Ed eccoci giunti al Power Ranking 2018-19.
8. Seattle Metropolitans
Come avevo ampiamente pronosticato, nessuna delle scommesse sui cui ha puntato Scara lo scorso anno (a parte l’onesto Hinostroza) ha, non dico rispettato le attese, ma dato la parvenza di poter giocare a livello Nhl. Per fortuna ci sono i draft picks a salvare i Metropolitans e su questo fronte il lavoro dell’owner è stato di alto livello. I vari Troy Terry, Robert Thomas, Jordan Kyrou, Juuso Valimaki, Sammy Blais (dai FA), complice qualche infortunio nelle rispettive squadre, sembrano già pronti ad esordire sin dall’annata in corso. E sembrano anche giocatori di talento che verranno pagati pochissimo, lasciando il giusto spazio salariale per formare un roster in grado di giocarsela nel giro di un paio di anni. Secondo alcuni troll russi, pare tuttavia che Kaprizov non sbarcherà mai in Nhl e questo potrebbe costituire un grave danno considerato quanto alto è stato scelto. Al di là di quest’ultimo inconveniete, l’esperimento Moneyball, che sembrava più pericolante del Ponte Morandi il 13 agosto, sembra comunque prendere forma. Ma anche quest’anno sarà inevitabilmente di transizione. Al momento i Metropolitans non sembrano infatti poter ripetere le giovanili esuberanze della prima stagione, quando stavano per commettere il clamoroso errore di qualificarsi al playoff mandando all’aria tutti i piani. I Centri in rosa appaiono l’unico reparto solido e di buon livello, mentre il resto della squadra è praticamente formato da 2nd e 3rd liner, salvo rare eccezioni. In porta il solo Howard titolare, in uno dei team più scassati della Lega. Inutile dire che Scara durante la free agency è quello che ha patito più di tutti le ronde notturne di bure, che l’hanno mandato quasi completamente nel pallone.
7. Windsor Spitfires
Gli ex Las Vegas Aces cambiano owner e cambiano pure città. Al timone ora c’è il buon Manfè, che durante la free agency ci ha deliziato con offerte scriteriate, minacce di purghe staliniane per far fuori veterani alla Dubinsky e quanto altro, dandoci l’impressione di capirne di hockey quanto Di Maio di geografia e diritto del lavoro. Ma a garantire per lui è il capo della baracca e noi sommessamente ci fidiamo.
Su tutto, spiccano i 10 M utilizzati per portare a casa i servizi di Martin Jones in porta (che peraltro nel momento in cui scrivo è stato ripetutamente impallinato dai Ducks). È pur vero che il mercato dei portieri è stato totalmente fuori controllo, è pur vero che Jones milita in una contender e ne vincerà parecchie, ma questa ansia da goalie ha fatto sì che la free agency di Windsor fosse principalmente dedicata a portare a casa un G, costi quel che costi, badando poco al resto.
La squadra non convince sotto vari aspetti, dalla panchina poco profonda alla batteria dei Centri, che tolto Bergeron non sembra proprio all’altezza. Il reparto delle ali presenta il trio Hornqvist – Marchand – Byfuglien, mentre gli altri sono solo giocatori di contorno. Anche dovesse esplodere, Galchenyuk è comunque stato pagato a caro prezzo (dal precedente owner, a dirla tutta).
A proposito di roster appare davvero curiosa la scelta del Nostro di presentarsi ai nastri di partenza con Sam Gagner titolare (ma in realtà spedito in Ahl dai Canucks): Dubisnky deve stargli veramente sul cazzo.
Detto ciò, Manfè commette l’ulteriore errore di gioventù di ingolfarsi col cap (solo 0.7 M liberi), dovendo quindi sperare che nessuno dei rookie nel farm raggiunga le 10 partite, altrimenti arriveranno ben presto gli avvoltoi. Prevedo un anno dedicato ad imparare le regole del gioco. Possiamo aiutarci a vicenda.
6. Honolulu Lilied Piranhas:
Ed ecco la prima sorpresa del Power Ranking. Lo dico? Si, lo dico: quest'anno i Piranhas i playoff li potranno seguire comodamente seduti sul divano. Mi basterebbe copiaincollare il commento dell’anno scorso (cosa che infatti sto già facendo), ma vediamo di entrare nel merito.
Il reparto peggiore è sicuramente la difesa (la peggiore dell’Ovest), dove Kach adottando una nota tecnica utilizzata al Fantacalcio, ha preso i primi 8 che trovava a 1 per puntare tutto sull’attacco. Il resto della squadra non è male, Rantanen pare definitivamente maturato e potrebbe comodamente ripetersi in termini di punti, Malkin considerato quanto poco è stato pagato (rispetto ad altri C del medesimo calibro) è una gran bella presa. Mi lasciano invece un po’ perplesso le LW: Fabbri viene da un anno fermo (e si è pure fatto di nuovo male), nel farm ci sono solo rincalzi e quindi di fatto restano solo 4 giocatori schierabili e nemmeno di sicuro affidamento (tolto Guentzel). Ovviamente Honolulu resta un team difficile da giudicare ad inizio stagione, dato che come spesso accade è la squadra che ha conservato più spazio salariale, che potrebbe tradursi in qualche buon acquisto a stagione in corso per puntellare la rosa. La circostanza che al momento ci siano solo 23 giocatori schierati a roster fa supporre che probabilmente Kach sa qualcosa che noi non sappiamo.
5. Dallas Furies
Lotteria anche quest’anno (cit.)
4. Toronto Ice Blades
Squadra più migliorata ad Est, che giova del (definitivo?) passaggio di consegne da Hobbit a Maxi. Nell’auspicio che Hobbit continui ad occuparsi solo di baseball
, Toronto “vede” la zona playoff grazie ad un ottimo draft e ad una eccellente free agency (o forse il contrario, vedete voi). La linea perseguita è stata quella di firmare ad un salario medio giocatori giovani, già di buon livello e con margini di crescita in prospettiva. Penso ai vari Gourde, Hertl, Namestnikov, Bratt e ad uno dei miei idoli personali Rakell (maledetta quella volta che al draft ho preferito il povero Bozon nel ballottaggio con lui). A dire il vero quest’ultimo meriterebbe un discorso a parte, essendo già giocatore da prima linea. Tra i rookies Yamamoto dovrebbe tranquillamente giocare (anche per lui top 6 ad Edmonton) e Kotkaniemi, preso via trade (per me una buonissima trade in fin dei conti), andrà sicuramente firmato. Nonostante la presenza di un solo G titolare, Toronto appare solida anche in porta e questo lo dico sperando in una buona stagione dei Panthers.
Nonostante l’ottimo lavoro, manca decisamente qualcosa per ambire ad essere una contender nel breve periodo, dato che grossi nomi in definitiva non ce ne sono (Grosbi chiiii?).
3. Monterey Shining Clubbers
Montegay esce tutto sommato discretamente dalla free agency perdendo Gaudreau ma portando a casa uno dei migliori portieri disponibili (Gibson). Nonostante il botto iniziale nel mercato Rfa, alla fine la scelta è quella di sacrificare un’ala rafforzando un reparto che porta molte statistiche nel matchup. Scelta che probabilmente è stata fatta a caso, ma che consente di mantenere una situazione pick invariata l’anno prossimo. L’impressione generale è che manchi sempre qualcosa per ambire a grandi traguardi. L’epurazione di Tex potrebbe essere il primo passo verso il successo
. Il reparto che mi convince di più è quello dei C, soprattutto per la presenza di Matthews (giocatore da 100 punti), dato che gli altri sono i soliti noti cui si affida da sempre il duo marchigiano (vedi ad esempio il redivivo Thornton, ormai un loro pretoriano). In ala, oltre ai top player, occhio a Thompson e White, che al loro secondo anno da rookie potrebbero già finire in seconda linea nelle rispettive squadre. Johansson invece rappresenta la scelta più intrigante, se riuscisse a rimanere sano sarebbe un mezzo colpaccio. La grossa pecca è data da un roster troppo poco profondo, con un farm team ridotto al lumicino. Insomma, Monterey potrà togliersi qualche soddisfazione, ma poi la volta dopo rischiare di perdere con i Metropolitans di turno.
2. Ingersoll Beavers
L’anno scorso avevo parlato di rebuilding in caso di stagione fallimentare, ma mi ero clamorosamente sbagliato. O meglio, non avevo tenuto in debito conto il potere della free agency. In particolare, Vic conferma alcuni giocatori chiave come Horvat e Landeskog e aggiunge Little, Palmieri e Vanek a buoni prezzi (soprattutto il secondo, dato che giocherà in linea con Hall). A mio avviso invece la riconferma di Varlamov potrebbe rivelarsi un errore, se è vero che il suo posto da G titolare è insidiato da Grubauer (e anche per le pick cui Vic ha rinunciato). Al momento tuttavia non ci sono chiare indicazioni in tal senso.
Per il resto squadra piuttosto solida in tutti i reparti con i C che emergono nettamente su tutti gli altri. Il più debole di questi sulla carta è Strome, che però in offseason è stato rinnovato per 2 anni dagli Oilers a cifre importanti e credo possa migliorare il suo fatturato.
In porta oltre al citato Varlamov ci sono Fleury (clamorosa sorpresa della stagione passata) ed Elliott: anche in relazione a quest’ultimo è da valutare come andrà il ballottaggio con Neuvirth, ma Vic tutto sommato appare sufficientemente coperto.
Resta infine un alone di mistero sul cap di Ingersoll: 103,5 M totali invece dei 100 M destinati a tutti gli altri owners fanno pensare che le modifiche al sito siano state pagate a caro prezzo.
1. Detroit Roadrunners
Questa volta ero un po’ indeciso ma alla fine non ho dubbi: è Detroit la migliore squadra dell’Ovest. A garantire il top seed ad allen è sufficiente (almeno) un giocatore di alto livello per ogni ruolo: Barkov e Stamkos in C, Tarasenko e Hall tra le ali e Hedman in difesa incutono un discreto timore. Il tutto condito da un duo di portieri di sicura affidabilità, che porterà molte W.
C’è da dire però che i RR, rispetto ad alcuni team della sponda Est (l’altra sponda), non hanno tutta l’aria della corazzata invincibile, presentando anche qualche punto debole. I giocatori che circondano le sopra citate star non sempre sembrano all'altezza (Spezza ancora si regge in piedi?) e i dubbi aumentano scorgendo che dal farm arriva poco aiuto (probabilmente pure meno dello scorso anno).
Vedremo quindi se allen a fine stagione sarà all’altezza del pluridecorato Manfè o se invece avrà solo partecipato al suo millesimo fanta, senza mai vincere un cazzo.
"What's so special about Crosby? I don't see anything special there. Yes, he does skate well, has a good head, good pass. But there's nothing else." (Alexander Semin)
"He could stop a bee in a fog" (Blues' broadcasters on Pekka Rinne)