garylarson ha scritto: 16/05/2019, 19:32
A me , le ong e compagnia cantante non mi sono mai state simpatiche .
Non riesco ad ammirare questi gauche caviar , preferisco la gente che si sgrugna tutti i giorni per fare andare avanti in maniera decente la nostra vita, muli, non pseudo eroi che dopo aver compiuto il beau geste lasciano ad altri le pesche. ( in questo senso la domanda sulla pulizia).
E' una cosa personale, non voglio convincervi, non mi convincerete. Sarà che sono in conflitto d'interessi, ho fatto il mulo per 30 anni,ma non riesco ad apprezzarli e le recenti vicende mi hanno rafforzato nelle mie opinioni.
Scusa, non avevo capito che fosse una domanda seria.
Dunque, prendo una delle due Onlus come esempio, ma sono realtà molto simili (a Milano ce ne sono molte che si occupano di accoglienza ai minori). A lavorare lì dentro c'è in primo luogo un équipe di medici (una psicologa, un pediatra, figure del genere) per l'assistenza sanitaria e psicologica. Gli "ospiti" sono ragazzi che spesso vengono da contesti di degrado, e per di più hanno attraversato traumi anche violenti (metà non hanno i genitori e sono per lo più gli stranieri dei barconi, per l'altra metà il tribunale dei minori ha disposto l'allontanamento coatto dalle famiglie di origine e l'affidamento a una comunità, i motivi ve li lascio immaginare), quindi il supporto psicologico è determinante.
Poi ci sono gli educatori, gente che ha studiato scienze dell'educazione e che sta nelle comunità 24 ore al giorno (a turni, ovviamente, ma ognuno si fa 12 ore fisse). Loro sono al fianco dei ragazzi per le esigenze quotidiane: lo studio, i momenti di svago, i bisogni primari eccetera.
Ci sono poi quelli che, retribuiti, forniscono alcuni servizi (due cuoche, un amministratore finanziario, figure per le quali la onlus è un luogo di lavoro come un altro) e c'è infine una serie di volontari che danno una mano in varia misura. Tra cui, anche quelli che puliscono i locali dell'associazione, bagni compresi. E il fatto che gli psicologi facciano gli psicologi e i volontari facciano le pulizie a me sembra sensatissimo, anzi, sarebbe assurdo il contrario.
E infine ci sono i responsabili, due o tre persone (anch'essi psicologi o simili) che di fatto vivono lì dentro, e in attesa del compimento dei 18 anni (quando andranno liberi nel mondo) sono la cosa più vicina a un genitore che gli ospiti avranno.
E qui devo confessare la mia meschinità: ogni volta che mi interfaccio con loro (perché sono i miei referenti per le attività di comunicazione) mi rendo conto di quanto io sia un chiacchierone che predica bene ma che non si è quasi mai sporcato le mani veramente. Il mio problema-medio sul posto di lavoro è un refuso in un magazine, o una pagina pubblicitaria dalle specifiche tecniche diverse da quelle richieste; il loro problema-medio è cercare di ricostruire un'esistenza relativamente serena a una bambina che ha subito abusi dal padre, padre che se sapesse che sua figlia si trova lì dentro farebbe irruzione armato di pistola per riprendersela.
Questo più o meno è il quadro. Ora puoi valutare se incasellarli come gauche caviar o meno.
"La verità è come l'acqua: una piccola quantità ti disseta e ti tiene pulito, ma se è troppa può farti affogare"