DODO29186 ha scritto:Ecco, Ciombe ha fatto delle valutazioni assolutamente sensate, decisamente le migliori che ho sentito da parte di tifosi/simpatizzanti di Miami.
Ma gli Spurs sono stati più forti anche perché gli Heat sono stati molto al di sotto delle aspettative e di fatto hanno giocato solo 2 partite su 5, assolutamente inaccettabile per chi è arrivato alle Finals!
La mia domanda è: perché Miami ha deluso? In parte sicuramente per quello che ha detto Ciombe, ma la sostanza è che l'attacco degli Heat si è trasformato, iniziando il processo di "lebronizzazione" già visto a Cleveland. E sia chiaro che non sto assegnando colpe di sorta a James, ma è chiaro che una malagestione c'è stata.
Il primo anno avevamo i "big three" alla ricerca di una difficile convivenza tra loro e con il resto dei compagni. Erano i più forti, ma ci sono stati incredibili difficoltà ed equivoci e alla fine gli sono costate il titolo. Clamoroso l'autodeclassamento di James a secondo violino! Nei due anni centrali si sono visti i migliori Heat con un James Batman, Wade Robin, il contributo fondamentale di Bosh che faceva tante cose utili pur non essendo al centro dell'attenzione e una vera squadra in cui ognuno si sacrificava per l'altro e tutti avevano il loro posto al sole.
Quest'anno non è andata così: Wade è calato, Bosh è stato trasformato in uno specialista e James si è "mangiato" la squadra che lo ha innalzato a factotum, ma ha smesso di sscrificarsi per lui. Dietro a questo ci sono state precise scelte tecniche, tra cui la gestione e ik calo di Wade, la riduzione del ruolo di Bosh, l'accantonamento del playmaker a favore della palla sempre in mano al Re (e molto meno a Wade, ma non solo per le sue assenze), l'esagerato minutaggio e dispendio fisico di LeBron, la riduzione della rotazione e così via. Non mi sembra che anche questo sia ascrivibile al pur grande merito di Pop e degli Spurs...
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Ecco il punto. Però la tua analisi perfetta mi porta a dissentire con coloro che parlano di lebron poco avvezzo a trascinare i compagni, a renderli partecipi del suo sacro fuoco agonistico. La serie finale con Okc, le gare 6 a Boston e Indianapolis altro non sono che il manifesto ideologico di un giocatore finalmente in grado sia di dominare da solo le partite sia di ergersi a capo popolo dei suoi, mettendo a disposizione il proprio talento per un obiettivo piu grande. Nessuno mi toglie dalla testa che gli heat difendessero come ossessi grazie soprattutto allo sprone dato loro dalla leadership di lebron. Quest'anno gli è andata male, ma semplicemente perchè si è dovuto arrendere all'evidenza di un Wade rimasto senza benzina, ad un Chalmers irritante ed a una serie di compagni più o meno appagati da ciò che era stato preventivamente raggiunto nel triennio in questione. Momenti di onnipotenza come quelli di gara 2 di queste finals non mi portano ad avere altri dubbi su James: a quella ristretta cerchia ci appartiene eccome, in barba a tutte le considerazioni piu o meno plausibili su contesti, decisions, anelli, carattere, talento puro, fisico e quant'altro.
Vorrei ora parlare degli Spurs e della loro incredibile cavalcata, ma avete detto tutto voi e quindi la mia altro non sarebbe che una ripetizione un po pedissequa. Qualche pensiero sparso allora.
- Attacco straordinario. Gli schemi non sono poi cosi tanti e complicati, il fulcro sta nelle letture della difesa avversaria e nel riuscire ogni santa volta come sfruttarne le debolezze e colpirla a ripetizione su di esse. Sarebbe difficile per tutti ma non per gente dal QI cestistico cosi elevato, PoP su tutti of course.
- Difesa perfetta. Capita l'antifona dopo le due gare iniziali, SA non ha più sbagliato qualsivoglia adattamento, aiutata va detto da accoppiamenti favorevoli( e sappiamo quanto questa componente sia essenziale in una sfida di PO).
- Duncan da leggenda. Qui concordo con Rasheed in tutto e per tutto: semplicemente uno dei best seven all time di questo gioco. Non mi vergogno nel raccontare di essermi alzato in piedi e di aver applaudito a lungo quando è stato richiamato in panca. Ha vinto tutto ciò che c'era da vincere, compreso il raggiungimento di alcuni traguardi statistici semplicemente irreali( sapete a cosa mi riferisco). Fossi in lui mi ritirerei all'istante.
- Belinelli. Ha vinto un titolo nba, UN CAZZO DI ANELLO!! Che se lo goda come non mai...difficilmente qualche connazionale riuscirà mai ad eguagliarlo.
Ammetto infine di aver preso un grosso abbaglio. Ero del partito degli Heat, del singolo che ha la meglio sul collettivo, della difesa asfissiante ecc...felice di essermi ricreduto dopo uno spettacolo di pallacanestro di questo tipo. GRAZIE SPURS!
ps: Magic, Bird, Chamberlain, Malone, Shaq: anche loro hanno cambiato il modo di intendere la pallacanestro, non solo Russell, MJ e Lebron