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Roma: di sindaci, equini e sospetti

E' il luogo in cui potete parlare di tutto quello che volete, in particolare di tutti gli argomenti non strettamente attinenti allo sport americano...
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The goat
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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da The goat » 19/11/2014, 13:01

In realtà almeno su questo Dietto non ha tutti i torti.
Alemanno ha aumentato il prezzo di biglietti e abbonamenti, allungandone anche la durata.
Marino ha aumentato il prezzo di abbonamenti (i nuovi prezzi entreranno in vigore dal 1 gennaio 2015), lasciando inalterato il prezzo del singolo biglietto e lascinado inalterata la durata della singola corsa o si mormora addirittura riducendola a 90 o 80 minuti.
Il problema in ogni caso non è questo, anche se aumentare il prezzo di abbonamenti colpisce maggiormente i residenti e coloro che si muovono sistematicamente sui mezzi pubblici e non gli occasionali (turisti compresi) e non mi sembra una genialata. Ma vabbè... ribadisco che quello del costo è l'ultimo problema.
Prendete Maradona.
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vanecka
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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da vanecka » 19/11/2014, 13:09

Dietto ha scritto:In realtà circa due settimane fa sono stati aumentati i biglietti, in particolare gli abbonamenti.
Poi se i problemi sono solo quelli allora tutto bene.
Tra parentesi, hai detto molto bene: se si può raggiungere, ed è un se bello grande.
E non sono né il figlio ne il gatto.
La moglie forse

Aspetta, tu parlavi di biglietto e l'aumento da un euro a un euro e cinquanta lo abbiamo avuto con alemanno che ha contestualmente visto l'aumento di una ventina di minuti di validità del BIT ma solo per gli autobus perchè in realtà sempre e solo una corsa metro ci facevi... la mia non era una risposta sugli abbonamenti che già in passato erano stati comunque maggiorati ma basta vedere come tutti i ticket dei mezzi, anche quelli dei treni regionali, siano in frequente ascesa senza che per forza si debba darne la colpa al sindaco di turno.

D'altro canto io ho semplicemente riportato il mio caso e sono l'ultimo a "criminalizzare" chi non ha la mia pazienza coi mezzi e sceglie altre soluzioni, a maggior ragione se magari non raggiunge facilmente il posto dove deve andare tutti i giorni... che il servizio di copertura del territorio sia fondamentalmente inadeguato e carente i moltissime zone non lo scopriamo noi oggi, è così dai tempi dei tempi...

Ad esempio non ho mai capito come sia possibile che in una città enorme come Roma si usi così poco il servizio di tram, i tram che oggi passano a Roma son più o meno gli stessi che pigliava mio nonno, è gravissimo non coprire adeguatamente con l'allargamento della città le varie zone con dei mezzi molto meno invasivi delle metro e che a differenza degli autobus dovrebbero godere più o meno sempre di corsie libere e tempi di percorrenza ridotti...

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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da Dietto » 19/11/2014, 13:22

Ma si, ci sarebbe anche la soluzione overground modello Londra. Attuabile almeno in parte. Sul tram forse il problema è la larghezza delle strade.
Io per esempio avrei sempre voluto (ed è ironico) andare in bicicletta all'università. Il problema è che almeno per fare il primo tratto (via di 3/4km in salita con pendenza non indifferente) fino a ponte milvio, avrei dovuto prendere quell'autobus che passa ogni mezz'ora, è da 20 minuti di macchina il mio viaggio sarebbe diventato di 2 ore. Per non parlare ora di venire con i mezzi a lavoro da Roma Nord a Tiburtina. Tanto varrebbe rimanere a dormire a lavoro. Purtroppo
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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da lebronpepps » 19/11/2014, 13:36

Goat, io concordo con quello che dici (né tantomeno ho detto che i romani prima erano buoni e ora sono diventati cattivi) sull'operato di Marino, così come le mie non sono giustificazioni, il mio discorso, appurato ciò, é più un analisi della situazione di cui Marino é uno dei colpevoli (lo scrivo di nuovo così si capisce)

La visione del prendere la metro di Dietto é mutuata da collage di foto di Romafaschifo, di sicuro non è la visione di chi la prende tutti i giorni, con tutto che il servizio é peggiorato (e vanecka dice bene sull'ulteriore peggioramento dopo l'apertura della B1) e genera giramenti di palle a chi la prende tutti i giorni così come ormai trovare ausiliari Atac nel gabbiotto della metro é impresa difficile

L'ulteriore aumento dell'abbonamento é una manovra nel solco della tradizione, ovvero fare cassa su quelli che non possono fare a meno di prendere la metro tutti i giorni pendolari, studenti, lavoratori che non hanno la macchina, tutte categorie di cui alle amministrazioni romane di tutti i colori non é mai fregato nulla, e questo pensando al fatto che Roma é la città italiani con più studenti é abbastanza sospetto (non c'é alcun tipo di agevolazione nei servizi pubblici, così come i parametri per ottenere borse di studio sembrano fatti apposta per tagliare fuori più gente possibile, sempre se te le pagano, ma lì le colpe sono della regione e del Laziodisu)

Fanculo non torno più :forza:
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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da lebronpepps » 19/11/2014, 13:41

Dietto ha scritto:Quali sono le cose buone pepps?
Sono d'accordo con Goat su quasi tutto. Buona fortuna per la buca, ripeto che la panoramica è mezza chiusa da un anno e da quello che si vede passando non aprirà mai più come prima.
Sul grande uomo non mi esprimo.
Potremmo chiedere dalle parti di Pittsburgh.

E mica ho parlato di cose buone :biggrin:

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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da jay jay okocha » 19/11/2014, 15:39

Visto che si parla di trasporto pubblico e rete tranviaria romana, segnalo questi contributi


Il capitolo sui trasporti del libro di Erbani (lettura illuminante, se vi interessa l'urbanistica e il caso romano procuratevelo)
http://www.laterza.it/index.php?option= ... 8858105580" onclick="window.open(this.href);return false;


Questa ricerca, davvero ben fatto (anche qui, sito consigliatissimo)
http://www.cityrailways.it/studi-e-tecn ... massa.html" onclick="window.open(this.href);return false;

o questo http://share.bahnforum.info/transfer/e8 ... _vadis.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;

Curiosità sui tram: Roma fino al fascismo era la città al mondo con più tram, poi vennero aboliti da Mussolini perchè "disordinati". ”Voi toglierete la stolta contaminazione tranviaria che ingombra le strade di Roma”, 1925.

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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da lebronpepps » 19/11/2014, 21:31

intanto dopo una serie impressionante di furti nei parcheggi di Tor Vergata, soprattutto di Smart, i cui i colpevoli sarebbero stati ''i zingari'' (cit.), adesso è saltato fuori che erano due fratelli italianissimi :forza:

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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da Paperone » 20/11/2014, 23:24

C'è già il successore di Marino :forza:
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... ref=HRBZ-1" onclick="window.open(this.href);return false;
Giordan ha scritto: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!

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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da Cholo » 23/11/2014, 12:38

Buon dio, ci manca quello...

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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da frog » 28/11/2014, 17:12

Tanto per restare in tema, tratto da "La repubblica", per la serie "E io pago" cit.

L'operazione di salvataggio per ora ha fallito nel suo obiettivo più importante: voltare pagina. Quattro miliardi di aiuti in cinque anni da parte di tutti gli italiani non sono bastati alla città di Roma per iniziare a bruciare meno denaro pubblico e a offrire servizi più efficienti.

I fondi dello Stato sono stati incassati, hanno tamponato le emergenze in serie della capitale, ma non hanno mai indotto un cambiamento nella gestione finanziaria di un'amministrazione cittadina che già nel 2008 era al default.

Gli ispettori. Anche se molti dei problemi più seri sono concentrati negli anni del centrodestra di Gianni Alemanno, la Ragioneria generale dello Stato non fa sconti a nessuna delle giunte di questi ultimi dieci anni. Al Campidoglio non c'era più Alemanno ma Ignazio Marino il 4 ottobre del 2013, quando due ispettori della Ragioneria hanno avviato una "verifica amministrativo-contabile" consegnata poi mesi fa.

La loro relazione, oltre trecento pagine, era destinata ad atterrare su un numero ristretto di scrivanie al ministero dell'Economia e nella giunta. Ma le conclusioni hanno un'evidente interesse pubblico, per la dimensione crescente dei trasferimenti incondizionati da tutte le regioni d'Italia verso la giunta della capitale. La relazione mostra nel dettaglio i conti di questi anni.

Per liberare l'amministrazione di Roma dall'assillo dei suoi debiti, dal 2009 al 2012 i contribuenti italiani si sono accollati oneri da 580 milioni di euro l'anno. Durante lo stesso periodo, hanno trasferito a Roma Capitale - la nuova entità libera dai debiti partita nel 2008 - altri 885 milioni di euro solo perché l'amministrazione potesse continuare a funzionare.

Infine nel 2013 i contribuenti di tutto il Paese, attraverso governo e parlamento, hanno mandato alla città di Roma altri 485 milioni di euro e si sono accollati debiti per ulteriori 115 milioni nella gestione commissariale che funziona ormai da bad bank della città eterna: l'entità (governativa) che gestisce i debiti e le poste finanziarie più intrattabili raccolte in eredità dalle ultime due o tre amministrazioni. Nessun altro comune italiano, fra le centinaia oggi in dissesto, ha mai goduto di un trattamento tanto privilegiato.

La requisitoria. Si legge nella relazione degli ispettori della Ragioneria: "L'esame dei dati di bilancio del periodo 2009-2012 (quelli della giunta Alemanno, ndr) dimostra come l'ente, nonostante le difficoltà finanziarie che hanno indotto lo Stato nel 2008 ad accollarsi il debito pregresso del Comune di Roma, abbia continuato ad aumentare progressivamente la spesa corrente".

In sostanza, malgrado la mole dei sussidi dal resto d'Italia, non si è mai cercato di cambiare i comportamenti che hanno già schiacciato Roma sotto una montagna di debiti: "È stata evitata ogni decisione volta ad adeguare il livello e il costo dei servizi forniti dall'ente alle reali disponibilità di bilancio, riproducendo quei comportamenti che avevano portato a uno stato di sostanziale default nel 2008". In certi passaggi la relazione della Ragioneria assume i toni di una vera e propria requisitoria: "Per il proprio risanamento - si legge - Roma Capitale ha fatto totale affidamento sull'intervento statale, senza realizzare in proprio alcuno sforzo per riportare in equilibrio i conti, nemmeno quando si trattava di far cessare comportamenti palesemente illegittimi".

Del resto le responsabilità non solo ascritte solo al centrodestra. Secondo gli ispettori della Ragioneria, anche la giunta di centrosinistra di Ignazio Marino ha riprodotto gli stessi meccanismi: "A seguito del cambio di amministrazione, la situazione non sembra aver fatto registrare particolari miglioramenti - continuano gli ispettori -. L'attuale gestione, in linea con i comportamenti precedenti, ha dimostrato una notevole celerità nell'avanzare richieste di supporto allo Stato, mentre ben poco ha fatto per attivare le entrate proprie".

Il caso Grecia. In fondo è all'opera fra Ragioneria, ministero del Tesoro, contribuenti e città di Roma la stessa dinamica che divide i Paesi di Eurolandia. I governi europei hanno accettato di finanziare la Grecia, ma chiedono in contropartita che Atene risani i conti per non aver bisogno di nuovi aiuti in futuro. Questo passaggio è mancato a Roma Capitale, secondo la Ragioneria: i sussidi dei contribuenti, offerti senza porre alcuna condizione, hanno prodotto nuovi comportamenti irresponsabili incoraggiando l'idea che altri salvataggi dello Stato sarebbero arrivati comunque in futuro. Così è stato nel 2013. Scrivono gli ispettori: "L'assegnazione di risorse, senza la richiesta di puntuali interventi per ridurre la spesa o sanare i comportamenti irregolari, è una modalità operativa che difficilmente può innescare comportamenti virtuosi da parte di un ente".

Per legge ogni comune in dissesto sarebbe tenuto a tagliare la spesa fra il 10% e il 25% ma, visto il suo status di capitale, a Roma non è successo. Secondo le stime della Ragioneria, quegli interventi avrebbero prodotto risparmi per più di 400 milioni di euro l'anno e rimosso la necessità di sempre nuovi aiuti da parte dello Stato.

Dall'Atac agli appalti. La realtà della giunta capitolina e delle sue società partecipate resta invece un mondo a parte. Con il comune in default, la spesa corrente è cresciuta al galoppo dai 4,1 miliardi del 2009 ai 5,1 miliardi del 2012. Secondo gli ispettori di via XX Settembre, non è neanche attendibile il lieve surplus nei conti presentato nel 2012: se si tiene conto dei debiti spazzati fuori bilancio e dei crediti in realtà inesigibili, dunque posticci, emerge "un reale disavanzo di amministrazione di circa 485 milioni di euro".

Tra i casi più estremi indicati nel rapporto della Ragioneria risaltano alcuni grandi appalti e la gestione della grandi controllate al 100%, a partire dalla società di trasporto locale Atac. Dal 2004 (giunta di Walter Veltroni) al 2013, l'azienda dei bus e del metrò ha registrato in media una perdita di 130 milioni l'anno e ha chiuso in utile solo il 2005, mentre nel 2010 è riuscita a perdere oltre 300 milioni di euro su circa mille di ricavi. I costi per il personale pesano per oltre metà delle spese totali, l'azienda è passata da 37 dirigenti nel 2008 (ultimo anno di Veltroni) fino a ben 97 dirigenti nel 2010 (dopo due anni di Alemanno).

Ancora due anni fa, l'allora amministratore delegato Carlo Tosti ha ricevuto compensi da 377mila euro per la sua guida di un'azienda municipale capace di bruciare quasi un miliardo e mezzo in un decennio. Quasi nessuno di questi problemi oggi è risolto: il contratto di servizio del comune all'Atac è stato ridotto, senza però affrontare nessuno dei problemi di spreco e malagestione dell'azienda. In queste condizioni, la Ragioneria prevede che perdite per circa 150 milioni l'anno continueranno e dovranno essere ripianate poi dall'azionista.

Tutto sarebbe stato diverso se la Legge di stabilità per il 2015 avesse introdotto regole che obbligano i comuni non ricapitalizzare a ciclo continuo le controllate in perdita, obbligandole così a trovare investitori privati o a ristrutturarsi: ma questa norma per adesso non è stata presentata né dal governo, né in parlamento. Ancora peggio (se possibile) il caso di Roma Multiservizi: secondo la Ragioneria, quest'impresa continua a ricevere l'appalto di gestione delle scuole comunali di Roma senza averne titolo ("in violazione delle disposizioni") con un "enorme incremento" del costo del servizio a 52 milioni di euro. Finisce così che fra i pochi risparmi davvero trovati nella città eterna ci sono quelli per "interventi urgenti di manutenzione stradale in caso di eventi meteorologici eccezionali": fondi tagliati da 16 a 1,3 milioni di euro. Gli italiani pagano quattro miliardi, la spesa corrente di Roma aumenta di un miliardo, ma appena piove nel traffico di Roma sarà alla paralisi.

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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da BruceSmith » 29/11/2014, 14:24

frog ha scritto: I governi europei hanno accettato di finanziare la Grecia, ma chiedono in contropartita che Atene risani i conti per non aver bisogno di nuovi aiuti in futuro. Questo passaggio è mancato a Roma Capitale, secondo la Ragioneria: i sussidi dei contribuenti, offerti senza porre alcuna condizione, hanno prodotto nuovi comportamenti irresponsabili incoraggiando l'idea che altri salvataggi dello Stato sarebbero arrivati comunque in futuro. Così è stato nel 2013. Scrivono gli ispettori: "L'assegnazione di risorse, senza la richiesta di puntuali interventi per ridurre la spesa o sanare i comportamenti irregolari, è una modalità operativa che difficilmente può innescare comportamenti virtuosi da parte di un ente".

Per legge ogni comune in dissesto sarebbe tenuto a tagliare la spesa fra il 10% e il 25% ma, visto il suo status di capitale, a Roma non è successo. Secondo le stime della Ragioneria, quegli interventi avrebbero prodotto risparmi per più di 400 milioni di euro l'anno e rimosso la necessità di sempre nuovi aiuti da parte dello Stato.

evidentemente, nessuno ha interesse a chiudere la falla...

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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da doc G » 29/11/2014, 20:22

Sul comune di Roma e le finanze besta pensare ad una sola cosa:

http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA ... 6614.shtml

http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=14961


E qui uno schema sintetico (sintetico perché quello esteso è impossibile da capire senza un certo studio):

http://www.google.it/imgres?imgurl=http ... =0&ndsp=18

Non ce la possiamo fare.

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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da rowiz » 02/12/2014, 11:17

Spinoff: sta per scoppiare la bomba sull'amico di Dietto. Ma di sicuro sarà un complotto, secondo lui
darioambro ha scritto:ahahah ro, tu sei davvero l'altra palla che vorrei avere :notworthy: :notworthy: :notworthy:

darioambro ha scritto:rowiz direbbe che sono un coglione :biggrin:
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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da frog » 02/12/2014, 11:25

rowiz ha scritto:Spinoff: sta per scoppiare la bomba sull'amico di Dietto. Ma di sicuro sarà un complotto, secondo lui

Stai per caso parlando di questo ? :fischia:

http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/ ... ref=HREA-1

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Re: Marino: dissidente, rivoluzionario o paraculo?

Messaggio da rowiz » 02/12/2014, 11:29

frog ha scritto: Stai per caso parlando di questo ? :fischia:

http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/ ... ref=HREA-1

Bingo. Ma di sicuro la Panda Rossa di Alemanno è percheggiata bene
darioambro ha scritto:ahahah ro, tu sei davvero l'altra palla che vorrei avere :notworthy: :notworthy: :notworthy:

darioambro ha scritto:rowiz direbbe che sono un coglione :biggrin:
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