PENNY ha scritto:Ma si è ovvio, sono i primi a non essere stupidi e sanno benissimo che Roma è una gatta da pelare enorme che non sarebbero minimamente in grado di gestire. Faranno vincere qualunque altro partito per poi partire a testa bassa con le critiche su qualunque cosa, come hanno fatto con Marino, che per certi versi era l'uomo del PD in cui potevano rispecchiarsi meglio: politico mediocre, ma uomo onesto, e in quanto tale capace di dar fastidio in modo trasversale a tutti i poteri forti della capitale. E invece si son trovati a manifestare contro di lui fianco a fianco con quelli di casa pound et simili...
questa è di marzo, Marino sarà pure onesto, ma certi atti richiederebbero qualche delucidazione in merito:
A fine febbraio l'Assemblea Capitolina ha votato a maggioranza la delibera sulla vendita degli immobili del Campidoglio: un voto notturno che ha spaccato la maggioranza all'Assemblea Capitolina, in particolare la fronda di Sel. Tre consiglieri vendoliano su quattro, il capogruppo Gianluca Peciola, Annamaria Cesaretti e Imma Battaglia, si sono astenuti. L'unica consigliera Sel a votare a favore del provvedimento è stata Gemma Azuni.
Contrario invece Riccardo Magi, eletto nella lista civica Marino Sindaco e Presidente di Radicali Italiani, dopo aver svolto per anni il ruolo di segretario di Radicali Roma: eletto in Campidoglio con il dichiarato obiettivo di fare da "pungolo" al sindaco,
Magi si è visto mettere alla porta nelle ore immediatamente successive al voto.
Protagonista dell'ordine addirittura il sindaco Ignazio Marino, che ha osservato imbelle e silente l'intera maggioranza PD votargli contro lo scorso anno al momento di approvare il bilancio capitolino (un voto nel quale le clientele politiche sono alla loro massima potenza di fuoco) ma che con "il radicale" in Campidoglio sembra invece non voler transigere.
Il sindaco ne avrebbe addirittura caldeggiato l'estromissione dalla maggioranza, nonostante proprio in Magi abbia spesso trovato quella critica utile a fare bene, e meglio, di come preventivato (ad esempio nel voto sulle unioni civili, o nelle opere di abbattimento del "lungomuro" di Ostia):
"La mia posizione l’avevo espressa pubblicamente avanzando proposte migliorative del testo, come l’abolizione dello sconto del 30 per cento, accolta in parte dopo che io stesso ho informato il sindaco che non esisteva alcun obbligo di legge e per questo Marino mi ha ringraziato dicendosi d’accordo. Se ho votato contro la delibera è perché il testo finale non sta in piedi, non soddisfa la necessità di massimizzare l’introito e perché il sindaco e l’assessore Cattoi
non hanno voluto assumere l’impegno, al quale avevo vincolato il mio voto, a revocare quelle concessioni con cui si regalano sedi a partiti, sindacati e associazioni amiche"