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Pagelle Finals Nba - gara 2

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sds971
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Pagelle Finals Nba - gara 2

Messaggio da sds971 » 04/06/2019, 19:42

Gara 2
 
Warriors at Raptors 109-104 (1-1)
Parziali: 26-27 / 28-32 / 34-21 / 21-24
 
Voti e giudizi
 
Golden State Warriors
 
Stephen Curry: 7,5 –23 punti, 35% al tiro e 3/10 da tre sono cifre mediocri per uno come Curry – ma questa non è stata la partita in cui le percentuali hanno fatto da padroni - che passa il primo quarto a dormire e il secondo con due ferri da 3, per poi svegliarsi e infilare due triple consecutive, aprendo il break con cui verranno affossati i Raptors. Difende anche lui in apertura del secondo tempo, con una fantastica rubata e una delle sue solite triple da 10 metri cadendo indietro. Prende un tecnico inutile a 2’ dalla fine
 
Klay Thompson: 8,5 – L’impressione è che si sia fatto parecchio male a quel quadricipite femorale, il che sarebbe un bel guaio per Kerr, perché questo giro Thompson ha iniziato facendo sul serio: tripla, canestro da due forzato, altra tripla pazzesca, 2/2 ai liberi, stoppata e canestro. E il secondo quarto, tra una tripla e un’entrata eccezionale, lo passa a rifiatare – 18 punti a metà gara. Ma è la sua difesa, assieme a quella di tutti gli altri Warriors, a dare la scossa alla gara – la tripla del +9 è ancora spettacolare. Poi si fa male, lascia il parquet ma la cattiveria con cui ha aggredito la partita sui due lati del campo viene trasferita ai panchinari, che la chiudono assieme ad Iguodala poco dopo.
 
Andre Iguodala: 8,5 (MVP) – La tripla che chiude gara 2 a poche manciate di secondi resterà negli annali, per l’importanza del momento e come esempio di cosa bisogna fare per vincere un anello: essere a disposizione della squadra, difendere su Leonard in prima battuta, fare 2/4 da 3 dopo non averne messa dentro nemmeno una da secoli, tirare giù 8 rimbalzi e servire 6 assist. Il tutto su una gamba sola e trascinando i compagni in un terzo quarto difensivo leggendario, iniziato con 5 punti consecutivi. Per uno che è stato MVP delle Finals marcando LeBron non serve dire altro. Insostituibile.
 
Draymond Green: 8 – Inizia con la solita foga volando in contropiede ma sbagliando un facile appoggio, a cui segue un’infrazione di passi, un altro canestro facile da sotto sbagliato e un altro paio di perse. Poi inizia a carburare con rimblazi offensivi e tiri liberi a segno, chiudendo il primo tempo con 9 punti, 7 rimbalzi e 5 assist. Non si scopre di certo oggi che il fulcro degli Warriors sia il 23, ma vederlo all’opera è sempre uno spettacolo; assieme a Iguodala suona la carica in difesa nel terzo quarto, ribaltando una partita che sembrava esattamente sugli stessi binari di gara 1. Chiude con la solita tripla doppia sfiorata (17 punti, 10 rimblazi e 9 assist, di cui un paio favolosi di mano sinistra). Fondamentale la sua capacità di leggere la partita e sapere come fare a riprenderla.
 
DeMarcus Cousins: 7 – Schierato un po' a sorpresa in quintetto, DMC va oltre le aspettative e riesce a farsi perdonare ogni buco difensivo (oltre alla totale incapacità di sapere non solo cosa fare ma anche dove stare nei pick&roll) con una superba partita in attacco, mettendo a referto cifre parecchio interessanti: 11 punti, 10 rimblazi e soprattutto 6 assist, di cui il primo dà il là alla fuga degli Warriors nella ripresa.
 
Quinn Cook: 7,5 – Mette piede in campo già alla fine del primo quarto reggendo abbastanza bene senza commettere errori. Ma sono le due triple consecutive nel quarto quarto, prima dell’infortunio di Klay Thompson, che illuminano la sua partita – 3/5 da 3 e 9 fondamentali punti.
 
Shaun Livingstone: 6 – 6 punti e 3 assist per una partita a tratti invisibile.
 
Alfonzo McKinnie: 5,5 – Le sue partite iniziano sempre male, questa volta con una persa banale che lancia Siakam per due punti facili. Poi un airball nel secondo quarto e finalmente a segno negli ultimi minuti.
 
Kevon Looney: sv – In campo giusto in tempo per infortunarsi alla spalla. Certo che se Bogut è quello di gara 2 Kerr può stare tranquillo.
 
Jonas Jerebko: sv – 6 minuti in campo, giusto il tempo di tirare giù un rimbalzo in attacco e infilare 2 punti.
 
Andrew Bogut: 7 – Buttato in campo più per disperazione che per scelta, permette agli Warriors di tornare esattamente quelli del primo titolo – però privi di uno degli Splash Brothers: difesa impenetrabile, transizione implacabile, halley hoop (3 consecutivi per l’australiano) e canestri facili – 6 punti in 7 minuti per lui. Il tutto senza fare un solo blocco irregolare.
 
 
Coach Kerr: 9 – I primi venti minuti sembravano la fotocopia di del primo tempo di gara 1 e la faccia di Kerr ha lasciato trasparire una preoccupazione insolita per lui. Poi la trasformazione, o meglio, la rinascita degli Warriors formato record di tutti i tempi, ed è venuto fuori un 18-0 impressionante, con la vera difesa degli uomini della baia che ha lanciato l’attacco di Curry e compagnia senza Durant. Perché è inutile nasconderlo, è palese che questa squadra giochi meglio senza KD 35, non che sia più forte: e allora salgono in cattedra i giocatori che fanno il lavoro meno appariscente, come Iguodala che inizia il terzo quarto con 5 punti filati, Bogut che alza la saracinesca in difesa e fa 3/3, Green che conduce la letale transizione. E mai come in questa partita, senza Durant, con Iguodala che zoppica quasi quanto Leonard, con Thomson fuori a metà ultimo quarto e Looney out per tutto il resto delle finali, si è visto il lavoro immenso di Kerr e dei suoi assistenti. Spezzare il ritmo imposto da Nurse per una partita e mezza non era facile, cambiare modalità di gioco in attacco neppure, ma Kerr lo ha fatto e, nonostante l’infermeria piena, le mani si sono già ben allungate sul titolo. Giù il cappello, veramente.
 
 
 
Toronto Raptors
 
Kyle Lowry: 5 – Buon inizio con una tripla e uno sfondamento preso. Infila altri 3 punti e poi non riesce a gestire né l’attacco né la difesa nel terzo quarto devastante degli Warriors. Mette la tripla del -5 ma commette in modo ingenuo il suo quinto fallo a più di 7’ dal termine. Dopo tre minuti fa il più inutile dei sesti falli e si accomoda in panchina. Nonostante una discreta gara sotto il profilo dei numeri – 13 punti, 3/7 da 3 – resta impalpabile la sua gara, in cui smazza solo 2 assist e scompare nel momento del bisogno.
 
Danny Green: 5 – Nonostante metta una tripla ad inizio ultimo quarto per il -4 ed un’altra a 26’’ dalla fine per il -2, la sua serie continua ad essere negativa. Eppure è un veterano che ha giocato svariate finali, vincendone anche, e Nurse è costretto più volte a metterlo in panchina. Brutta partita, con un paio di pessimi errori anche in difesa, veramente insoliti per lui.
 
Kawhi Leonard: 8 – 34 punti con 16/16 ai liberi e 14 rimbalzi per una sontuosa partita, che ha cercato di vincere ad un certo punto da solo perché nessuno dei compagni – tranne VanVleet – lo seguiva. Inizia da due e subito da tre, forza un paio di triple ma mette a referto 9 punti nel primo quarto. Va a rimbalzo d’attacco come una furia e porta i Raptors a +12 nel secondo quarto. Poi subisce anche lui gli Warriors e la loro difesa, perdendo palloni e forzando forse troppo, ma era lui deputato a svegliare Lowry e compagnia. Si carica sulle spalle la squadra nell’ultimo quarto ma si arrende quando perde banalmente palla a 2’ dalla fine. Uscendo dal campo batte le mani in senso di incoraggiamento per i suoi, di certo sulla baia non andrà per perdere.
 
Pascal Siakam: 5,5 – Nessuno si aspettava la replica di gara 1, ma il 5/18 al tiro, nonostante gli 8 rimbalzi e i 5 bellissimi assist, è stato particolarmente pesante per coach Nurse. La bravura degli Warriors è stata nel tagliarlo fuori dall’organizzazione di gioco in attacco, lasciandolo giocare sostanzialmente da solo. Non incisivo in difesa, e se i Raptors vogliono vincere ancora, l’africano deve necessariamente giocare meglio su entrambi i lati del campo.
 
Marc Gasol: 5 – 6 punti e 6 rimbalzi – e nessuna tripla a segno – per una mediocre partita dello spagnolo, che non riesce a capirci nulla nel terzo quarto, con Bogut che gli sgusciava da tutte le parti. È mancato il suo ruolo di faro in attacco, lasciando sostanzialmente solo Kawhi nel secondo tempo.
 
Fred VanVleet: 8 – Lo stesso minutaggio di Leonard fa capire l’importanza di questo giocatore nella serie: visto l’incostanza di Lowry e il magro apporto di Green, VanVleet è diventata l’unica spalla credibile in gara 2. I suoi 17 punti, 4 rimbalzi e 3 rubate sono tutte cifre che descrivono solo parzialmente quanto importante sia il suo apporto: riesce infatti a segnare sempre nei momenti in cui ce n’è più bisogno o rubare una palla fondamentale. – scippo a Curry nel secondo quarto e canestro per il +11 Raptors.
 
Serge Ibaka: 5 – Nonostante i 10 rimbalzi e una tripla nell’ultimo quarto, resta ancora fuori dalla serie, commettendo due falli consecutivi nel secondo quarto e non dando il giusto apporto, soprattutto in una serata in cui Gasol non era in partita.
 
Norman Powell: 6 – Se la squadra gira, anche Powell diventa un ottimo cambio: nel momento migliore dei suoi infila una bella tripla e una spettacolare schiacciata per 7 punti totali, poi nel terzo quarto commette dei passi banali e si perde come tutti i Raptors.
 
 
Coach Nurse: 5,5 – Riparte esattamente da dove aveva lasciato gara 1, dettando il ritmo sui due lati del campo. Alla fine del primo tempo gli Warriors sono a soli 3 punti segnati in contropiede e in attacco i suoi fanno un po' più di fatica, ma vanno al riposo sopra di 5 punti. Poi non riesce a invertire la rotta di un 1/15 al tiro e uno 0 a 18: Kerr accende il motore dei pluricampioni e Nurse prova a cambiare i quintetti e lascia giustamente la palla in mano a Leonard, che forza e sbaglia tanto, ma non c’erano poi molte altre alternative. Riesce comunque ad arrivare ancora a 26” dalla fine a giocarsela, poi Iguodala manda i titoli di coda. Il piano partita per gara 3 c’è, è lo stesso usato fino alla fine del primo tempo, bisognerà vedere se e quante scorie avrà lasciato questa sconfitta.
 
 
 
Arbitri
 
Scott “Clark Kent” Foster (n. 48 – bianco): 5 – Stranissima partita gestita da una terna eccezionale: si inizia con un evidente doppio palleggio di Thompson non visto da Malloy e Brothers, per proseguire con la presunta stoppata su Siakam da parte di Thompson, che in realtà mette la mano dentro il ferro (andavano convalidati i due punti). Foster inspiegabilmente fischia il terzo fallo a Lowry su uno sfondamento di DMC. Da quel momento scompare dal campo, si prende solo un altro paio di fischi e si lascia condurre dalla gara.
 
Tony Brothers (n. 25 – nero bello grosso): 5,5 – Eccesso di protagonismo di Brothers, che pur valutando in modo corretto in svariate occasioni (giusta la chiamata su Gasol nel secondo quarto su Cousins, corretto il fallo di Looney su Kawhi e anche il suo successivo blocco irregolare, ottimo fischio su blocco irregolare di Gasol), si prende almeno l’80% dei fischi, lasciando in molti casi i giocatori perplessi (sì, ok era fallo, ma vuoi fischiare anche queste cose?). Plateale anche nelle segnalazioni, mette in ombra in modo inutile i colleghi. Sembra che sia mancato lo spirito, l’atteggiamento, il mood corretto.
 
Ed Malloy (n. 14 – bianco spilungone): 5,5 – Riesce a fare un buon fischio nell’ultimo quarto, sovrastando, correttamente, una chiamata sbagliata di Brothers.

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Re: Pagelle Finals Nba - gara 2

Messaggio da nonsense » 04/06/2019, 20:02

Mmmmmm nero bello grosso mmm

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