Moderatamente sensati - Il topic della politica
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Parola di Raffele Cantone:
L'Italia è un Paese più corrotto o meno corrotto a distanza di 3 anni?
"È un Paese diversamente corrotto. C'è attenzione e rispetto del mondo nei nostri confronti. Dopo l'incidente con Conte, ho ricevuto molti attestati sul piano internazionale. La Francia vuole imitare il nostro modello, i nostri controlli sull'Expo sono considerati best practice dall'Ocse. Oggi, dopo tre anni, siamo invitati all'estero a parlare del modello italiano non per spiegare come funziona la corruzione. Ma come funziona l'anticorruzione"
com'era la storia che siamo il peggio del peggio, la barzelletta del mondo e con Renzi non è cambiato nulla sulla corruzione ?
Oppure anche Cantone fa parte della propaganda del PD ?
L'Italia è un Paese più corrotto o meno corrotto a distanza di 3 anni?
"È un Paese diversamente corrotto. C'è attenzione e rispetto del mondo nei nostri confronti. Dopo l'incidente con Conte, ho ricevuto molti attestati sul piano internazionale. La Francia vuole imitare il nostro modello, i nostri controlli sull'Expo sono considerati best practice dall'Ocse. Oggi, dopo tre anni, siamo invitati all'estero a parlare del modello italiano non per spiegare come funziona la corruzione. Ma come funziona l'anticorruzione"
com'era la storia che siamo il peggio del peggio, la barzelletta del mondo e con Renzi non è cambiato nulla sulla corruzione ?
Oppure anche Cantone fa parte della propaganda del PD ?
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
intanto è ripartita la simpatica gag tra grillo che dice e propone cose (come al solito nonsese come fa negli spettacoli a teatro) sul blog e giu' tutti "bravo beppe, grande" poi ops, di maio nega che sono le sue opinioni. ah.
e sempre di maio dice che sulla russia decide conte. conte e decisione cominciano a sembrare un ossimoro.
mettici il disastro delle prime giornate di salvini e risale lo spread.
vai a dare torto al mercato. Trovatemi un capo e una coda. Politica estera spregiudicata e filoputin, stretta interna e caos sull'ilva.
finirà per diventare il governo più costoso ever.
e sempre di maio dice che sulla russia decide conte. conte e decisione cominciano a sembrare un ossimoro.
mettici il disastro delle prime giornate di salvini e risale lo spread.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
10 persone l'amministrazione la fa il paron, che passa anche del tempo in produzione e gestisce le vendite. la qualità non esiste, se son certificati 9001 son 2 fogli di proforma fatti da un consulente che spesso è lo stesso auditor dell'ente poi, sicurezza tutta in "outsourcing" in progettazione un perito x da ITIS che parla un italiano stentato.Jakala ha scritto: 07/06/2018, 18:41dipper 2.0 ha scritto: 07/06/2018, 13:59
una azienda che ha un "direttore" del personale è già una grossa azienda, io parlo di realtà anche di 10 persone
Un’azienda di 10 persone in Veneto/Friuli è la mia personale immagine dell’inferno lavorativo: paron, alias il fondatore dell’azienda, la figlia in amministrazione, l’operaio anziano messo come responsabile di produzione, qualche laureato per fare amministrazione, progettazione, qualità, etc.
Ci credo che li non c’è niente da salvare.
Inizia ad esserci un po di struttura sui 35 dipendenti.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
simpatico pezzo di rolling stone su quello che dice conte:
https://www.rollingstone.it/rolling-aff ... 018-06-06/
Tutte le cantonate del neo-premier Conte sul fronte russo
Nelle pagelle del nuovo governo Conte, in attesa della prova di economia, politica sociale, fisco e immigrazione, si profila già la prima bocciatura, in storia e letteratura russa. Un argomento solo a prima vista irrilevante, visto che è il rapporto con Putin a essere la principale svolta in politica estera promesso dalla coalizione giallo-verde. Lo sfoggio di cultura del neo presidente del Consiglio, che nell’aula del Senato ha citato Dostoevskij e Puškin, è di quelli che possono far fare un figurone, o portare a una figuraccia clamorosa. Pietra miliare del dibattito tra slavofili e occidentalisti dell’Ottocento, il discorso del primo all’inaugurazione del monumento al secondo, pronunciato nel 1880, è roba raffinata, alta slavistica. A parte la costruzione della frase – “prendo spunto dalle riflessioni di Dostoevskij tratte dalle pagine di Puškin” – che rende difficile capire chi ha tratto ispirazione da chi (alla morte del poeta il futuro autore di Delitto e castigo aveva 15 anni), Conte disturba i grandi della letteratura russa per definire il populismo: “l’attitudine della classe dirigente ad ascoltare i bisogni della gente”. Una frase che Dostoevskij non aveva mai detto né scritto, e con la quale non sarebbe d’accordo. Monarchico, nazionalista, conservatore, convinto sostenitore della sacralità del governo, intriso di misticismo ortodosso e pieno di odio verso qualunque rivoluzione e rivoluzionario, Fiodor Mikhailovich non poteva essere una scelta peggiore di testimonial della rivolta antikasta pentastellata. Ma soprattutto, nel discorso su Puškin non aveva parlato di populismo né di sistemi di governo. I suoi strali erano tutti diretti all’intellighenzia filoeuropeista – e qui si potrebbe trovare d’accordo più con la Lega che con i 5 Stelle – che si era “staccata dal popolo” per proporre alla Russia l’odiato progresso del parlamentarismo. E per popolo si intende solo quello russo, portatore di quei valori spirituali assoluti che avrebbero redimere l’Europa “divisa e vacillante”. Una citazione sulla quale pochi giorni prima era già scivolato Emmanuel Macron, ricordando a Vladimir Putin come la vocazione europea sia geneticamente iscritta nel DNA russo. Peccato che Dostoevskij intendeva l’esatto contrario: dovevano essere gli europei a convertirsi alla mistica unione tra popolo e zar che il romanziere considerava il tratto vincente del popolo russo. Per un grillino sarebbe stato più appropriato citare Lenin, con la sua idea che anche una cuoca può governare uno Stato.
Una citazione colta infilata per soprammercato nel discorso al Senato, per di più copiata dal primo della classe Macron, tipica mossa di uno che deve uscire vivo da un tema sul quale non è preparato. Ma l’argomento è insidioso come le sabbie mobili, e si rischia di finire in un guaio ancora più grosso. A parte il piccolo particolare che il populismo russo del XIX secolo – al quale Dostoevskij era stato vicino in gioventù, prima di diventare il difensore più sfegatato dell’ordine costituito – era un movimento di ispirazione socialista nella teoria e di metodi terroristici nella prassi, e viene definito “populismo” solo in Italia, per un errore di traduzione le cui origini ormai sono difficili da rintracciare. Ma Conte ha sulla Russia delle idee abbastanza confuse, anche se è proprio il rapporto con Mosca che viene presentato come la rottura più importante della politica internazionale proposta dal suo governo. Il premier infatti promette che il suo esecutivo si impegnerà per revocare le sanzioni dell’Unione Europea contro il Cremlino, che “mortificano la società civile russa”. Basta aprire Wikipedia, il sito dell’Ue, o anche un qualunque giornale, per scoprire che le sanzioni – introdotte dal 2014 in poi per punire Mosca per l’annessione della Crimea e le guerre in Ucraina e in Siria – sono ad personam, e colpiscono circa 150 VIP del regime russo: oligarchi, ministri, generali dell’ex Kgb, comandanti della guerriglia nel Donbass, presidenti di banche vicine a Putin e commercianti d’armi. O Conte ha un’idea bizzarra sulla società civile, oppure non sa di cosa parla. Sono stati proprio gli esponenti della martoriata società civile russa – dissidenti, giornalisti, ONG – a indicare a Bruxelles molti dei bersagli da colpire con le sanzioni, che consistono essenzialmente nel congelamento dei (cospicui) conti e immobili europei degli oligarchi e dei ministri putiniani. Tutto questo zelo nel mostrare simpatia per la Russia per ora non sembra venire apprezzato da Mosca. La citazione di Dostoevskij è passata inosservata dai media russi, che hanno seguito la travagliata telenovela della nascita del nuovo governo italiano con molta ironia. Analisti e diplomatici sono piuttosto scettici, e non solo perché il tradizionale interlocutore del Cremlino è Silvio Berlusconi, e il fatto che sia stato messo da parte dal suo junior partner è per Putin una brutta sorpresa. Le sanzioni avevano già promesso di abolirle in tanti: da Tsipras, all’epoca della crisi greca all’ungherese Orban, per non parlare poi della più grande delusione russa degli ultimi anni, Donald Trump, che ora invece ne introduce di nuove ogni mese. Dopo essersi fatti ingannare dalle promesse dell’uomo più potente del mondo, i russi non credono più alle parole, e non basterà una citazione sbagliata di Dostoevskij per conquistarsi la loro fiducia.
quindi: non sai nemmeno come si chiama piersanti e fai citazioni a caso.
capisco le attinenze coi 5 stelle.
https://www.rollingstone.it/rolling-aff ... 018-06-06/
Tutte le cantonate del neo-premier Conte sul fronte russo
Nelle pagelle del nuovo governo Conte, in attesa della prova di economia, politica sociale, fisco e immigrazione, si profila già la prima bocciatura, in storia e letteratura russa. Un argomento solo a prima vista irrilevante, visto che è il rapporto con Putin a essere la principale svolta in politica estera promesso dalla coalizione giallo-verde. Lo sfoggio di cultura del neo presidente del Consiglio, che nell’aula del Senato ha citato Dostoevskij e Puškin, è di quelli che possono far fare un figurone, o portare a una figuraccia clamorosa. Pietra miliare del dibattito tra slavofili e occidentalisti dell’Ottocento, il discorso del primo all’inaugurazione del monumento al secondo, pronunciato nel 1880, è roba raffinata, alta slavistica. A parte la costruzione della frase – “prendo spunto dalle riflessioni di Dostoevskij tratte dalle pagine di Puškin” – che rende difficile capire chi ha tratto ispirazione da chi (alla morte del poeta il futuro autore di Delitto e castigo aveva 15 anni), Conte disturba i grandi della letteratura russa per definire il populismo: “l’attitudine della classe dirigente ad ascoltare i bisogni della gente”. Una frase che Dostoevskij non aveva mai detto né scritto, e con la quale non sarebbe d’accordo. Monarchico, nazionalista, conservatore, convinto sostenitore della sacralità del governo, intriso di misticismo ortodosso e pieno di odio verso qualunque rivoluzione e rivoluzionario, Fiodor Mikhailovich non poteva essere una scelta peggiore di testimonial della rivolta antikasta pentastellata. Ma soprattutto, nel discorso su Puškin non aveva parlato di populismo né di sistemi di governo. I suoi strali erano tutti diretti all’intellighenzia filoeuropeista – e qui si potrebbe trovare d’accordo più con la Lega che con i 5 Stelle – che si era “staccata dal popolo” per proporre alla Russia l’odiato progresso del parlamentarismo. E per popolo si intende solo quello russo, portatore di quei valori spirituali assoluti che avrebbero redimere l’Europa “divisa e vacillante”. Una citazione sulla quale pochi giorni prima era già scivolato Emmanuel Macron, ricordando a Vladimir Putin come la vocazione europea sia geneticamente iscritta nel DNA russo. Peccato che Dostoevskij intendeva l’esatto contrario: dovevano essere gli europei a convertirsi alla mistica unione tra popolo e zar che il romanziere considerava il tratto vincente del popolo russo. Per un grillino sarebbe stato più appropriato citare Lenin, con la sua idea che anche una cuoca può governare uno Stato.
Una citazione colta infilata per soprammercato nel discorso al Senato, per di più copiata dal primo della classe Macron, tipica mossa di uno che deve uscire vivo da un tema sul quale non è preparato. Ma l’argomento è insidioso come le sabbie mobili, e si rischia di finire in un guaio ancora più grosso. A parte il piccolo particolare che il populismo russo del XIX secolo – al quale Dostoevskij era stato vicino in gioventù, prima di diventare il difensore più sfegatato dell’ordine costituito – era un movimento di ispirazione socialista nella teoria e di metodi terroristici nella prassi, e viene definito “populismo” solo in Italia, per un errore di traduzione le cui origini ormai sono difficili da rintracciare. Ma Conte ha sulla Russia delle idee abbastanza confuse, anche se è proprio il rapporto con Mosca che viene presentato come la rottura più importante della politica internazionale proposta dal suo governo. Il premier infatti promette che il suo esecutivo si impegnerà per revocare le sanzioni dell’Unione Europea contro il Cremlino, che “mortificano la società civile russa”. Basta aprire Wikipedia, il sito dell’Ue, o anche un qualunque giornale, per scoprire che le sanzioni – introdotte dal 2014 in poi per punire Mosca per l’annessione della Crimea e le guerre in Ucraina e in Siria – sono ad personam, e colpiscono circa 150 VIP del regime russo: oligarchi, ministri, generali dell’ex Kgb, comandanti della guerriglia nel Donbass, presidenti di banche vicine a Putin e commercianti d’armi. O Conte ha un’idea bizzarra sulla società civile, oppure non sa di cosa parla. Sono stati proprio gli esponenti della martoriata società civile russa – dissidenti, giornalisti, ONG – a indicare a Bruxelles molti dei bersagli da colpire con le sanzioni, che consistono essenzialmente nel congelamento dei (cospicui) conti e immobili europei degli oligarchi e dei ministri putiniani. Tutto questo zelo nel mostrare simpatia per la Russia per ora non sembra venire apprezzato da Mosca. La citazione di Dostoevskij è passata inosservata dai media russi, che hanno seguito la travagliata telenovela della nascita del nuovo governo italiano con molta ironia. Analisti e diplomatici sono piuttosto scettici, e non solo perché il tradizionale interlocutore del Cremlino è Silvio Berlusconi, e il fatto che sia stato messo da parte dal suo junior partner è per Putin una brutta sorpresa. Le sanzioni avevano già promesso di abolirle in tanti: da Tsipras, all’epoca della crisi greca all’ungherese Orban, per non parlare poi della più grande delusione russa degli ultimi anni, Donald Trump, che ora invece ne introduce di nuove ogni mese. Dopo essersi fatti ingannare dalle promesse dell’uomo più potente del mondo, i russi non credono più alle parole, e non basterà una citazione sbagliata di Dostoevskij per conquistarsi la loro fiducia.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Whatarush ha scritto: 08/06/2018, 9:56 [youtube]https://www.youtube.com/watch?v=VWM8cdPuyes[/youtube]
"E proprio perché dove c'è disordine e ignoranza io prospero, darò la fiducia a questo Governo"

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
poi dice che gli investitori scappano.
Stiamo facendl la stampella a putin, putin.
non sto a ricordare il cv per amor di patria.
orban, putin.
che fine. e Spred a 270, che paghiamo sempre noi.
L'aumento dello spread - sottolinea il dg fi Bankitalia Salvatore Rossi allo stesso convegno - non è causato "da una demoniaca e misteriosa" manovra da parte "di pochissimi speculatori" ma dall'aumento del "rischio percepito dai gestori dei risparmi degli italiani" che uno dei "paesi come l'Italia possa uscire dall'euro", "è tema che non dobbiamo cessare di spiegare all'opinione pubblica" sottolineando come i gestori "a cui sono affidati i nostri risparmi, di fronte a questo rischio, si coprono vendendo i titoli". La speculazione "esiste ma si accoda a questo movimento".
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
La connessione "sono d'accordo con Trump su Putin"--->Spread, è quanto meno azzardata.dreamtim ha scritto:
poi dice che gli investitori scappano.
Stiamo facendl la stampella a putin, putin.
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L'aumento dello spread - sottolinea il dg fi Bankitalia Salvatore Rossi allo stesso convegno - non è causato "da una demoniaca e misteriosa" manovra da parte "di pochissimi speculatori" ma dall'aumento del "rischio percepito dai gestori dei risparmi degli italiani" che uno dei "paesi come l'Italia possa uscire dall'euro", "è tema che non dobbiamo cessare di spiegare all'opinione pubblica" sottolineando come i gestori "a cui sono affidati i nostri risparmi, di fronte a questo rischio, si coprono vendendo i titoli". La speculazione "esiste ma si accoda a questo movimento".
Detto che, lo so che non ti piace ricordarlo, ma lo spread sopra 200 non è un evento mai successo, questo continuo attacco a Conte pure per la cravatta che sceglie comincia a diventare stantio.
Ci stanno loro al governo, bisogna farsene una ragione.

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
La connessione la puoi anche negare, per me non c'è problema.
Non sale per la fata turchina.
Se spingi Putin e con le parole di salvini attacchi la nato e la merkel, forse tanto europeista non sei.
e i mercati, credimi che cancelli la scritta "no euro" dalla sede frega poco.
io ho tutto il diritto civilmente di criticare, cosi come a te in tutto questo da semplicemente fastidio come twitta renzi.
poi oh se ti pare sensato quello che sta facendo (spingere putin) allora ok.
bella sta cosa, adesso le critiche sono strumentali.
Non sale per la fata turchina.
Se spingi Putin e con le parole di salvini attacchi la nato e la merkel, forse tanto europeista non sei.
e i mercati, credimi che cancelli la scritta "no euro" dalla sede frega poco.
io ho tutto il diritto civilmente di criticare, cosi come a te in tutto questo da semplicemente fastidio come twitta renzi.
poi oh se ti pare sensato quello che sta facendo (spingere putin) allora ok.
bella sta cosa, adesso le critiche sono strumentali.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Renzi twitta cagate.dreamtim ha scritto:La connessione la puoi anche negare, per me non c'è problema.
Non sale per la fata turchina.
Se spingi Putin e con le parole di salvini attacchi la nato e la merkel, forse tanto europeista non sei.
e i mercati, credimi che cancelli la scritta "no euro" dalla sede frega poco.
io ho tutto il diritto civilmente di criticare, cosi come a te in tutto questo da semplicemente fastidio come twitta renzi.
poi oh se ti pare sensato quello che sta facendo (spingere putin) allora ok.
bella sta cosa, adesso le critiche sono strumentali.
E non mi da assolutamente fastidio.
Tu stai qua a fa la cronaca della giornata di conte. Che per carità, nessuno ti nega di poterlo fare, così come spero di poter esprimere il fatto che mi sembra abbastanza inutile.
E Salvini attacca la Nato (che tra l'altro non c'entra un'h con l'europa) è un'accezione leggermente larga di ciò che è successo

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
quindi se io lamento il fatto che ci esponiamo per putin, sono alla stregua di uno che dice che conte è uscito a comprare il giornale.
il fatto che si esponga mentre salvini attacca nato e merkel (e attaccare la ue) è per te assolutamente trascurabile anche perchè lo spread sale per motivazioni che sono tutte da dimostrare.
da oggi siamo un paese che si sporca le mani con putin con un economia superfragile.
ma tutto sommato, bene cosi, facciamoci gli affari nostri.
tutto a posto, l'italia prende queste posizione geopolitiche tutti i giorni.
il fatto che si esponga mentre salvini attacca nato e merkel (e attaccare la ue) è per te assolutamente trascurabile anche perchè lo spread sale per motivazioni che sono tutte da dimostrare.
da oggi siamo un paese che si sporca le mani con putin con un economia superfragile.
ma tutto sommato, bene cosi, facciamoci gli affari nostri.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
dreamtim ha scritto:quindi se io lamento il fatto che ci esponiamo per putin, sono alla stregua di uno che dice che conte è uscito a comprare il giornale.
il fatto che si esponga mentre salvini attacca nato e merkel (e attaccare la ue) è per te assolutamente trascurabile anche perchè lo spread sale per motivazioni che sono tutte da dimostrare.
da oggi siamo un paese che si sporca le mani con putin con un economia superfragile.
ma tutto sommato, bene cosi, facciamoci gli affari nostri.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Oltretutto scusa eh, ma me le tiri fuori.
Se avessi letto l’articolo, avresti letto “Certo, dobbiamo riaprire il dialogo con Mosca, ma in altri modi", ha detto Juncker.”
E
"siamo collocati confortevolmente nella Nato: non è in discussione assolutamente la collocazione internazionale dell'Italia, ma sicuramente siamo per il dialogo e siamo molto attenti che le sanzioni non impattino sulla società civile russa".
Conte: "Moderati sui dazi, cambiare Dublino" - Sul tema dei dazi, il presidente del Consiglio ha poi affermato: "Saremo portatori di una posizione moderata, cercheremo di capire le ragioni che portano ad assumere certe posizioni e ci comporteremo di conseguenza".
Se avessi letto l’articolo, avresti letto “Certo, dobbiamo riaprire il dialogo con Mosca, ma in altri modi", ha detto Juncker.”
E
"siamo collocati confortevolmente nella Nato: non è in discussione assolutamente la collocazione internazionale dell'Italia, ma sicuramente siamo per il dialogo e siamo molto attenti che le sanzioni non impattino sulla società civile russa".
Conte: "Moderati sui dazi, cambiare Dublino" - Sul tema dei dazi, il presidente del Consiglio ha poi affermato: "Saremo portatori di una posizione moderata, cercheremo di capire le ragioni che portano ad assumere certe posizioni e ci comporteremo di conseguenza".

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
La connessione é semplice e la sai anche te: la maggior parte dei fondi sono o americani o britannici, quindi escono dal mercato di un paese fonte di possibili rogne.Dietto ha scritto:La connessione "sono d'accordo con Trump su Putin"--->Spread, è quanto meno azzardata.dreamtim ha scritto:
poi dice che gli investitori scappano.
Stiamo facendl la stampella a putin, putin.
non sto a ricordare il cv per amor di patria.
orban, putin.
che fine. e Spred a 270, che paghiamo sempre noi.
L'aumento dello spread - sottolinea il dg fi Bankitalia Salvatore Rossi allo stesso convegno - non è causato "da una demoniaca e misteriosa" manovra da parte "di pochissimi speculatori" ma dall'aumento del "rischio percepito dai gestori dei risparmi degli italiani" che uno dei "paesi come l'Italia possa uscire dall'euro", "è tema che non dobbiamo cessare di spiegare all'opinione pubblica" sottolineando come i gestori "a cui sono affidati i nostri risparmi, di fronte a questo rischio, si coprono vendendo i titoli". La speculazione "esiste ma si accoda a questo movimento".
Detto che, lo so che non ti piace ricordarlo, ma lo spread sopra 200 non è un evento mai successo, questo continuo attacco a Conte pure per la cravatta che sceglie comincia a diventare stantio.
Ci stanno loro al governo, bisogna farsene una ragione.
Per il momento escono dal mercato dei titoli di stato, ma c'è il rischio che escano anche dal mercato borsistico.
Non siamo mica l'unico paese in cui succede, vedi ad esempio il mercato borsistico turco
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