John Doe ha scritto:
Ma dire incolti non vuol dire nulla. Come si dice anche nell'articolo, secondo certi limiti, siamo tutti incolti in qualche argomento.
Che poi incolti in che senso? I non laureati? Gli analfabeti? Quelli con la terza media? Quelli che votano casapound? Mi sembra un articoletto buttato lì per dire quello che ci si vuole sentir dire.
Il problema secondo me non è l'aver studiato o no, è che certa gente non ha la minima idea di cosa significhi e non ha idea di quali possano essere le conseguenze.
Poi chiaramente è impossibile trovare un metodo di valutazione per questo, e che a questo punto meglio votare tutti che non votare nessuno, ma dire che non ci sia differenza tra uno che sa cosa e perché vota e uno che va a votare solo per poter fare il ganzo su Facebook a me le fa un pò girare.
Tutti siamo incolti in qualche argomento, per esempio Canfora non capisce una mazza di liberalismo.
Scherzi a parte, Canfora è un ottimo intellettuale, ma è anche un comunista militante e tende a vedere tutto con gli occhi dell'ideologia. Quando si limita al suo campo la sua indubbia competenza mitiga questo fatto e riesce ad essere oggettivo, quando parla di politica no.
Il suffragio universale è stato il punto di arrivo proprio dei sistemi liberali e solo negli stati liberali si è arrivato a quello. Forse che un contadino siberiano ha potuto scegliere fra Stalin e Trotsky? Forse qualche minatore della Moravia ha potuto votare pro o contro l'intervento di Breznev? Ai 32 milioni di cinesi morti di carestia qualcuno ha chiesto se perseverare nella rivoluzione culturale di Mao o provare un sistema che gli desse qualche cosa da mangiare?
Ovviamente ho parlato solo di regimi comunisti perché Canfora è comunista e sto commentando un suo articolo.
Per altro è vero che le elites, di qualsiasi colore politico, hanno spesso avuto la tentazione di limitare il suffragio universale. Ma quando è realmente accaduto tutto questo? Con i regimi totalitari e le dittature, che siano arrivate al potere vincendo le elezioni o con un colpo di stato, mai e poi mai restando in uno stato liberale.
Perché attenzione, è vero che i liberali hanno il brutto vizio di ritenersi superiori al volgo, e c'è da dire che ormai da decenni i liberali in quanto tali difficilmente arrivano al potere da qualche parte, semmai possono vincere le elezioni dei conservatori o dei socialdemocratici con cultura liberale, ma non mi risulta che qualche liberale (o anche conservatore, popolare, socialdemocratico o socialista che abbiano accettato le regole democratiche) abbia davvero proposto limiti al suffragio universale.
Il massimo che qualcuno abbia proposto, a mio parere sbagliando, è che certe questioni fondamentali non vadano decise per referendum ma lasciate ai rappresentanti degli elettori, guarda caso eletti con suffragio universale. Si può dire che noi abbiamo votato per referendum sull'Unione Europea solamente nel 1989 e, essendo ormai trascorsi 27 anni, servirebbe una nuova consultazione, ma in ogni singola elezione politica che c'è stata da allora ad oggi, tutte effettuate a suffragio universale, ogni singola volta il primo partito, spesso i primi due o tre, sono stati partiti europeisti che nel proprio programma avevano l'integrazione europea, non saremo stati un esempio di democrazia diretta ma di democrazia rappresentativa si.
Ultimo accenno, altrimenti non si capisce bene il senso del tutto, a mio parere, ma questo è solo un parere personale, i referendum su questioni tecniche, come le trivellazioni, a mio parere sono una cagata pazzesca, se ci sono i rappresentanti si informino o assumano esperti e decidano loro, altrimenti a cosa servono, i referendum su questioni economiche sono pazzeschi, ed infatti sono vietati quasi dovunque, altrimenti domani comincio a raccogliere firme per indire un referendum per cui la mia augusta persona ed ognuno che lo firma abbia un vitalizio pari a quello del Presidente della Repubblica (giusto perché mi accontento di poco), stessa cosa per i trattati internazionali, quale credibilità avrebbe uno stato che firma un trattato che può essere messo in discussione in ogni momento senza una visione d'insieme, ma i referendum su diritti civili e su questioni di indirizzo politico, come l'aderire o no alla UE, all'Euro, se avere una repubblica o una monarchia, sono esattamente la ragione per cui esistono i referendum, è giusto che siano indetti ed i loro risultati vanno accettati, anche quando non ci piacciono affatto, come a me non piacciono i risultati di quasi tutti i referendum che in Italia hanno raggiunto il quorum negli ultimi 20 anni, ma li devo rispettare lo stesso.
PPS Abolire il suffragio universale è una cagata pazzesca, perché non si capisce, in alternativa, quali siano le limitazioni possibili. Limitiamo il voto a chi è laureato? A chi è ricco? A chi ci sta simpatico? Io propongo di limitare il diritto di voto agli utenti iscritti a playitusa con il nickname di doc g, proposta valida come tante altre.