Wolviesix ha scritto:Ieri ho finito di vedere The OA.
Avevo visto le prime due puntate qualche giorno fa e nel weekend ho avuto tempo di fare maratona e concluderla.
Due premesse:
_ i prodotti Netflix sono tutti fatti bene e questo non fa eccezione
_ la serie non mi ha preso granchè e non mi sentirei di consigliarla particolarmente. Ciò detto, era da parecchio che non rimanevo così spiazzato da quello che vedevo, con tanti dubbi e domande, forse da Lost, ed è una cosa che apprezzo.
Come sapevo il finale è stato controverso, ma mi trovo dalla parte dei pochi a cui è piaciuto.
E' stato un plot twist notevole, nel senso che non me l'aspettavo e nell'economia della serie non risulta forzato o messo lì giusto per fare sensazionalismo. E già questo per me è un plus assurdo, considerando la marea di serie che guardo con colpi di scena telefonati e nonsense.
Ciò detto, ci sono tanti, troppi punti di domanda lasciati in sospeso o che proprio non verranno mai toccati.
Ad esempio Alfonso lo si vede pippare(cocaina?) in una delle prime puntate. La cosa cade nel nulla, come se per un adolescente che si droga abitualmente smettere sia immediato e privo di complicazioni.
Il tizio dell'FBI che compare nell'ultima puntata a casa di Prairie da dove arriva? E perchè è lì? Temo sia stato messo lì solo come mezzo narrativo per spiegare la cosa del second hand trauma, e non per un reale motivo sensato.
La storia del rapimento aveva "senso" perchè dava una spiegazione a chi l'aveva rapita, perchè era stata lontana anni, da dove arrivavano le cicatrici, perchè avesse i sogni.
In questo momento, praticamente tutte queste domande restano irrisolte.
Io l'ho visto la scorsa settimana e sarà che non ho una gran simpatia per Brit Marling, che è un personaggio di spicco della scena indipendente americana qui in veste di protagonista e autrice, ma a me non è piaciuto granchè, anzi.. mi ha un po' infastidito... Io ci ho trovato molte analogie con un altro film della stessa coppia Batmanglij-Marling (regista-protagonista) uscito nel 2011 e mai doppiato in italiano dal titolo Sound Of My Voice. Trama diversa ma svolgimento simile... Anche lì c'è un personaggio dal comportamento "messianico" (che dice di provenire dal futuro) che raduna intorno a se un gruppetto di persone a cui racconta la propria storia. E anche lì il finale è ambiguo dove si pongono sostanzialmente le stesse domande che ci si pongono al termine di The OA... Leggendo online si direbbe che non sono il solo ad averlo notato, tanto che qualcuno ha definito The OA una sorta di soft reboot di Sound Of My Voice. A me non era piaciuto nemmeno quel film ma in The OA mi sono sentito perculato più volte. Sospensione di incredulità richiesta eccessiva sui comportamenti di praticamente tutti i personaggi. Comunque pare che sia piaciuto a tutti quelli che conosco di persona, evidentemente sarà un problema mio....