Il basket è morto
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Re: Il basket è morto
Si e poi arbitriamo in dieci con deliri assurdi che già non mi fischiano i tre secondi sette volte su dieci, ma è semplice matematica, non è che ci voglia l'alchimia. A prescindere dagli scazzi tra timme e gec, dicono bene entrambi. Il basket è un gioco speculativo e tirar da tre col 33% mi da un vantaggio rispetto a triar da due col 49%, fine. tutti i corollari che ne derivano da spaziature e tutto il resto nascono da li e la lebta evoluzione dall'introduzione ci ha portato ad oggi.
Se davvero si sentisse tutta sta esigenza per cambiare, da dove poi che ogni cazzo di anno fanno record su record fra soldi e spettatori, vai a modificare quel rapporto e in un attimo inverti i principi.
Ma poi secondo me la vostra memoria fa difetto. Io son relativamente giovane ma me ne ricordo di partite '90s immonde con gente a ingolfare sotto una marea di jump senza ritmo in iso cioè non è che fosse sempre tutto sto rose e fiori da mamma mia che ricordi
Se davvero si sentisse tutta sta esigenza per cambiare, da dove poi che ogni cazzo di anno fanno record su record fra soldi e spettatori, vai a modificare quel rapporto e in un attimo inverti i principi.
Ma poi secondo me la vostra memoria fa difetto. Io son relativamente giovane ma me ne ricordo di partite '90s immonde con gente a ingolfare sotto una marea di jump senza ritmo in iso cioè non è che fosse sempre tutto sto rose e fiori da mamma mia che ricordi
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Re: Il basket è morto
GecGreek ha scritto:Certo, il cinquenne. Grazie al cielo ci sei tu a portare questa ventata di freschezza e pensiero critico. La tua argomentazione di fondo è che non si sa ne perchè ne per come le competenze sono svanite nel giro di qualche anno, tra allenatori scarsi e AAU male del mondo. Condendo il tutto dicendo robe del tipo che non avrei argomentazioni mie quando avere una posizione personale su qualsiasi cosa di basket è l'unica cosa che facciodreamtim ha scritto:che sclerata, provo ad apportare argomenti non mi limito a postare faccete e scrivere cose a caso.
Se funziona cosi, ti chiedo scusa.
E infatti hai scritto una simpatica sequela di sciocchezze, le stesse che hai scritto prima, scendendo come esposizione da novenne a cinquenne dato che ti hanno portato via il giocattolo.
Se vuoi scrivere: "rosso di sera, bel tempo si spera" o "squadra che vince non si cambia" a me sta benissimo.
il midrange lo portava babbo natale, poi pero' ti raccontano che non esiste. E quindi non esiste..
Tra l'altro stai portando avanti tesi che sono vecchie di un decennio, in cui credevo anche io per un pò, com'è possibile che piccoli scienziati tipo Mario Elie non esistano praticamente più? Poi ti vedi i Rockets fare il quarto della vita in gara 6 contro i Clippers vincendo quella serie e le risposte ce le hai: 3/4 dello skillset di Elie non serve a un cazzo. A meno che tu non le faccia a livelli eccelsi.
Quindi o cambi cosa conviene fare su un campo da basket o di diversità ce ne sarà sempre meno. Punto. C'è molta più sostanza in questo che nel fare il finto intellettualoide su un argomento che aveva ragione di essere letteralmente 10 anni fa, che è stato sviscerato a fondo e di cui si sa la causa principale: Che tirare da 3 col 34% è meglio di tirare da 2 col 50. Tutto il resto sono discorsi vuoti, che arrivano in ritardo in ogni senso, staccati di 3 giri.
Io mi sono fermato a giudicare il tuo post, mica quello degli altri a cui non mi sono rivolto. Gli altri non erano infantilmente saccenti come il tuo.
Anche l'autore del topic mi pare abbia serenamente accettato tesi diverse.
Non è questione di intellettuali, ti ho riportato uno stralcio di memoria, non giudico o pontifico niente.
Dubito tu abbia la vaga idea di quei sonics, infatti hai postato un esempio degno della casalinga di voghera.
Posti solo concetti per sentito dire, attaccato a 4 vaghissimi e stracciati principi di basket e con le tabelline.
Insisti a non aver espresso un concetto marcio tuo in 4 post. Try again.
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Re: Il basket è morto
certo, io pontifico e tu no. Io non esprimo concetti e tu si. Io non conosco i Sonics e tu si. Payton non sarebbe un esempio calzante quando avere il piccolo che va in post ha perso di efficacia sia esso la star che crea per gli altri sia esso il roleplayer, ovvero le due fasi della carriera del guanto.dreamtim ha scritto:GecGreek ha scritto: Certo, il cinquenne. Grazie al cielo ci sei tu a portare questa ventata di freschezza e pensiero critico. La tua argomentazione di fondo è che non si sa ne perchè ne per come le competenze sono svanite nel giro di qualche anno, tra allenatori scarsi e AAU male del mondo. Condendo il tutto dicendo robe del tipo che non avrei argomentazioni mie quando avere una posizione personale su qualsiasi cosa di basket è l'unica cosa che faccio.
Tra l'altro stai portando avanti tesi che sono vecchie di un decennio, in cui credevo anche io per un pò, com'è possibile che piccoli scienziati tipo Mario Elie non esistano praticamente più? Poi ti vedi i Rockets fare il quarto della vita in gara 6 contro i Clippers vincendo quella serie e le risposte ce le hai: 3/4 dello skillset di Elie non serve a un cazzo. A meno che tu non le faccia a livelli eccelsi.
Quindi o cambi cosa conviene fare su un campo da basket o di diversità ce ne sarà sempre meno. Punto. C'è molta più sostanza in questo che nel fare il finto intellettualoide su un argomento che aveva ragione di essere letteralmente 10 anni fa, che è stato sviscerato a fondo e di cui si sa la causa principale: Che tirare da 3 col 34% è meglio di tirare da 2 col 50. Tutto il resto sono discorsi vuoti, che arrivano in ritardo in ogni senso, staccati di 3 giri.
Io mi sono fermato a giudicare il tuo post, mica quello degli altri a cui non mi sono rivolto. Gli altri non erano infantilmente saccenti come il tuo.
Anche l'autore del topic mi pare abbia serenamente accettato tesi diverse.
Non è questione di intellettuali, ti ho riportato uno stralcio di memoria, non giudico o pontifico niente.
Dubito tu abbia la vaga idea di quei sonics, infatti hai postato un esempio degno della casalinga di voghera.
Posti solo concetti per sentito dire, attaccato a 4 vaghissimi e stracciati principi di basket e con le tabelline.
Insisti a non aver espresso un concetto marcio tuo in 4 post. Try again.
Ma d'altronde io sono saccente, mentre quando tu ergi a memoria storica e sai già tutto di me, no

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Re: Il basket è morto
Ah sei andato sul gioco del no, sei passato oltre l'undicenne. Progress.
Io dei Sonics ti ho posto qualche esempio, non ho preso Payton e buttato alla rinfusa. Tu quello hai fatto.
Mo aggiusti la mira, alla mi "avete frainteso"
Io parecchie cose non le so, altrimenti lo farei di mestiere ma non mi metto a spiegare con concetti nozionistici e frammentari frasi riciclate da altri.
Se io ho un Miss Match e lo esploro (spoiler: andava in post per quello) faccio esattamente la stessa cosa. Perde efficacia? non ci vado più.
Giochi con Shaq a Miami, pretendi in post ci andasse lui?
Oggi sarebbe la minoranza, ma verrebbe sfruttato uguale, se lo raddoppi scarica. la scatola per le spaziature la devi aprire, anche solo per tenere la difesa onesta. Indovina per cosa? tiro da fuori.
E lo faceva anche Jackson (2alltime classifica assist a memoria).
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Se io ho un Miss Match e lo esploro (spoiler: andava in post per quello) faccio esattamente la stessa cosa. Perde efficacia? non ci vado più.
Giochi con Shaq a Miami, pretendi in post ci andasse lui?
Oggi sarebbe la minoranza, ma verrebbe sfruttato uguale, se lo raddoppi scarica. la scatola per le spaziature la devi aprire, anche solo per tenere la difesa onesta. Indovina per cosa? tiro da fuori.
E lo faceva anche Jackson (2alltime classifica assist a memoria).
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Re: Il basket è morto
Per quanto questa, per ora, sia la considerazione di fondo che toglie ancora più senso a questa discussione trita e ritrita... Al tifoso appassionato giustamente piace anche altro e piace più diversità in campo e più connessione diretta con il basket che era. Ergo questi discorsi che saltano fuori. Le varie soluzioni, eventualmente, si tireranno fuori a tempo debito. Perchè magari nel frattempo il basket si è evoluto ulteriormente.lelomb ha scritto:Se davvero si sentisse tutta sta esigenza per cambiare, da dove poi che ogni cazzo di anno fanno record su record fra soldi e spettatori, vai a modificare quel rapporto e in un attimo inverti i principi.
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Re: Il basket è morto
Ma quale frainteso, ma per piaceredreamtim ha scritto:Ah sei andato sul gioco del no, sei passato oltre l'undicenne. Progress.
Io dei Sonics ti ho posto qualche esempio, non ho preso Payton e buttato alla rinfusa. Tu quello hai fatto.
Mo aggiusti la mira, alla mi "avete frainteso"
Io parecchie cose non le so, altrimenti lo farei di mestiere ma non mi metto a spiegare con concetti nozionistici e frammentari frasi riciclate da altri.
Se io ho un Miss Match e lo esploro (spoiler: andava in post per quello) faccio esattamente la stessa cosa. Perde efficacia? non ci vado più.
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Oggi sarebbe la minoranza, ma verrebbe sfruttato uguale, se lo raddoppi scarica. la scatola per le spaziature la devi aprire, anche solo per tenere la difesa onesta. Indovina per cosa? tiro da fuori.
E lo faceva anche Jackson (2alltime classifica assist a memoria).

Il modo migliore per aprire la scatola con i piccoli nel basket moderno è penetra e scarica con la difesa mossa o dopo un blocco, gli skillset si sviluppano di conseguenza. Se vai in post (in particolare il basso) con il piccolo, anche se hai il mismatch, ti schianti su una prerotazione in cui non hai angoli di passaggio, devi rallentare il gioco, dai modo alla difesa di avere più punti di riferimento e di schierarsi. Son concetti triti e ritriti di cui aveva senso parlare prima che anche pop si inchinasse a d'antoni. E tutto deriva da quanto un tiro da 3 valga più di un tiro da 2.
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Re: Il basket è morto
Ragazzi per quanto possa essere divertente sentirvi battibeccare mi sa che stiamo andando un bel po' off topic.
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Re: Il basket è morto
No ma son nostalgico pure io di certi tratti del gioco andato, ma fino a prova contraria non ci son giudizi estetici o comunque stilistici a determinare il vincitore. Finche ci saranno i punti si continuerà a spingere verso il modo migliore più efficiente per raccogliere i sopraddetti punti.GecGreek ha scritto:Per quanto questa, per ora, sia la considerazione di fondo che toglie ancora più senso a questa discussione trita e ritrita... Al tifoso appassionato giustamente piace anche altro e piace più diversità in campo e più connessione diretta con il basket che era. Ergo questi discorsi che saltano fuori. Le varie soluzioni, eventualmente, si tireranno fuori a tempo debito. Perchè magari nel frattempo il basket si è evoluto ulteriormente.lelomb ha scritto:Se davvero si sentisse tutta sta esigenza per cambiare, da dove poi che ogni cazzo di anno fanno record su record fra soldi e spettatori, vai a modificare quel rapporto e in un attimo inverti i principi.
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Re: Il basket è morto
Bravi eh, però l'impressione che mi danno leggere due persone che si mostrano a vicenda come si ottiene l'acqua calda, senza ammettere che l'altro abbia ragione, è più o meno questa


- jayone
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Re: Il basket è morto
Voglio proporvi un'analogia ricorrendo ad un celebre film. Il Film in questione è Rocky IV.
Parto da qua perché sicuramente molti di voi, se non tutti voi avete in mente la scena che andrò a descrivere. Prima del grande match tra Rocky e Ivan Drago c'è una bellissima sequenza dove i due si allenano. Rocky che rappresenterebbe l'America in mezzo ai ghiacci ad allenarsi spaccando la legna e il RUSSO invece (maiuscolo voluto perché era proprio il volere del regista far assumere a Ivan Drago la parte del cattivone) si allena in un laboratorio seguito dai migliori medici dell'equipe russa. Il riferimento al doping è subliminale ma è una parte VOLUTA e serve come clichée alla scena finale.
Tu sei portato a tifare per Rocky perché sembra uno "puro", venuto dal nulla e fatto con le sue mani. Contro invece Ivan Drago che è praticamente un cyborg.
Hollywood su questi effetti psicologici ci ha costruito baracca e burattini.
Per noi occidentalotti imboniti dalla tv a stelle e strisce è normale pensare che gli atleti Russi e Cinesi facciano uso di sostanze dopanti. E' anche vero difatti le testimonianze sono infinite (vi invito a cercarle voi stessi).
Per un sempliciotto come me che crede che il mondo è paese... è assurdo pensare che lo sport professionistico americano non faccia differenza.
E' sempre lo stesso gioco. Nessuno al mondo guarderebbe una olimpiade se non ci fossero dei record mondiali da abbattere. Stessa cosa per il nuoto, se non facessero dei record ogni giro chi li seguirebbe più?
Riassumendo il concetto: oggi lo sport professionistico è una sfida contro l'uomo, per superare questi record l'uomo ha fatto ricorso alla scienza applicata.
TUTTI quanti siete testimoni dell'evoluzione fisica che hanno i giocatori collegiali dopo che si sono fatti 3 anni di NBA. Posso anche credere che lavorino in palestra tutto il giorno tutti i giorni, ma non credo che non ci sia qualche "aiutino".
Senza contare che quasi tutto il cibo negli stati uniti è geneticamente modificato o contiene ormoni.
Io in America ci ho vissuto circa 7 anni fa e posso assicurarvi che la struttura fisica di un ragazzo americano di 13 anni in media è tutta un'altra cosa rispetto ai nostri europei.
Quindi il CENTRO DI STO TOPIC non è l'evoluzione del gioco inteso come "tiri da 3 o i vecchi lunghi non ci sono più", ma come evoluzione fisica/mentale/psicologica (spirituale/materiale.. metteteci quello che volete) degli atleti che lo praticano.
Perché per un romantico (più che nostalgico) come me è lì che risiede la rovina dello sport moderno. Voglio dire che se volevamo un basket come quello che si profila all'orizzonte con degli alieni in campo (Durant, Giannis solo per dirne due) bastava attaccarsi alla playstation qualche anno prima ed eravamo apposto (ci sarà mica un'analogia anche qui?).
Questa merda qua è cinema. Fatto bene ma resta cinema.
Lo sport per me ha un valore morale. I soldi ahinoi non prevedono moralità e sono la rovina di essa quindi dello sport.
Scommesse, giri di soldi tra pocuratori e sponso, doping legalizzato e non. Come fare a credere che sia ancora tutto vero.
Ribadisco che si cade nel ridicolo quando poi si aggiungono le moviole in campo come a farci credere che adesso il tutto sia più pulito. E' proprio la beffa finale.
E grazie al cazzo che oggi palleggiano meglio, tirano meglio, schiacciano di più, hanno più fisicità... si allenano con dei mezzi che 30 anni fa non si potevano neanche pensare.
Ma per il pubblico medio dell'NBA questo va più che bene. Sono la generazione playstation appunto che ascoltano la musica di Drake e Jay-Z e quella culona di sua moglie. Per questo motivo per me l'ultimo ASG era la punta dell'iceberg.
Parto da qua perché sicuramente molti di voi, se non tutti voi avete in mente la scena che andrò a descrivere. Prima del grande match tra Rocky e Ivan Drago c'è una bellissima sequenza dove i due si allenano. Rocky che rappresenterebbe l'America in mezzo ai ghiacci ad allenarsi spaccando la legna e il RUSSO invece (maiuscolo voluto perché era proprio il volere del regista far assumere a Ivan Drago la parte del cattivone) si allena in un laboratorio seguito dai migliori medici dell'equipe russa. Il riferimento al doping è subliminale ma è una parte VOLUTA e serve come clichée alla scena finale.
Tu sei portato a tifare per Rocky perché sembra uno "puro", venuto dal nulla e fatto con le sue mani. Contro invece Ivan Drago che è praticamente un cyborg.
Hollywood su questi effetti psicologici ci ha costruito baracca e burattini.
Per noi occidentalotti imboniti dalla tv a stelle e strisce è normale pensare che gli atleti Russi e Cinesi facciano uso di sostanze dopanti. E' anche vero difatti le testimonianze sono infinite (vi invito a cercarle voi stessi).
Per un sempliciotto come me che crede che il mondo è paese... è assurdo pensare che lo sport professionistico americano non faccia differenza.
E' sempre lo stesso gioco. Nessuno al mondo guarderebbe una olimpiade se non ci fossero dei record mondiali da abbattere. Stessa cosa per il nuoto, se non facessero dei record ogni giro chi li seguirebbe più?
Riassumendo il concetto: oggi lo sport professionistico è una sfida contro l'uomo, per superare questi record l'uomo ha fatto ricorso alla scienza applicata.
TUTTI quanti siete testimoni dell'evoluzione fisica che hanno i giocatori collegiali dopo che si sono fatti 3 anni di NBA. Posso anche credere che lavorino in palestra tutto il giorno tutti i giorni, ma non credo che non ci sia qualche "aiutino".
Senza contare che quasi tutto il cibo negli stati uniti è geneticamente modificato o contiene ormoni.
Io in America ci ho vissuto circa 7 anni fa e posso assicurarvi che la struttura fisica di un ragazzo americano di 13 anni in media è tutta un'altra cosa rispetto ai nostri europei.
Quindi il CENTRO DI STO TOPIC non è l'evoluzione del gioco inteso come "tiri da 3 o i vecchi lunghi non ci sono più", ma come evoluzione fisica/mentale/psicologica (spirituale/materiale.. metteteci quello che volete) degli atleti che lo praticano.
Perché per un romantico (più che nostalgico) come me è lì che risiede la rovina dello sport moderno. Voglio dire che se volevamo un basket come quello che si profila all'orizzonte con degli alieni in campo (Durant, Giannis solo per dirne due) bastava attaccarsi alla playstation qualche anno prima ed eravamo apposto (ci sarà mica un'analogia anche qui?).
Questa merda qua è cinema. Fatto bene ma resta cinema.
Lo sport per me ha un valore morale. I soldi ahinoi non prevedono moralità e sono la rovina di essa quindi dello sport.
Scommesse, giri di soldi tra pocuratori e sponso, doping legalizzato e non. Come fare a credere che sia ancora tutto vero.
Ribadisco che si cade nel ridicolo quando poi si aggiungono le moviole in campo come a farci credere che adesso il tutto sia più pulito. E' proprio la beffa finale.
E grazie al cazzo che oggi palleggiano meglio, tirano meglio, schiacciano di più, hanno più fisicità... si allenano con dei mezzi che 30 anni fa non si potevano neanche pensare.
Ma per il pubblico medio dell'NBA questo va più che bene. Sono la generazione playstation appunto che ascoltano la musica di Drake e Jay-Z e quella culona di sua moglie. Per questo motivo per me l'ultimo ASG era la punta dell'iceberg.
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Re: Il basket è morto
Guarda che si era capito, la cosa ha preso altra deriva perché il complottismo unito al nostalgismo è una cagata pazzesca. Cit.
Non ti piace più non lo seguire, ma star li ad arrovellarci su retroscena per lo più assurdi,( sfido chiunque a buttar giù oggi la merda che buttavan giù coppi e bartali, per dire i primi due, e ma vuoi mettere il ciclismo epico.) non ha davvero alcun senso.
Progresso fa parte dell'uomo dal giorno 1 su questa piatta terra e non c'è modo di scollarcisi
Non ti piace più non lo seguire, ma star li ad arrovellarci su retroscena per lo più assurdi,( sfido chiunque a buttar giù oggi la merda che buttavan giù coppi e bartali, per dire i primi due, e ma vuoi mettere il ciclismo epico.) non ha davvero alcun senso.
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Re: Il basket è morto
jayone io il complottismo non lo capisco e non ci provo neanche, altrimenti finirei per avere paura della mia stessa ombra.
Qello che ti posso ribadire da parte mia, è che qualsiasi sport negli USA (e piano piano sta arrivando anche in Europa) è diventato una materia scientifica, non solo per le questioni di marketing che tu citi, ma anche in termini di ricerca.
Si gioca a prendere il tiro statisticamente più efficiente, sempre rapportandosi al tipo di giocatore che si ha a disposizione da cui derivano le scelte dei vari GM, ma nessuna scelta è lasciata al caso, e questo credo sia una barriera culturale rilevante quando si interpreta la NBA. Quello che ti imputo, è la tua difficoltà ad adattarti a questa "modernità" così scientifica, mista ad un po' di romanticismo/nostalgia, che è comunque comprensibile.
L'AllStar è uno spot per far vedere il sorriso delle stelle, e rappresenta la parte prettamente legata al marketing della lega, componente che per me che sono interessato al prodotto e non a come mi viene presentato, è totalmente indifferente.
Qello che ti posso ribadire da parte mia, è che qualsiasi sport negli USA (e piano piano sta arrivando anche in Europa) è diventato una materia scientifica, non solo per le questioni di marketing che tu citi, ma anche in termini di ricerca.
Si gioca a prendere il tiro statisticamente più efficiente, sempre rapportandosi al tipo di giocatore che si ha a disposizione da cui derivano le scelte dei vari GM, ma nessuna scelta è lasciata al caso, e questo credo sia una barriera culturale rilevante quando si interpreta la NBA. Quello che ti imputo, è la tua difficoltà ad adattarti a questa "modernità" così scientifica, mista ad un po' di romanticismo/nostalgia, che è comunque comprensibile.
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Re: Il basket è morto
Il doping in america è di difficile discussione, soprattutto per la cortina di fumo più totale che ci sta intorno tra quelli che dovrebbero fare informazione a riguardo. Che il doping ci sia per me è fuori da ogni dubbio, il tema risiede nei particolari però: Che genere di aiuti, per quanto a lungo e in quanti lo fanno? Serve solo in fase di preparazione ad aiutare a mettere su i muscoli? Si usa in fase di recupero da un infortunio? Si usa per aiutare il riposo? Forse poco di tutto, forse tanto di qualcosa... Si parla di cose di cui non si sa niente perchè è il vero argomento tabù americano e perchè a tanti americani semplicemente va bene così, un'omertà di facciata con dietro i giocatori che usano o abusano e spingono i limiti del fisico umano al passo successivo. Che non sia una posizione moralmente giusta in cui metti un giocatore lo capisco e pure lo penso da parecchio tempo, ma c'è una grossa differenza di cultura tra noi e loro.
Quello che contesto però è che sia questo a far perdere di qualità il gioco: il dominio di MJ partiva prima di tutto fisicamente su cui poi ha costruito la tecnica del GOAT. Wilt è la leggenda più incredibile principalmente perchè era un alieno tanto quanto quelli moderni. La grande rivoluzione degli anni 90 proprio ai tempi del globalizzare il gioco era in primo luogo fisica.. Quindi la centralità dell'ossessione che si fa del tiro da 3 nel discorso "il basket è morto" c'è eccome, come affrontarla e con quale cambio di regole è il tema centrale quando e se verrà a noia ai più.
La fisicità secondo me è un problema molto più proprio del basket nostrano, dove la differenza tra i bianchi europei e gli atleti di colore cresciuti in america è davvero abissale.
Sulla questione dei soldi... Sono la cosa principale da cui non puoi prescindere. Finchè il vento tira in una direzione, non si prenderanno decisioni su un'inversione di rotta, per quanto questa possa sembrare teoricamente solida. Così va il mondo.
Quello che contesto però è che sia questo a far perdere di qualità il gioco: il dominio di MJ partiva prima di tutto fisicamente su cui poi ha costruito la tecnica del GOAT. Wilt è la leggenda più incredibile principalmente perchè era un alieno tanto quanto quelli moderni. La grande rivoluzione degli anni 90 proprio ai tempi del globalizzare il gioco era in primo luogo fisica.. Quindi la centralità dell'ossessione che si fa del tiro da 3 nel discorso "il basket è morto" c'è eccome, come affrontarla e con quale cambio di regole è il tema centrale quando e se verrà a noia ai più.
La fisicità secondo me è un problema molto più proprio del basket nostrano, dove la differenza tra i bianchi europei e gli atleti di colore cresciuti in america è davvero abissale.
Sulla questione dei soldi... Sono la cosa principale da cui non puoi prescindere. Finchè il vento tira in una direzione, non si prenderanno decisioni su un'inversione di rotta, per quanto questa possa sembrare teoricamente solida. Così va il mondo.
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Re: Il basket è morto
Le schiacciate totali della squadra che schiaccia di più (Warriors) sono comunque inferiori al totale delle triple della squadra che ne segna di meno (Bulls); in totale, in questa stagione, ci sono state circa 16400 triple segnate a fronte di 6100 schiacciate; se ho ben capito la tua domanda...ghista ha scritto:Alla fine si vedono più triple che schiacciate durante la partita o no?. C'è qualche dato al riguardo?
Sul gioco che "muore", concordo con l'approccio dinamico-storiografico: magari Mikan disse che il basket era morto con i "nuovi" palloni, magari West disse che era morto con l'introduzione del tiro da tre, magari Jordan disse che era morto con l'introduzione di alcune difese simil-zona e niente hand-checking, etc. credo che ogni giocatore, 10 anni dopo il suo ritiro, potrebbe dire "il mio basket è morto" (e lo stesso vale per le generazioni di tifosi che si avvicendano...).
Il graduale cambiamento del gioco è ormai piuttosto sostanzioso, apprezzarlo o meno è una questione di gusti: riguardare oggi una partita dei Rockets di Olajuwon non è necessariamente un'esperienza educativa o eccitante, così come se un tifoso dell'epoca venisse proiettato ai giorni nostri, non li troverebbe necessariamente "depravati" (ad esempio vedrebbe schemi e versatilità tattiche che all'epoca erano piuttosto rari...)
De gustibus...

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Re: Il basket è morto
La qualità del basket odierno è anni luce avanti a quella di inizio millennio, altroché.