogliamo dire quali giocatori hanno il ferro di cavallo stampato in fronte e soprattuto sul cuore sicuramente Mathis è uno dei primissimi della lista per troppi motivi. Entrerà quanto prima nel ring, con un mega festone, come suggerito da golden.
Altri che mi vengono in mente sono Saturday, che comunica la cultura sportiva dell'Indiana in generale in un sacco di tramissioni ed interventi su radio, giornali e testate sportive praticamente tutti i giorni in giro per gli States.
McAfee idem, basta guardare la sua scelta al draft che è stata uno spettacolo nello spettacolo.
Wayne, che dire si commenta da solo.
Ma anche gente come David Thornton, che ormai fa parte dello staff da un sacco di anni, e Marlin Jackson (che ha il suo nome come parte del Lombardi ultimo vinto).
Ma mi viene da pensare a tanti altri, più o meno famosi o prolifici: da Marvin Harrison (12 anni ininterrotti con noi e solo con noi, recordman assoluto della franchigia e dell'NFL), a Jack Mehwort, che è saldamente rimasto nell'ambiente, ma come pure Brackett, Joseph Addai, e pure gente apparentemente molto molto distante come John Harbaugh, che se capita in città è festeggiato da tutti.
E poi scusate, ma il 18# è vero che ha finito con i Broncos, ma non è certo stata sua l'idea di andarsene, è stata dettata da diverse esigenze e prospettive. E' sempre legatissimo a tutto ciò che porta nome Indianapolis Colts e Indiana, dalle opere di beneficenza, alle serate di gala, al fare improvvisate e farsi fotografare con la gente.
La mia idea è che se si è una realtà più raccolta da un punto di vista statale (vedi Green Bay, Indianapolis, o certe realtà del college) è come se si crei una sorta di "fidelizzazione non scritta" che porta più frequentemente situazioni del genere. Che per carità sono ben presenti anche in altre realtà, diverse da queste, ma secondo me il sapore è diverso. Il coinvolgimento che si sente il game day a Indy l'ho provato personalmente più volte e vi assicuro che non è nulla di paragonabile a cio che si vede a NYC o a Miami o a Los Angeles. L'amico @Doc. J (tifosissimo dei Patriots quindi senza bias alcuni) potrà confermarlo. Ecco la realtà Green Bay per esempio mi manca, ma me la aspetto molto simile a quella di Indy, dove la marea blu ti accoglie e ti travolge in senso buono...esperienza ogni volta meravigliosa!
Mathis merita tutto il nostro cuore e riconoscenza, il suo posto lì è già riservato da anni.
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