Porsche 928 ha scritto:BomberDede ha scritto:la cosa assurda di quasi ogni referendum è che se uno è contrario alle ragioni dello stesso è meglio astenersi che votare.
io sarei per il NO ma visto che chi voterà lo farà per il SI mi conviene stare a casa non facendo raggiungere il quorum
No la cosa più assurda è che uno (partito, personaggio, qualsiasi cosa) sia per "non abbiamo soldi per fare questo o quello" e per "non sperperiamo il soldo pubblico" e poi gettino nel fuoco 300 milioni cosi, per scherzo... con 300 milioni di euro quante scuole (tanto per fare un esempio di spesa nettamente migliore di un referendum fatto in questa maniera e con questa visibilità) si sistemano?
Con quale faccia (tra l'altro mi sembra una cosa che si rinfacciò anche a Berlusconi e Co.) un esponente del PD può parlare di "risparmi"?
Ma si dai tanto siamo sempre al "paga pantalone, che me ne fotte".
Tra l'altro al governo ci sarebbe il partito più importante che ha nel nome la parola "democratico", probabilmente non sanno cosa significhi, mi viene sto dubbio.
Chiaramente sono molto favorevole all'istituto del referendum anche quando non sono d'accordo con i quesiti, quindi i promotori avevano tutto il diritto a proporlo ed è giusto che si voti, premetto visto quanto sto per scrivere.
Premesso questo, l'argomento non mi pare possa essere usato dai promotori, in quanto se vincessero i si i costi per lo stato italiano supererebbero di gran lunga i 300 milioni.
Ed il governo, che avrebbe dovuto fronteggiare questa perdita, ha calcolato che 300 milioni persi sono più facilmente reperibili di qualche miliardo, quindi ha preferito non correre alcun rischio.
Si buttano miliardi e 7000 posti di lavoro per una idea (a mio parere totalmente sbagliata, ma tant'è, giustamente il mio parere conta come quello di altri milioni di italiani) e poi si fanno questioni su 300 milioni?
Diciamo che del quesito frega davvero a pochi e si cercava disperatamente qualche mezzo non tanto per arrivare al quorum, non ci si sarebbe arrivati comunque, ma per avere una disfatta meno clamorosa.