aeroplane_flies_high ha scritto: 26/02/2018, 20:42
steve ha scritto: 26/02/2018, 20:31
Grasso è un fenomeno, da Mentana tra una supercazzola e l'altra : cosa proponete per i giovani ? "Per i giovani vogliamo diminuire a 32 le ore settimanali mantenendo lo stesso salario"
Insomma alziamo il costo del lavoro che non è ancora abbastanza alto
dilettante...
http://www.jobsnews.it/2018/02/germania ... co-intesa/
Purtroppo il livello dei salari non dipende dalla legge o dalla volontà di qualcuno, ma dipende da fattori ben precisi.
Secondo i liberisti: i livello dei salari dipende dall'incontro fra domanda di lavoro ed offerta di lavoro, più alta è l'offerta, minore la domanda, più i salari si alzano, mentre se la domanda è alta e l'offerta bassa i salari calano. In sostanza, se la disoccupazione è alta fatalmente i salari reali calano, se la disoccupazione è bassa si alzano.
Secondo i Keynesiani: il livello dei salari dipende dalla produttività marginale del lavoro, vale a dire, maggiore è il profitto che una impresa realizza assumendo nuovo personale più sarà disposta ad offrire salari più elevati.
Ovviamente mi scuso per la semplificazione assoluta, ma approfondire troppo allungherebbe il post anche oltre le mie abitudini già logorroiche.
In Germania la disoccupazione è bassa, la produttività in crescita, ecco che i salari reali aumentano, e l'aumento dei salari può tradursi in aumento della retribuzione o nella diminuzione dell'orario di lavoro, sia per i liberisti che per i keynesiani.
In Italia la disoccupazione è elevata, la produttività non cresce, cosa può accadere ai salari? Aumentando i salari per legge diminuirebbe tanto l'offerta di lavoro quanto la sua produttività, con la conseguenza di un aumento della disoccupazione, e su questo concordano tanto gli economisti liberisti che keynesiani, tanto quelli di destra che quelli di sinistra, c'è poco da discutere.
Un politico può decidere che le cose vadano diversamente, con una legge? Ovviamente si, ma le cose continuerebbero a funzionare nello stesso modo, quindi il profitto delle imprese crollerebbe, con esse anche l'offerta di lavoro. Cosa avverrebbe a questo punto? Le imprese che possono automatizzare automatizzerebbero, le altre ridurrebbero il fatturato, con una esplosione della disoccupazione. Nel caso in cui lo Stato volesse mettere un freno nazionalizzando le imprese, avremmo una miriade di imprese che lavorano in perdita, con la conseguenza che o lo stato arriverebbe al punto di dichiarare bancarotta o dovrebbe tornare indietro sulle sue decisioni, ma con una economia devastata. In Italia abbiamo visto entrambe le cose accadere, in momenti diversi, recentemente l'abbiamo visto accadere in tanti paesi, anche qualcuno europeo.
Ergo: si, Grasso non capisce un fico secco di dinamiche del lavoro, o più probabilmente ne capisce ma siamo in campagna elettorale e quindi se ne fotte, tanto le elezioni non le vincerà e quindi non dovrà mantenere le sue promesse.
Quando si parla di economia e di dinamiche sociali consiglio sempre la lettura di questo articolo prima di cominciare:
http://noisefromamerika.org/articolo/pe ... ico-italia