C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
Arrival
Faccio un'eccezione al mio silenzio per manifestare un dissenso di fondo rispetto ai pareri entusiastici che leggo su questo film.
Ebbene si, Arrival non mi ha convinto per nulla. Vi spiego il perchè.
La figata di Villeneuve è uno stile affilato come lama di rasoio. In Sicario e ancor più in Prisoners ti tira un pugno nello stomaco da cui fai fatica, emotivamente, a rialzarti.
Arrival cos'è? Non entro nel merito, perchè avete già detto tutto, e molto bene, ma in fin dei conti cosa c'è di diverso rispetto ad un remake in carta patinata (tanta, troppa, filosofia inutile) di un Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo?
Malick prima (allo sfinimento) e Nolan poi (fortunatamente soltanto in Interstellar) hanno sulla coscienza eterni momenti in cui si guarda un cazzo convinti di fissare il nesso dell'esistenza.
E' un po' lo stesso discorso di Tarantino. Il suo cinema, in mano sua, funziona, in mano ad altri nel 99% viene fuori la merda.
Sarà un gran film, se tutti dicono cosi... Ma a me Arrival sinceramente ha annoiato, perchè non l'ho trovato nè carne nè pesce.
Spero vivamente che Villeneuve torni al suo cinema primordiale, lasciando ad altri le seghe filosofiche. Perché è un regista straordinario, e non ha bisogno di questi autorialismi per darsi un tono.
Faccio un'eccezione al mio silenzio per manifestare un dissenso di fondo rispetto ai pareri entusiastici che leggo su questo film.
Ebbene si, Arrival non mi ha convinto per nulla. Vi spiego il perchè.
La figata di Villeneuve è uno stile affilato come lama di rasoio. In Sicario e ancor più in Prisoners ti tira un pugno nello stomaco da cui fai fatica, emotivamente, a rialzarti.
Arrival cos'è? Non entro nel merito, perchè avete già detto tutto, e molto bene, ma in fin dei conti cosa c'è di diverso rispetto ad un remake in carta patinata (tanta, troppa, filosofia inutile) di un Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo?
Malick prima (allo sfinimento) e Nolan poi (fortunatamente soltanto in Interstellar) hanno sulla coscienza eterni momenti in cui si guarda un cazzo convinti di fissare il nesso dell'esistenza.
E' un po' lo stesso discorso di Tarantino. Il suo cinema, in mano sua, funziona, in mano ad altri nel 99% viene fuori la merda.
Sarà un gran film, se tutti dicono cosi... Ma a me Arrival sinceramente ha annoiato, perchè non l'ho trovato nè carne nè pesce.
Spero vivamente che Villeneuve torni al suo cinema primordiale, lasciando ad altri le seghe filosofiche. Perché è un regista straordinario, e non ha bisogno di questi autorialismi per darsi un tono.
Ultima modifica di francilive il 27/01/2017, 13:24, modificato 2 volte in totale.
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Re: C'era una volta il Cinema
francilive ha scritto:Arrival
Faccio un'eccezione al mio silenzio per manifestare un dissenso di fondo rispetto ai pareri entusiastici che leggo su questo film.
Ebbene si, Arrival non mi ha convinto per nulla. Vi spiego il perchè.
A Malick durante la visione ho pensato più volte anche io, diverse scene sembravano prese di peso da "The Tree of Life"
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Re: C'era una volta il Cinema
PENNY ha scritto:francilive ha scritto:Arrival
Faccio un'eccezione al mio silenzio per manifestare un dissenso di fondo rispetto ai pareri entusiastici che leggo su questo film.
Ebbene si, Arrival non mi ha convinto per nulla. Vi spiego il perchè.
A Malick durante la visione ho pensato più volte anche io, diverse scene sembravano prese di peso da "The Tree of Life"
Ma si, poi pieno di citazioni ai pilastri dello sci-fi, che ci sta pure... ma il senso di infilarci in mezzo quel genere di cinema, che non c'entra niente con il suo, non l'ho proprio capito. Almeno, il risultato mi è parso tutt'altro che azzeccato.
Se paragonato a Prisoners e Sicario, Arrival mi pare un grossolano passo indietro.
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Re: C'era una volta il Cinema
Visto Manatthan Nocturne e stato di Grazia.
Sarà che dopo essere stato a NY mi sto rigurdando tutti i film (pochi eh?) ambientati nella grande mela.
Anche qui vado di commento puramente tecnico: ma Yvonne Strahovski?
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Re: C'era una volta il Cinema
Dico solo che ho visto svariate stagioni di Chuck solo per lei
@francilive: secondo me è un film visivamente stratosferico e molto potente. Onestamente non l'ho trovato un film pesante, alla fine il tema del film è sempliciotto, la tanta troppa filosofia inutile, e qui concordo con te, l'ho trovata molto di più in interstellar. Senza contare che il film di Nolan, per essere un film di fantascienza, manca totalmente di potenza immaginifica, qua invece ce n'è a bizzeffe.
Su Malick concordo in parte, in realtà la sua influenza è fortissima nelle parti con la figlia, sul resto non m'è sembrato affatto.
@francilive: secondo me è un film visivamente stratosferico e molto potente. Onestamente non l'ho trovato un film pesante, alla fine il tema del film è sempliciotto, la tanta troppa filosofia inutile, e qui concordo con te, l'ho trovata molto di più in interstellar. Senza contare che il film di Nolan, per essere un film di fantascienza, manca totalmente di potenza immaginifica, qua invece ce n'è a bizzeffe.
Su Malick concordo in parte, in realtà la sua influenza è fortissima nelle parti con la figlia, sul resto non m'è sembrato affatto.
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Re: C'era una volta il Cinema
Fences è un gran film. Ti scuote e ti costringe a fare i conti con te stesso. Molto parlato, quasi troppo, sembra di stare a teatro. Recitato splendidamente dai due protagonisti. Viola Davis ha già vinto il Golden Globe ma occhio a Denzel per l'Oscar.
Mio ranking personale finora:
Hell or High water ****/
Arrival ****
Fences ***/
Hidden Figures ***
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Re: C'era una volta il Cinema
LA LA LAND
Più che il film, in assoluto l'evento mediatico del momento. Un hype tale da creare delle sovraspettative. Cui il film di Chazelle resiste benissimo, confermandosi a pieno titolo il capolavoro annunciato.
Obiettivo centrato in pieno grazie alla sua semplicità narrativa, la chiarezza con cui azioni e sentimenti arrivano dritti al cuore dello spettatore. Grazie al fatto di avere degli interpreti straordinari diretti alla perfezione da un Chazelle che ancor prima di saper fare il suo lavoro dimostra ancora una volta di avere le idee estremamente chiare su come si fa il cinema.
La La Land è un film senza dubbio più difficile di Whiplash, che in buona sostanza tira sul Jazz lo schema del film di combattimento allievo vs maestro.
La duplice visione degli eventi che caratterizzano una storia d'amore sono svolti tra la purezza dei sentimenti e l'happy ending descritti nei momenti musicali e la controparte di imprevisti e compromessi che invece inevitabilmente caratterizzano la vita reale. Cui è affidata la traccia recitata in modo tradizionale.
Ovviamente in tutto questo Gosling e la Stone sono favolosi ed il loro rapporto sul set è qualcosa di assolutamente magnetico. Dai tempi di Batman e Robin (quello con Adam West ovviamente) non si vedeva una coppia cosi affiatata
Consigliatissimo.
p.s. una domanda sorge spontanea. Cosa saprà fare Damien Chazelle senza il jazz?
Più che il film, in assoluto l'evento mediatico del momento. Un hype tale da creare delle sovraspettative. Cui il film di Chazelle resiste benissimo, confermandosi a pieno titolo il capolavoro annunciato.
Obiettivo centrato in pieno grazie alla sua semplicità narrativa, la chiarezza con cui azioni e sentimenti arrivano dritti al cuore dello spettatore. Grazie al fatto di avere degli interpreti straordinari diretti alla perfezione da un Chazelle che ancor prima di saper fare il suo lavoro dimostra ancora una volta di avere le idee estremamente chiare su come si fa il cinema.
La La Land è un film senza dubbio più difficile di Whiplash, che in buona sostanza tira sul Jazz lo schema del film di combattimento allievo vs maestro.
La duplice visione degli eventi che caratterizzano una storia d'amore sono svolti tra la purezza dei sentimenti e l'happy ending descritti nei momenti musicali e la controparte di imprevisti e compromessi che invece inevitabilmente caratterizzano la vita reale. Cui è affidata la traccia recitata in modo tradizionale.
Ovviamente in tutto questo Gosling e la Stone sono favolosi ed il loro rapporto sul set è qualcosa di assolutamente magnetico. Dai tempi di Batman e Robin (quello con Adam West ovviamente) non si vedeva una coppia cosi affiatata

Consigliatissimo.
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Re: C'era una volta il Cinema
KILLING SEASON
No, non è una novità. E' un film che mi ero perso strada facendo.
Si tratta di un revenge movie con il duello De Niro vs Travolta, che diventa l'occasione per riflettere sugli orrori avvenuti nel conflitto della ex Jugoslavia. Un susseguirsi di atrocità in cui non ci sono vincitori e vinti, ma uno stuolo di vite distrutte, cui non fanno eccezione le sorti dei sopravvissuti.
Dal punto di vista del cinema, nulla di clamoroso, anche per il fatto che si tratta di una produzione piuttosto modesta a livello di budget. Nel complesso un film che vale la pena di essere visto. Specie se siete appassionati di quel genere di tematiche.
Consigliato.
No, non è una novità. E' un film che mi ero perso strada facendo.
Si tratta di un revenge movie con il duello De Niro vs Travolta, che diventa l'occasione per riflettere sugli orrori avvenuti nel conflitto della ex Jugoslavia. Un susseguirsi di atrocità in cui non ci sono vincitori e vinti, ma uno stuolo di vite distrutte, cui non fanno eccezione le sorti dei sopravvissuti.
Dal punto di vista del cinema, nulla di clamoroso, anche per il fatto che si tratta di una produzione piuttosto modesta a livello di budget. Nel complesso un film che vale la pena di essere visto. Specie se siete appassionati di quel genere di tematiche.
Consigliato.
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Re: C'era una volta il Cinema
Adoro questo periodo dell'anno perché arrivano i film che ci fanno litigare
Appena riesco butto giù due righe su La La Land

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Re: C'era una volta il Cinema
francilive ha scritto:LA LA LAND
Più che il film, in assoluto l'evento mediatico del momento. Un hype tale da creare delle sovraspettative. Cui il film di Chazelle resiste benissimo, confermandosi a pieno titolo il capolavoro annunciato.
Obiettivo centrato in pieno grazie alla sua semplicità narrativa, la chiarezza con cui azioni e sentimenti arrivano dritti al cuore dello spettatore. Grazie al fatto di avere degli interpreti straordinari diretti alla perfezione da un Chazelle che ancor prima di saper fare il suo lavoro dimostra ancora una volta di avere le idee estremamente chiare su come si fa il cinema.
La La Land è un film senza dubbio più difficile di Whiplash, che in buona sostanza tira sul Jazz lo schema del film di combattimento allievo vs maestro.
La duplice visione degli eventi che caratterizzano una storia d'amore sono svolti tra la purezza dei sentimenti e l'happy ending descritti nei momenti musicali e la controparte di imprevisti e compromessi che invece inevitabilmente caratterizzano la vita reale. Cui è affidata la traccia recitata in modo tradizionale.
Ovviamente in tutto questo Gosling e la Stone sono favolosi ed il loro rapporto sul set è qualcosa di assolutamente magnetico. Dai tempi di Batman e Robin (quello con Adam West ovviamente) non si vedeva una coppia cosi affiatata
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p.s. una domanda sorge spontanea. Cosa saprà fare Damien Chazelle senza il jazz?
Quoto tutto. visto ieri sera in OV e mi ha fatto impazzire.
un gusto Retrò che non dà fastidio, Gosling lo amo da diversi anni. Ero perplesso sulla Stone ma effettivamente il ruolo le calza benissimo.
Dopo whiplash non mi aspettavo un ritmo così lento ma effettivamente funziona benissimo.
Insomma io di ´sto film mi sono innamorato e si merita tutti i premi vinti.
p.s: un dubbio: mi ricordo almeno un paio di canzoni con l´altro attore che parla all´interno della canzone. In italiano come lo han reso? han tenuto tutto in originale o han doppiato solo il parlato?
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Re: C'era una volta il Cinema
Visto Lion. Confermo che tra i candidati all'oscar visti finora è il più debole, insieme a Hidden Figures. È una storia che si racconta da sola ed é fortunato il regista ad aver trovato quel bambino come protagonista. Finché è in scena lui, tutto fila alla perfezione, dopo vacilla un po'. Finale nelle attese.
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Re: C'era una volta il Cinema
Under the Skin. Definirlo terribile è riduttivo 

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Re: C'era una volta il Cinema
Luca79 ha scritto:Under the Skin. Definirlo terribile è riduttivo
Fosse una figa si direbbe che è un tipo

A me non è dispiaciuto
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili![]()
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz
![]()
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Re: C'era una volta il Cinema
Ok, su La La Land faccio io il bastian contrario (tanto sapete che, ogni tanto, mi piace farlo
)
In realtà alla fine su molte cose dette da voi sono anche d'accordo. Cioè, non si discute la bravura degli interpreti, né quella della messa in scena, e i numeri musicali sono gradevolissimi. E vabbè; se mi passate il paradosso, da una produzione di questo livello è il meno che mi aspetto.
Però, gratta gratta, sotto alla superficie lucentissima e freschissima, resta quello che è: un film degli anni Cinquanta. Non nel senso che cita quello stile o quel mondo, che di per sé andrebbe anche bene. No, è proprio una trama da musical anni Cinquanta, in cui Hollywood se la canta e se la suona. Aspirante attrice incontra aspirante musicista e si innamorano e grazie alla fabbrica dei sogni dopo le difficoltà coronano il loro sogno ma si rendono conto alla fine che l'amore è più importante di tutto. Quante volte abbiamo già visto, con poche modifiche, questo schema? È un immaginario che aveva senso allora, prima che gli studios entrassero in crisi, che arrivasse il maccartismo e che il castello di carte che si chiamava Hollywood si rivelasse per la finzione che era.
Vista oggi, è un'operazione fuori tempo massimo. Che ha tutto per piacere, sono il primo ad ammetterlo, ma che non innova e non inventa niente. Nel suo romanticismo spinto, è un film enormemente furbo. Sa come farti affezionare ai suoi protagonisti, ma la nascita del loro amore non è mai spiegata né raccontata (cioè, si innamorano perché lei sente lui suonare il piano. Punto).
Di tutti gli aspetti, la scrittura è proprio quello più carente. Prendete la loro crisi più feroce, a cui è seguita la rottura dolorosa; come me la risolve Chazelle? Un fattore esterno (lei è scelta per un provino), Gosling va sotto casa di lei e le dice che è arrivata la telefonata importante. A posto, basta questo e in un minuto tutti i conflitti sono risolti e i due tornano amiconi. Nelle scuole di sceneggiatura questa te la segnano con la matita blu. Non c'è paragone con il rapporto complesso e continuamente ribaltato tra meastro e allievo in Whiplash.
Poi, ripeto, piace, e piacerà. Ma, almeno per i miei gusti è tutto troppo superficiale. Troppo. Davanti a battute di dialogo del tipo "voglio che la vita mi metta agli angoli finché si stanca di colpire" la cosa giusta da fare sarebbe questa:
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=AjZuGas6yRQ[/youtube]

In realtà alla fine su molte cose dette da voi sono anche d'accordo. Cioè, non si discute la bravura degli interpreti, né quella della messa in scena, e i numeri musicali sono gradevolissimi. E vabbè; se mi passate il paradosso, da una produzione di questo livello è il meno che mi aspetto.
Però, gratta gratta, sotto alla superficie lucentissima e freschissima, resta quello che è: un film degli anni Cinquanta. Non nel senso che cita quello stile o quel mondo, che di per sé andrebbe anche bene. No, è proprio una trama da musical anni Cinquanta, in cui Hollywood se la canta e se la suona. Aspirante attrice incontra aspirante musicista e si innamorano e grazie alla fabbrica dei sogni dopo le difficoltà coronano il loro sogno ma si rendono conto alla fine che l'amore è più importante di tutto. Quante volte abbiamo già visto, con poche modifiche, questo schema? È un immaginario che aveva senso allora, prima che gli studios entrassero in crisi, che arrivasse il maccartismo e che il castello di carte che si chiamava Hollywood si rivelasse per la finzione che era.
Vista oggi, è un'operazione fuori tempo massimo. Che ha tutto per piacere, sono il primo ad ammetterlo, ma che non innova e non inventa niente. Nel suo romanticismo spinto, è un film enormemente furbo. Sa come farti affezionare ai suoi protagonisti, ma la nascita del loro amore non è mai spiegata né raccontata (cioè, si innamorano perché lei sente lui suonare il piano. Punto).
Di tutti gli aspetti, la scrittura è proprio quello più carente. Prendete la loro crisi più feroce, a cui è seguita la rottura dolorosa; come me la risolve Chazelle? Un fattore esterno (lei è scelta per un provino), Gosling va sotto casa di lei e le dice che è arrivata la telefonata importante. A posto, basta questo e in un minuto tutti i conflitti sono risolti e i due tornano amiconi. Nelle scuole di sceneggiatura questa te la segnano con la matita blu. Non c'è paragone con il rapporto complesso e continuamente ribaltato tra meastro e allievo in Whiplash.
Poi, ripeto, piace, e piacerà. Ma, almeno per i miei gusti è tutto troppo superficiale. Troppo. Davanti a battute di dialogo del tipo "voglio che la vita mi metta agli angoli finché si stanca di colpire" la cosa giusta da fare sarebbe questa:
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Re: C'era una volta il Cinema

T2 - Trainspotting di Danny Boyle
Sono passati vent'anni da quanto Mark ha tradito i suoi amici per 12mila sterline, e si vede. Mark ritorna a Edimburgo, dove nessuno ha dimenticato quanto é successo. Quel che segue é una nuova serie di misavventure dove le opportunitá di riscatto sono puntualmente trascurate per invece commettere sempre gli stessi errori.
In generale, é un film di cui si poteva tranquillamente fare a meno. Allo stesso tempo, mi piace pensare che se questa e' la cosa peggiore che si puo' dire riguardo un sequel di un film di culto di vent'anni prima, in fondo il film non e' poi cosi' male. E alla fine il giudizio é proprio quello, un film discreto che troppo spesso fa l'occhiolino al primo capitolo e ai suoi fan, ma che anche altrettanto spesso ha i suoi momenti. L'intero cast del primo Trainspotting e' presente in questo secondo capitolo, anch'esso sotto la guida di Boyle. La nostalgia e' un tema principale della pellicola, sicuramente il piu' azzeccato, e forse la piu' grande linea di demarcazione tra i due film.
Un film che riesce ad espandere sull'eredita' del primo film senza distruggerla, ma senza riuscire ad avere lo stesso impatto. Alla fine consigliato per i fan del primo film, specialmente se tendenti alla nostalgia.