Continuo qui per raggiunti limiti di lunghezza post:
Segnalo che importanti quotidiani aprono con il virgolettato: Indagati equipaggi di Medici Senza Frontiere: «Dissero ai migranti di non collaborare»
Poi nel pezzo c'è scritto: "Un mese prima, dopo uno sbarco di 317 stranieri sempre dalla «Dignity-One», i poliziotti avevano evidenziato come «i migranti non sono stati molto collaborativi nel fornire informazioni dettagliate circa il viaggio, attribuendo la colpa alla stanchezza e alle ore di viaggio estenuanti». Sono stati gli stessi investigatori ad evidenziare che «a differenza del passato, i migranti soccorsi e trasferiti da navi delle Ong, quando vengono fatti sbarcare nei porti italiani sono restii a cooperare: tale circostanza
potrebbe essere il risultati di un «indottrinamento» impartito a bordo al fine di non collaborare con le forze dell’ordine italiane e il personale dell’agenzia Frontex»."
Questo sarebbe emerso nella audizione presso la commissione difesa del Senato dei procuratori di Trapani Cartosio e Tarando, purtroppo l'unico resoconto disponbile per la
commissione è questo (se trovate altro segnalatelo) dopo per altro non risultano questo tipo di comunicazioni (non ho intenzione di vedermi tutta la seduta):
"Il dottor CARTOSIO precisa innanzitutto che alla Procura di Trapani non risultano ad oggi contatti telefonici tra la terraferma libica e le ONG.
Per quanto riguarda, invece, la localizzazione delle navi delle predette organizzazioni a ridosso delle acque territoriali libiche osserva che si tratta di un elemento che, non presi da solo ma unitamente ad altri dati indiziari, potrebbe contribuire a costruire un quadro idoneo a supporre la partecipazione al reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina."
ma dopo "Il dottor CARTOSIO precisa che risultano alcuni casi in cui le ONG sarebbero intervenute senza aver intavolato intese con la Guardia costiera italiana.
Con riferimento al secondo quesito del senatore Fornaro, precisa che la presenza delle navi delle ONG in un ristretto spazio marittimo può costituire un forte elemento indiziario ma, presa singolarmente, non risulta decisiva a configurare un'incriminazione per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina."
"Il dottor CARTOSIO precisa che l'autorità italiana è stata sempre avvisata dopo effettuazione dell'intervento e che, nel caso degli sbarchi che avvengono nel porto di Trapani, le ONG collaborano costruttivamente con la Procura. Risulta, però, che in alcuni casi esse siano intervenute senza aver previamente informato la Guardia costiera."
"Il dottor CARTOSIO precisa innanzitutto che la Procura ha in corso indagini che ipotizzano il reato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina a carico non delle ONG in sé ma - tra le altre - di alcune persone ad esse appartenenti, osservando che i relativi contenuti sono coperti da segreto istruttorio.
Per quanto riguarda eventuali limiti configurabili all'intervento delle ONG, osserva quindi che, sul piano squisitamente tecnico-giuridico e limitandosi a quanto prescritto dalla legge italiana, i fatti in questione vanno valutati alla luce dell'articolo 54 del codice penale, che prevede una specifica causa di giustificazione in capo a colui che operi in stato di necessità per salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona. Tale principio, infatti, sovrasta qualunque altra considerazione."
"Il dottor TARONDO, sostituto procuratore della Procura di Trapani, precisa che l'ambito di intervento della Procura è circoscritto a specifiche fattispecie, come si evince dal quadro complessivo dell'attività svolta, incentrata sul reato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina e sull'arresto degli scafisti.
Lamenta quindi gravi carenze di organico anche in capo alla squadra mobile di Trapani, che, ad oggi, fronteggia con 4 addetti circa sbarchi di oltre 500 persone, ponendo l'accento sulla ampia rilevanza investigativa dell'operato degli agenti di pubblica sicurezza, anche con riferimento ad altre fattispecie di reato.
Dopo aver posto l'accento sulle difficoltà insite nella configurazione del reato, rilevando che gli scafisti tendo a creare situazioni di pericolo che impongono ad altri soggetti di intervenire e prestare soccorso, pone l'accento sull'esistenza, sul suolo libico, di vere e proprie organizzazioni criminali che assoggettano i migranti a violenze fisiche, sessuali e morali. La realtà in ogni caso è particolarmente complessa. Ad esempio, come riferito recentemente da due migranti algerini, la partenza dalle coste libiche avviene con l'ausilio di persone che si qualificano come operatori di polizia e che scortano il barcone fino in mare aperto. Nel caso riferito dai testimoni citati, poi, il barcone sarebbe stato a sua volta intercettato da un'unità della guardia costiera libica: ne sarebbe derivato un confronto tra quest'ultima e i sedicenti operatori di polizia avente ad oggetto la corresponsione di una somma di denaro al fine di poter proseguire. Tale attività, in ogni caso, è del tutto scollegata dalle operazioni di soccorso."