C'era una volta il Cinema
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The Guest mi incuriosiva ma per una cosa o per un'altra non ho mai cliccato "watch it". Dopo la buona recensione di Penny cercherò di guarderlo nei prossimi giorni.
Visto in questi Edge of Tomorrow. Ben fatto molto piacevole. Tom Cruise come sempre spacca i culi e la trama è interessante, sembra di assistere ad un continuo videogame.
Visti anche, non proprio di mia spontanea volontà, The Purge (La notte del giudizio) ed il sequel The Purge Anarchy. Il primo è poca roba, carina l'idea iniziale ma gli sviluppi sono pessimi.
Il sequel invece molto meglio, non eccelso ma una serata fra sparatorie ed inseguimenti passa bene.
Tornando al post di Penny, The Drop visto anche io e recensito qualche pagina fa è di un regista belga Roksam autore di Bullhead di cui in giro se ne parla bene, candidato oscar film straniero, cercherò di recuperarlo.
Visto in questi Edge of Tomorrow. Ben fatto molto piacevole. Tom Cruise come sempre spacca i culi e la trama è interessante, sembra di assistere ad un continuo videogame.
Visti anche, non proprio di mia spontanea volontà, The Purge (La notte del giudizio) ed il sequel The Purge Anarchy. Il primo è poca roba, carina l'idea iniziale ma gli sviluppi sono pessimi.
Il sequel invece molto meglio, non eccelso ma una serata fra sparatorie ed inseguimenti passa bene.
Tornando al post di Penny, The Drop visto anche io e recensito qualche pagina fa è di un regista belga Roksam autore di Bullhead di cui in giro se ne parla bene, candidato oscar film straniero, cercherò di recuperarlo.
- SafeBet
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Re: C'era una volta il Cinema
sono entrato con aspettative alte per american sniper, ma devo bocciarlo.
a prescindere dai discorsi sul patriottismo o meno, mi è parso banale. sarà che ormai di film sulla guerra ne ho/abbiamo visti a palate, però non aggiunge niente a ciò che già sapevo/sapevamo. tra l'altro viene tutto quasi in automatico, approfondimento psicologico del personaggio molto scarso. anche il contesto iraqeno è disegnato in maniera troppo essenziale. capisco il punto di vista molto parziale, capisco che erano tutte macerie, però boh dammi uno spunto, qualcosa che mi faccia dire: cazzo l'iraq è più di 4 stronzi col mitra e bambini senza una gamba. per me nel paragone con hurt locker impallidisce miseramente.
a prescindere dai discorsi sul patriottismo o meno, mi è parso banale. sarà che ormai di film sulla guerra ne ho/abbiamo visti a palate, però non aggiunge niente a ciò che già sapevo/sapevamo. tra l'altro viene tutto quasi in automatico, approfondimento psicologico del personaggio molto scarso. anche il contesto iraqeno è disegnato in maniera troppo essenziale. capisco il punto di vista molto parziale, capisco che erano tutte macerie, però boh dammi uno spunto, qualcosa che mi faccia dire: cazzo l'iraq è più di 4 stronzi col mitra e bambini senza una gamba. per me nel paragone con hurt locker impallidisce miseramente.
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Re: C'era una volta il Cinema
Alcune visioni natalizie:
Un Fantastico Via Vai: un film dopo l'altro anch'io mi sono rassegnato al fatto che le ottime cose fatte vedere da Pieraccioni nei Laureati e nel Ciclone sono destinate a rimanere dei ricordi lontani, con in più quella punta di amarezza del tipo "cosa avrebbe potuto essere?"
Anche questo film, che sulla carta poteva offrire l'occasione per spunti interessanti (crisi dell'uomo di mezza età che si confronta con la generazione dei ventenni), si riduce a un agglomerato di gag poco ispirate, psicologie tagliate con la motosega, risvolti sentimentali mai spiegati, tanti buone intenzioni e simpatici comprimari, cose che messe insieme non fanno un film neanche ad usare il mastice. E poi i quattro ventenni del film assomigliano più ai manichini di un qualunque catalogo di bellezza che non ai loro omologhi reali.
Nel corso della sua carriera un paio di volte Pieraccioni ci ha provato ad alzare un po' il tiro con film meno banalotti (ad esempio 'Io e Marilyn', che buttava lì delle tematiche più adulte), ma lo scarso successo di quegli esperimenti sembra averlo fatto desistere, questa volta per sempre. Peccato.
Voto: 5
Wargames - Giochi di guerra: uno di quei film a cui vuoi bene al di là dei suo difetti. Trama talmente ignorante (un nerd che per hackerare Fifa83 quasi scatena la Terza Guerra Mondiale) da risultare quasi commovente. Adolescenti con la bicicletta che si fanno beffe dell'Fbi agli occhi della ragazzina di turno, villette con giardino, sale giochi... trasuda anni Ottanta da ogni fotogramma, un decennio che in quanto ad ignoranza cinematografica (in senso buono ovviamente, diciamo "spensieratezza") ci ha regalato capolavori inarrivabili come Karate Kid, I Goonies, Ritorno al Futuro e compagnia, tutti film con cui negli oziosi pomeriggi d'estate sono cresciuto e a cui non rinuncerei per niente al mondo.
Voto: 7
Bread and Roses: ovvero, quando ci si mette Ken Loach sa essere retorico come pochi altri. In questo film c'è tutto quello che ti aspetti (l'immigrazione, lo sfruttamento dei lavoratori, la solidarietà tra le classi più povere, gli scioperi sindacali) e niente di quello che ti sorprenderebbe. E non è un buon segno. Una storia che sarebbe perfetta per un comizio della Cgil, meno per finire in una sala cinematografica.
Voto. 5,5
Paura e Desiderio: l'esordio autoprodotto di Kubrick, che fece carte false per occultare. Grezzo, riflessioni esistenziali fuori campo da far cadere le gonadi, persino alcuni errori grossolani di regia, ma gli va dato atto di essere una vicenda di guerra moooooolto più originale della media di quello che si vedeva all'epoca. Il talento ovviamente c'è, diciamo che manca ancora il mestiere. Riferimenti sparsi un po' a tutto il cinema d'avanguardia fin lì conosciuto (luci espressioniste, trovate di montaggio da cinema francese degli anni Venti): si vede che Kubrick già da giovane conosceva bene e si confrontava con la storia del cinema, molto più di quanto farà da 2001 in poi, quando il suo unico riferimento diventerà lui stesso.
Voto: 6
Indovina chi viene a Natale?: non ho niente di particolare da scrivere, ma vuoi mettere il gusto di dare 1 a un film di Brizzi? Anzi no, lo voglio umiliare, gli do mezzo voto in più che sa di presa per il culo.
Voto: appunto, 1,5
Un Fantastico Via Vai: un film dopo l'altro anch'io mi sono rassegnato al fatto che le ottime cose fatte vedere da Pieraccioni nei Laureati e nel Ciclone sono destinate a rimanere dei ricordi lontani, con in più quella punta di amarezza del tipo "cosa avrebbe potuto essere?"
Anche questo film, che sulla carta poteva offrire l'occasione per spunti interessanti (crisi dell'uomo di mezza età che si confronta con la generazione dei ventenni), si riduce a un agglomerato di gag poco ispirate, psicologie tagliate con la motosega, risvolti sentimentali mai spiegati, tanti buone intenzioni e simpatici comprimari, cose che messe insieme non fanno un film neanche ad usare il mastice. E poi i quattro ventenni del film assomigliano più ai manichini di un qualunque catalogo di bellezza che non ai loro omologhi reali.
Nel corso della sua carriera un paio di volte Pieraccioni ci ha provato ad alzare un po' il tiro con film meno banalotti (ad esempio 'Io e Marilyn', che buttava lì delle tematiche più adulte), ma lo scarso successo di quegli esperimenti sembra averlo fatto desistere, questa volta per sempre. Peccato.
Voto: 5
Wargames - Giochi di guerra: uno di quei film a cui vuoi bene al di là dei suo difetti. Trama talmente ignorante (un nerd che per hackerare Fifa83 quasi scatena la Terza Guerra Mondiale) da risultare quasi commovente. Adolescenti con la bicicletta che si fanno beffe dell'Fbi agli occhi della ragazzina di turno, villette con giardino, sale giochi... trasuda anni Ottanta da ogni fotogramma, un decennio che in quanto ad ignoranza cinematografica (in senso buono ovviamente, diciamo "spensieratezza") ci ha regalato capolavori inarrivabili come Karate Kid, I Goonies, Ritorno al Futuro e compagnia, tutti film con cui negli oziosi pomeriggi d'estate sono cresciuto e a cui non rinuncerei per niente al mondo.
Voto: 7
Bread and Roses: ovvero, quando ci si mette Ken Loach sa essere retorico come pochi altri. In questo film c'è tutto quello che ti aspetti (l'immigrazione, lo sfruttamento dei lavoratori, la solidarietà tra le classi più povere, gli scioperi sindacali) e niente di quello che ti sorprenderebbe. E non è un buon segno. Una storia che sarebbe perfetta per un comizio della Cgil, meno per finire in una sala cinematografica.
Voto. 5,5
Paura e Desiderio: l'esordio autoprodotto di Kubrick, che fece carte false per occultare. Grezzo, riflessioni esistenziali fuori campo da far cadere le gonadi, persino alcuni errori grossolani di regia, ma gli va dato atto di essere una vicenda di guerra moooooolto più originale della media di quello che si vedeva all'epoca. Il talento ovviamente c'è, diciamo che manca ancora il mestiere. Riferimenti sparsi un po' a tutto il cinema d'avanguardia fin lì conosciuto (luci espressioniste, trovate di montaggio da cinema francese degli anni Venti): si vede che Kubrick già da giovane conosceva bene e si confrontava con la storia del cinema, molto più di quanto farà da 2001 in poi, quando il suo unico riferimento diventerà lui stesso.
Voto: 6
Indovina chi viene a Natale?: non ho niente di particolare da scrivere, ma vuoi mettere il gusto di dare 1 a un film di Brizzi? Anzi no, lo voglio umiliare, gli do mezzo voto in più che sa di presa per il culo.
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Re: C'era una volta il Cinema
Minchia, cosa mi tiri fuori Bluto. Wargames.




BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.
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Re:
ripper23 ha scritto:Vabbe' che e' Natale e' si e' tutti piu' buoni ma ti vedo bello generoso Penny
Io durante le vacanze ho visto solo Big Hero 6, complice mia nipote, e Come un tuono (al secolo The Place beyond the pines).
Il film Disney e' davvero ben fatto e godibile, un action comedy ricco di gag simpatiche e dal buon ritmo. E' piaciuto moltissimo al pubblico piu' giovane ma, come gia' successo per Ralph Spaccatutto ma non per Frozen (durante il quale ho seriamente meditato la martellata nelle palle come passatempo alternativo), anche al sottoscritto. Ormai sembra non si riesca a fare altro che film sui supereroi e quindi la Disney si adegua, ma il protagonista alla fine e' il simpatico robottone della locandina.
Ho visto poi Come un tuono
In che senso generoso? Voti troppo alti dici?
Big Hero 6 mi ispira tantissimo, quell'eroe così coccoloso e grassoccio è una calamita troppo forte

Su Come un tuono non concordo in toto, film incompiuto e troppo sfilacciato,con un Gosling al limite del fastidioso, nettamente superato da un ottimo Cooper.
Bluto Blutarsky ha scritto: Indovina chi viene a Natale?: non ho niente di particolare da scrivere, ma vuoi mettere il gusto di dare 1 a un film di Brizzi? Anzi no, lo voglio umiliare, gli do mezzo voto in più che sa di presa per il culo.
Voto: appunto, 1,5
Vabbè anche tu, capisco l'imperitura e ormai immotivata fiducia in 2 mostri sacri come Bisio e Abatantuono che tante gioie ci hanno dato (spesso frega anche me), ma tra i protagonisti c'è Raoul Bova, come pensavi andasse??

- kachlex
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Re: C'era una volta il Cinema
Qualcuno ha visto Big Eyes?
So che Burton ha spesso valutazioni contrastanti ma vorrei sentire l'opinione di chi ha visto questo film.
Non posso dire che non mi sia piaciuto (Christoph Waltz ancora una volta azzeccato) però nel complesso sento che mancava qualcosa.
So che Burton ha spesso valutazioni contrastanti ma vorrei sentire l'opinione di chi ha visto questo film.

Non posso dire che non mi sia piaciuto (Christoph Waltz ancora una volta azzeccato) però nel complesso sento che mancava qualcosa.

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Re: C'era una volta il Cinema
kachlex ha scritto:Qualcuno ha visto Big Eyes?
So che Burton ha spesso valutazioni contrastanti ma vorrei sentire l'opinione di chi ha visto questo film.![]()
Non posso dire che non mi sia piaciuto (Christoph Waltz ancora una volta azzeccato) però nel complesso sento che mancava qualcosa.
Helena Bonham Carter


Io ho in programma di andare a vederlo nei prossimi giorni, ultimamente non ho apprezzato molto Burton, lontano dai fasti passati, ma questo film mi sembra si allontani dalla sua cifra stilistica a cui siamo più abituati, mi intriga parecchio, anche per una coppia di eccellenti attori.
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Re: Re:
PENNY ha scritto: In che senso generoso? Voti troppo alti dici?
Mah, a parte Il Diavolo veste Prada su cui soprassedo, La vera storia di Jack lo squartatore me lo ricordo come una rottura di coglioni notevole.
Big Eyes mi intriga ma ho paura di essermelo perso durante le vacanze in Italia, perche' adesso lo danno in un solo spettacolo a ora di pranzo al solito cinema...
Stasera vado a vedere Birdman.
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Re: C'era una volta il Cinema
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Giordan ha scritto: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!
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Re: C'era una volta il Cinema
kachlex ha scritto:Qualcuno ha visto Big Eyes?
So che Burton ha spesso valutazioni contrastanti ma vorrei sentire l'opinione di chi ha visto questo film.![]()
Non posso dire che non mi sia piaciuto (Christoph Waltz ancora una volta azzeccato) però nel complesso sento che mancava qualcosa.
Forse mancava proprio Tim Burton, a livello di apparenze, atmosfere ed immagini, per quanto ben presente nella malinconia e nella tristezza delle anime raccontate, oltre che nel sapiente nascondiglio che si è creato all'interno dell'oggetto principale della vicenda (i dipinti).
A mia memoria è chiaramente il film più "reale" della sua carriera, quasi un thriller noir per certi aspetti.
A me è piaciuto e come per Ed Wood la pellicola acquista potenza grazie al riferimento ad una storia vera, francamente accattivante e ben giocata sul veicolo dell'arte.
Waltz è addirittura eccessivo, al punto da non rendere più chiaro quanto sia bravo lui o quanto sia voluta quell'esagerazione, specie alla luce delle pieghe che assume il suo personaggio. Deliziosa Amy Adams, la solita conferma, perfetta in un ruolo così fragile.
Forse succedono un po' troppe cose in troppo poco tempo nella parte finale, quando scappa un po' di mano il realismo della storia proprio nella fase che sarebbe dovuta essere la più reale. Ed in effetti alla fine è inevitabile quella sensazione di una quadratura del cerchio mancata veramente per poco, ma che non toglie il giudizio positivo ed il consiglio alla visione.
***
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Re: C'era una volta il Cinema
SafeBet ha scritto:sono entrato con aspettative alte per american sniper, ma devo bocciarlo.
a prescindere dai discorsi sul patriottismo o meno, mi è parso banale. sarà che ormai di film sulla guerra ne ho/abbiamo visti a palate, però non aggiunge niente a ciò che già sapevo/sapevamo. tra l'altro viene tutto quasi in automatico, approfondimento psicologico del personaggio molto scarso. anche il contesto iraqeno è disegnato in maniera troppo essenziale. capisco il punto di vista molto parziale, capisco che erano tutte macerie, però boh dammi uno spunto, qualcosa che mi faccia dire: cazzo l'iraq è più di 4 stronzi col mitra e bambini senza una gamba. per me nel paragone con hurt locker impallidisce miseramente.
Quoto totalmente, e rilancio andando oltre: patriottismo per patriottismo, americanata per americanata, tra American Sniper e Fury preferisco quest'ultimo, per quanto inferiore tecnicamente e più tamarro coi suoi carri armati al posto della mira di Cooper.
In American Sniper il dramma personale e l'alienazione del protagonista è troppo didascalica, palese, superficiale, direi quasi pacchiana. "Già saputa", come ricorda perfettamente Safe.
In Fury invece si percepiscono in pieno le sofferenze sottintese dei militari, con percorsi singoli che magari possono apparire grossolani (c'è la recluta che non ha mai preso in mano un fucile, il predicatore che cita il Vangelo, il messicano che scherza fino alla fine, il burbero di provincia che sbarella) ma che riescono comunque ad arrivare in maniera più garbata grazie al microcosmo che compongono uniti insieme.
E questo avviene soprattutto grazie alla tempistica della vicenda, aprile 1945, il grande punto a favore di Fury che non ricordo presente in altre pellicole passate: siamo al termine della seconda guerra mondiale, quando da un lato la Germania ormai a pezzi ancora non si arrende, mentre dall'altro i logori militari USA sul fronte da ormai troppo tempo devono ancora tenere duro e rischiare la loro vita verso Berlino pur sapendo di aver vinto e di averla salvata ad intere popolazioni.
Poi, ovviamente, resta sempre la certezza assoluta che gli americani hanno un problema nell'approcciarsi al concetto di guerra, o più semplicemente che noi in Europa non possiamo arrivare a capire il loro modo di porsi di fronte ai conflitti anche a distanza di anni da Pearl Harbor e volendo dalle Torri Gemelle.
Perché non si spiega altrimenti l'assoluta esagerazione nel tratteggiare l'eroismo a tutti i costi di questi uomini ( la parte finale di Fury è surreale, quasi comica per la sua inconsistenza) e la netta separazione tra buoni e cattivi, che ovviamente meriterebbero approfondimenti storici su approfondimenti sociologici, non certo in questa sede.
Ma che non toglie il fatto che per quanto mi riguarda è molto faticoso apprezzare fino in fondo un film di guerra made in USA, pur buoni come questi due.
Ultima modifica di Gerry Donato il 07/01/2015, 15:48, modificato 1 volta in totale.
- Bluto Blutarsky
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Re: C'era una volta il Cinema
Premesso che non ho ancora visto American Sniper, sul discorso "film di guerra americani" però sono abbastanza vicino a quello che dice Gerry.
Però non bisogna dimenticare alcune - isolate, ma significative - eccezioni a riguardo. Anche limitandoci agli ultimi dieci anni, quindi grosso modo al cinema Usa post-9\11, di tanto in tanto vengono fuori alcuni film che tolgono tutto l'alone di eroismo dalle missioni militari statunitensi e rimescolano i ruoli dei buoni e dei cattivi. Ne cito due fatti da autori di primo piano: Redacted di Brian De Palma e Nella Valle di Elah di Paul Haggis, oltre ad alcuni altri piccoli esempi come il mockumentary Death of a President o The Road to Guantanamo.
Certo, sono produzioni minori che non hanno grandi majors alle spalle, ma ci sono. Forse gli studios pensano ancora che quella dei buoni contro i cattivi è la favola che la maggior parte del pubblico vuole sentirsi raccontare.
Però sinceramente non ne farei una questione solo americana. Almeno fino a quando - e ad oggi mi capita più o meno una volta al giorno - continuerò a vedere post o articoli che accostano l'appellativo "eroi" ai marò Latorre e Girone.
P.s: a pensarci, forse non è un caso che il conflitto che ha generato i più potenti e originali film di guerra del cinema Usa sia stato il Vietnam. Ed erano più o meno tutti film in cui il Vietnam era un inferno, e l'avventura militare Usa una sciagura. Lontano anni luce dall'eroismo di cui sopra.
Però non bisogna dimenticare alcune - isolate, ma significative - eccezioni a riguardo. Anche limitandoci agli ultimi dieci anni, quindi grosso modo al cinema Usa post-9\11, di tanto in tanto vengono fuori alcuni film che tolgono tutto l'alone di eroismo dalle missioni militari statunitensi e rimescolano i ruoli dei buoni e dei cattivi. Ne cito due fatti da autori di primo piano: Redacted di Brian De Palma e Nella Valle di Elah di Paul Haggis, oltre ad alcuni altri piccoli esempi come il mockumentary Death of a President o The Road to Guantanamo.
Certo, sono produzioni minori che non hanno grandi majors alle spalle, ma ci sono. Forse gli studios pensano ancora che quella dei buoni contro i cattivi è la favola che la maggior parte del pubblico vuole sentirsi raccontare.
Però sinceramente non ne farei una questione solo americana. Almeno fino a quando - e ad oggi mi capita più o meno una volta al giorno - continuerò a vedere post o articoli che accostano l'appellativo "eroi" ai marò Latorre e Girone.
P.s: a pensarci, forse non è un caso che il conflitto che ha generato i più potenti e originali film di guerra del cinema Usa sia stato il Vietnam. Ed erano più o meno tutti film in cui il Vietnam era un inferno, e l'avventura militare Usa una sciagura. Lontano anni luce dall'eroismo di cui sopra.
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Re: C'era una volta il Cinema

Il ragazzo invisibile
Premessa: un film che prevede nei paraggi Valeria Golino deve essere un capolavoro epocale per poter almeno arrivare alla soglia della sopportabilità.
Ma quello che veramente stordisce è il livello di recitazione imbarazzante dei bambini italiani al cospetto dei formidabili casting under 18 del resto del mondo.
Per tutto il resto, un abominio. O forse l'Italia non è pronta.
Non credo possa bastare il tentativo audace di proporre un supereroe bambino anche in suolo tricolore per rendere difendibile un pasticcio indifendibile.
Non so quanto incidano recitazione (pure Bentivoglio si dev'essere dimenticato come si fa in quel contesto) ed effetti speciali per scavare un solco così profondo, ma qui veramente funziona troppo poco per non avere dubbi anche su regia, sceneggiatura e grado di ebollizione di Salvatores.
La storia non merita nemmeno di essere raccontata, è esattamente quello che ci si può immaginare dal titolo. Con errori, sviluppi, personaggi ed intrecci agghiaccianti, nel costante tentativo di piacere a grandi e piccini ma infastidendo i primi e confondendo i secondi.
Sostanzialmente la brutta copia di "Da grande" con Renato Pozzetto, circa 20 anni dopo ma con un decimo dei significati.
E veramente una brutta copia, fosse solo perché c'è anche Valeria Golino (ma perché? Perché???).
*
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Re: C'era una volta il Cinema
Macchè Fury e Fury... si vede che siete degli antiammerigani naif con la puzzetta sotto il naso.
Dovrebbero farvi alzare la mattina con 100 flessioni, 25km di corsa nella nebbia e doccia gelata prima della colazione, rigorosamente guadando gli Act of Valor e i Lone Survivor del caso.
Solo allora sareste un po' più uomini
Scherzi a parte, a conferma di come non ci si debba fidare di quelli come voi
Act of Valor, film di dichiarata propaganda, che ha visto coinvolti veri Navy Seals nel ruolo, con un budget di "soli" 15 milioni di dollari, a mio avviso tuttora da la paga a tutti gli altri film di guerra sul piano del realismo e della tensione. Distrutto dalla critica, per me rimane invece il punto di riferimento per questo cinema di genere. Non è un caso che di li in poi tanti abbiano iniziano a riferirsi a quel tipo di regia, senza averne assolutamente la cultura, pur avendo conoscenze di cinema ben maggiori. In act of valor non troverete personaggi caratterizzati, non troverete approfondimento nella sceneggiatura, ma troverete della gran fottuta adrenalina, e vedrete come cazzo vanno in missione i Navy Seals. E la mattina dopo vorrete arruolarvi 
Dovrebbero farvi alzare la mattina con 100 flessioni, 25km di corsa nella nebbia e doccia gelata prima della colazione, rigorosamente guadando gli Act of Valor e i Lone Survivor del caso.
Solo allora sareste un po' più uomini

Scherzi a parte, a conferma di come non ci si debba fidare di quelli come voi


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Re: C'era una volta il Cinema
p.s. l'unico che gli si è avvicinato è Zero Dark Thirty, altro prodotto eccellente della Bigelow, basato anche sull'esperienza del favoloso documentario Seal Team Six: The Raid on Osama Bin Laden.