ripper23 ha scritto:Se lo scopo di evitare la discussione e' quello di evitare flame allora e' comprensibile e forse anche apprezzabile, ma segna anche un po' una sconfitta per il forum che a quanto pare si ritiene non abbastanza maturo per mantenere una conversazione su livelli civili.
Il problema del parlare di religione a mio modo di vedere e' che la religione gode da sempre di opinione da "statuto speciale". Io credo che il credere o non credere a un'entita' astratta cosi' come a uomini nati da donne vergini o a Thor, siano opinioni in tutto e per tutto. E in quanto tali vanno rispettate ma possono anche essere criticate, analizzate, spiegate. Non mi e' chiaro perche' se chiedo cosa ti spinge a votare Berlusconi (

) si ritiene questa una domanda legittima, ma se metto in dubbio alcuni precetti della tua religione allora mi sto comportando in maniera irrispettosa.
In realta' ho anche un'opinione sulla base di questo atteggiamento ma comunque questo va aldila' del punto che volevo esprimere.
Puo' essere che alcune persone non religiose non abbiano la sensibilita' per capire la religione, oppure puo' anche essere che alcuni religiosi non abbiano la capacita' di parlare della stessa senza chiudersi nel guscio del politically correct esasperato o sentirsi offesi non appena qualcuno osa fare domande. Io credo che spazio per una discussione di questo tipo ci sia (la vignetta del Paz e' un buon inizio ma non basta

). Detto cio', capisco perfettamente chi non e' interessato a parteciparvi (e magari nel gruppo ci sarei anch'io) ma e' un peccato se l'unico motivo per non farlo sia ritenere impossibile avere una conversazione su livelli civili.
rip, come vedi è talmente facile fraintendersi che ci riusciamo ancor prima di aprire la discussione.
io non ho detto che alcune persone non religiose non abbiano la sensibilità per capire la religione, ma che alcune non capiscano la sensibilità del tema. cogli la differenza tra i due concetti da solo anche senza che ti stia a dire che ovviamente esistono degli atei molto sensibili e dei credenti gretti e superficiali, ma che è proprio parlarne la difficoltà intrinseca. una difficoltà che nasce anche con persone che stimo e di intelletto, come puoi essere tu, nel momento in cui non si condividono quelle basi minime costituite da concetti chiave obbligatorie per rendere qualsiasi discussione proficua e non un muro contro muro. non c'è bisogno di essere religiosi per conservare il concetto che una credenza non è un'opinione come tutte le altre. anzi, non è proprio un'opinione. se due persone non condividono questo concetto, prima ancora di parlare di una determinata religione dovrebbero confrontarsi su cosa sia una religione in sé.
altra cosa. due persone che vogliono confrontarsi sulla religione, ma anche su qualsiasi altro tema, dovrebbero partire dal reciproco rispetto delle posizioni altrui. adesso, e qui parlo personalmente, mentre, anche non condividendole, ho spesso trovato molto interessanti e apprezzabili le posizioni di agnostici e, in misura inferiore, di atei, quasi mai ho avvertito lo stesso rispetto nei miei confronti da parte di questi ultimi. i cristiani, agli occhi di un ateo, sono quasi sempre quegli stupidi che credono a "inserire un dogma da voi ritenuto assurdo a caso", e mai delle persone con un percorso, con una vocazione, diverse, non condivise ma rispettabili.
e allora uscire dal politically correct cosa significa? se significa dover dare tutte le risposte ai "ma tu credi veramente a questo?", "ma tu credi veramente che è successo quest'altro?", passo. un po' per mancanza di voglia, un po' per mancanza di tempo, ma soprattutto per quello che ho scritto sopra.
quindi siate onesti prima con voi stessi e poi anche con me: se siete tra quelle persone che, come detto sopra, non ritengono la religione del vostro dialogante degna di rispetto, è inutile che gli chiediate di sedersi a parlare perché nessuno saprà darvi risposte che riterrete accettabili e voi non sareste in grado di accettarle.
e qui rispondo a Birdman, il fatto che sia l'unico a non sottovalutare le difficoltà intrinseca di una discussione realmente seria sull'argomento non mi fa sentire superiore (e sicuramente non è con questo genere di locuzioni che si può invogliare qualcuno ad un confronto serio e sereno) ma soltanto mi fa cadere dal pero se mi rendo conto che tra chi è intervenuto finora solo io ho avuto in passato esperienze di confronti turbolenti sul tema religioso. però, vabbè, tutto ci può stare.