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Best Legends League Awards

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Best Legends League Awards

Messaggio da The goat » 26/05/2013, 23:44

Miglior Giocatore del Campionato:



1. Michel Francois Platini

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[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Ndoa7SUQqMU[/youtube]





2. Edson Arantes do Nascimento, detto Pelè

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[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=sM0uS4IPB3A[/youtube]






3. Ferenc Puskàs Birò

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[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=VWG7T80Tw6o[/youtube]

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Re: Best Legends League Awards

Messaggio da The goat » 27/05/2013, 0:06

Capocannoniere del Campionato:



1. Michel Francois Platini - 27 Gol

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1. Edson Arantes do Nascimento, detto Pelè - 27 Gol

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3. Ferenc Puskàs Birò - 23 Gol

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Re: Best Legends League Awards

Messaggio da The goat » 27/05/2013, 0:24

Assistman del Campionato:



1. Carlos Alberto Torres - 14 Assist

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[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=-iCgFd1muds[/youtube]






2. Manoel Francisco dos Santos, detto Garrincha - 13 Assist

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[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=P6D8VnLGbLk[/youtube]






3. Raimundo Bibiani Orsi, detto Mumo - 11 Assist

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[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=_WhFGAg8CjQ[/youtube]

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Re: Best Legends League Awards

Messaggio da francilive » 27/05/2013, 1:11

PREMI INDIVIDUALI

MIGLIOR PORTIERE - LEV YASHIN
Il ragno nero con le sue prodezze ha evitato costanti umiliazioni alla compagine di Tzara, riuscendo a tenerlo a lungo in corsa per la salvezza, prima del fallimento che tutti conosciamo. Di Stefano ha segnato 18 reti, Yashin ne avrà evitati almeno una cinquantina già fatti. Dominatore.

MIGLIOR DIFENSORE - BOBBY MOORE
Cambi torneo, cambi simulatore, ma il migliore dietro è sempre lui. Doti di marcatura e leadership innate. Ripper ha investito sulla difesa ed è stato ampiamente ripagato da questa scelta. Ancor prima di trovare la sinergia perfetta con il Bonucci tedesco, Bobby è stato forse l’unico giocatore davvero in grado di essere decisivo in difesa anche simulando su PES, praticamente un’impresa ai confini della realtà.

MIGLIOR CENTROCAMPISTA - JOHAN NEESKENS
Alcuni, vedendolo scelto così in alto, dissero: “non pensavo che l’avreste scelto prima di...”. Una reazione spontanea e comprensibile, per chi è schiavo della sindrome da top player. Per Francigoat le squadre si costruiscono su solide fondazioni. Neeskens è il giocatore più completo in assoluto. Grande atleta, capace di incidere in entrambe le fasi del gioco. Con lui in campo le cose sono diventano facili per tutti. Con le sue doti di opportunista e il suo gran tiro da fuori ha messo a segno ben nove reti, rivelandosi il miglior centrocampista in questa specialità insieme a Bobby Charlton. Reti pesanti, spesso create dal nulla, che hanno regalato a Francigoat quei punti fondamentali per garantirsi il primato.

MIGLIOR ATTACCANTE - PELE’
O’Rey è riitenuto quasi di default il miglior giocatore di tutti i tempi. Un motivo di dovrà pur essere. E l’abbiamo scoperto anche noi, nel nostro piccolo, al torneo. Non è un semplice scorer. Nè tantomeno uno stat builder. Se cercassimo di descriverlo con le 27 reti, i 9 assist e gli 8 mvp saremmo riduttivi. Pelè è qualcosa di più. E’ il miglior attaccante nel vero senso della parola. Nel senso che può essere la miglior prima punta, la miglior seconda punta, fare letteralmente cosa vuole li davanti, a seconda di come si sveglia la mattina. Poi per carità, anche lui ha dovuto chinare il capo di fronte a Cassano, ma questa è un’altra storia :forza:

MIGLIOR GIOCATORE - MICHEL PLATINI
Cifre mostruose, paragonabili soltanto a quelle collezionate da Pelè, ma con una filosofia di calcio agli antipodi. Se Pelè è un one man show in grado di cantare e portare la croce, Michel rappresenta la classica ciliegina sulla torta. Una stella che pur brillando di luce propria, da sola non fa la differenza, ma una volta inserita nel firmamento giusto riesce a far saltare il banco anche nelle situazioni più proibitive. Platini si porta dietro anche una delle storie più belle di questo torneo. Pove l’ha scelto come leader di una formazione ad alto contenuto di juventinità. Una volta resosi conto che la squadra non era attrezzata per le aspettative di Le Roi, pur con la morte nel cuore, ha deciso di cederlo affinchè potesse togliersi altrove le soddisfazioni che meritava. Un atto di amore immenso, da libro Cuore, per il proprio giocatore più amato :notworthy: :notworthy: :notworthy:

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Re: Best Legends League Awards

Messaggio da francilive » 27/05/2013, 1:14

ALL TOURNAMENT FIRST TEAM

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LEV YASHIN - sin al draft, il ragno nero era il maggior favorito per aggiudicarsi il titolo di miglior portiere del torneo. Il fatto di capitare nella squadra di grande talento ma gestita poco e male ha finito per esaltare ulteriormente le sue capacità. Se non altro, ci siamo goduti lo spettacolo. Decine di parate, spesso anche decisive.
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CARLOS ALBERTO TORRES - Scelta altissima di Francigoat, poi girato a Pove insieme a Bobby Charlton, ha disputato un torneo di altissimo livello, vincendo la classifica degli assist pur garantendo un ottimo lavoro in entrambe le fasi. Senza dubbio il laterale destro più forte e completo del gioco.
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BOBBY MOORE - Ancora lui, per la seconda volta nella top 11, dopo la favolosa performance nei nostri Mondiali. Una certezza assoluta, forse l’unico difensore a fare realmente la differenza su PES, sontuoso anche su FM. Se volete impostare una squadra partendo dalla difesa, sapete già a che porta bussare.
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FABIO CANNAVARO - ma che ci fa sto scugnizzo nella top 11 del torneo? è la domanda che molti di voi si faranno, chiedendosi perchè in suo luogo non si trova Barzagli. A conti fatti, pochi difensori hanno avuto la sua continuità, con entrambi i simulatori. Una certezza su cui Bonaz è riuscito ad impostare tutto il torneo con la difesa a tre, riuscendo a compensare anche contro ali di ottimo livello. Il migliore di tutti quanto a doti di marcatura ed anticipo.
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NILTON SANTOS - il ruolo di terzino sinistro è quello che ha regalato in generale meno soddisfazioni. Non per mancanza di candidati, quanto piuttosto perchè molti hanno deluso ed alcuni, su tutti Paolo Maldini, sono stati impiegati altrove con alterne fortune. Nilton Santos ha iniziato subito molto bene con Leather. Per arrivare a lui Francigoat ha deciso di sacrificare Ronaldinho, altro brasiliano che ha disputato un ottimo torneo, dando reali chance di salvezza al subentrato Bruno Cortona. Una scelta vincente, per il punto fermo della difesa meno battuta del campionato.
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AMANCIO - un torneo a due facce per la leggendaria ala destra madrilena. Dopo un inizio da riserva tra le file di Francigoat, è stato scambiato per Sir Stanley Matthews. A conti fatti, la trade ha soddisfatto entrambi, ma per Sloan si è rivelata assolutamente provvidenziale. Il passaggio a FM gli ha regalato un giocatore tra i più dominanti del torneo. Gol, assist ed mvp come se piovesse e soprattutto un posto nei playoff in cui Amancio ha meriti assoluti.
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JUAN ALBERTO SCHIAFFINO - scelto tutto sommato nelle retrovie del draft, Schiaffino è stato il giocatore più dominante e decisivo della prima parte del torneo, a lungo troneggiato in merito ad mvp gol vincenti ed assist. il passaggio su FM ha messo bonaz di fronte ad un cambiamento di ruolo che lo ha prospettato in una zona del campo in cui ha dovuto condividere oneri e onori con Zidane. Non ha avuto il coraggio di scambiarlo, ma a conti fatti ha fatto non bene, benissimo a tenerlo. Si è rivelato un jolly estremamente utile fino in fondo, essendo uno dei migliori centrocampisti centrali offensivi in assoluto.
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JOHAN NEESKENS - In attesa che a partire dall’anno prossimo Vidal ridefinisca i parametri di riferimento per il ruolo di centrocampista, Neeskens è proprio quello che si può intendere come perfetto uomo squadra. Francigoat, draftando per ultima, ha puntato su una scelta di moderato appeal ma enorme sostanza calcistica, unico punto fermo di una squadra che ha cambiato molto sia tatticamente che tecnicamente durante il corso dell’anno. Uomo squadra se ce n’è uno. Non mangia palloni. La sua presenza è poco ingombrante. Spesso pare non sia nemmeno in campo, ma alla fine guardi le statistiche e ti accorgi che ha dominato. Immenso.
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ZOLTAN CZIBOR - Scelto in basso, inizialmente trascurato, è stato lanciato dal maestro Toni, che ha visto in lui il profeta in grado di supportare nel migliore dei modi la Perla Nera e Scarone. Un finale di campionato strepitoso, se in giornata, fermare le sue sgroppate sulla corsia mancina è praticamente impossibile. Pare che Toni abbia diversi progetti in mente per lui, quale schierarlo regista al posto di Rjikaard in modo da poter restituire l’enfant prodige Clodoaldo ai suoi eccellenti 1vs1 sulla fascia. Visioni di calcio inarrivabili, che non pretenderemo mai di essere in grado di comprendere.
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PELE - O’ rey è sempre o’rey. Non c’è niente da fare. Capocannoniere, assistman, leader naturale è stata la pietra angolare di una squadra che ha avuto la fortuna di ritrovarselo alla seconda scelta. Logicamente per il maestro Toni non è altro che uno dei tanti. Non ci sono sostanziali differenze tra lui e Rosetta. In campo si va sempre in undici. Se ha fatto trenta gol e valanghe di assist, il merito è senz’altro della squadra, che lo ha messo nelle condizioni di farli.
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MICHEL PLATINI - Cambia la lingua, ma non si scende dal trono dei capocannonieri.. Da o’Rey a le Roi. Un inizio altalenante con Pove, che non aveva una squadra in grado di supportarlo al meglio. Da Francigoat ha trovato quello che gli è sempre servito. Un centrocampo con eccezionali doti podistiche in grado di levargli qualsiasi pensiero che non fosse quello di finalizzare con le sue magie, risolvendo le partite con gol e assist che gli sono valsi il titolo di MVP del torneo.

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Re: Best Legends League Awards

Messaggio da francilive » 27/05/2013, 1:18

ALL TOURNAMENT SECOND TEAM

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RICARDO ZAMORA - Il reparto arretrato di Ripper è notoriamente una corazzata. Se per caso qualcuno riesce nell’impresa di sfuggire e Moore e compagni, deve ancora vedersela con Zamora e le già poche probabilità di buttarla dentro si riducono ulteriormente. Istinti inarrivabili, si è reso autore di parate davvero strepitose per tutto il corso del torneo.
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DJALMA SANTOS - L’altro Santos. Sulla carta il torneo doveva offrire pariruolo migliori di lui. Inserito nel contesto giusto, con un’ala molto forte come Matthews davanti a lui, si è esaltato sia in difesa che nelle sovrapposizioni con l’inglese, la cui tendenza ad accentrarsi gli ha apre sistematicamente molti spazi. I risultati hanno ripagato la fiducia di Francigoat, che hanno fatto il possiibile per farne il sostituto di Carlos Alberto Torres.
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CLAUDIO GENTILE - Una delle cenerentole del torneo. Scelto relativamente in basso. Caduto nel dimenticatoio della panchina di Lebronpepps, è stato ingaggiato da Francigoat per avere un rincalzo con caratteristiche di marcatura. Inserito quasi per caso, è diventato l’unico giocatore che Francigoat ha fatto fatica a sostituire, nei frangenti in cui il libico, grazie alle proverbiali rudezze, ha dovuto fare i conti con il Giudice Sportivo.
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GAETANO SCIREA - Prima di pescare dal cilindro Amancio, la vera grande certezza di Sloan. Un leader naturale che ha avuto un rendimento regolare e di alto livello per tutto il corso del torneo. L’unico a salvarsi anche quando i compagni di reparto, in particolare durante la fase con PES, ne combinavano letteralmente di tutti i colori.
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ANDREAS BREHME - Sebbene sarebbe forse più indicato per la corsia di destra, il suo leggendario ambidestrismo ha regalato a Ripper l’unico terzino sinistro in grado di fare la differenza oltre al già citato Nilton Santos. Puntuale in difesa e in fase propositiva. Una grande risorsa anche sui calci piazzati.
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GARRINCHA - Scelta altissima in un draft in cui Reverendo aveva puntato davvero tantissimo su di lui, non è mai riuscito ad inserirsi in un gruppo che preferiva la fisicità e la concretezza di Gullit e Deyna all’estro creativo e al dribbling ubriacante della più forte ala di tutti i tempi. Lo scambio con Sheva lo ha inserito in un contesto che aspettava soltanto lui per spiccare il volo verso le zone altissime della classifica. I numeri parlano da soli. Avesse avuto questo rendimento per tutto il torneo, probabilmente avrebbe conquistato il titolo di mvp assoluto, ampiamente nelle sue potenzialità.
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GRAEME SOUNESS - Il celebre baffo ha lasciato il segno. Uno dei colpi eccellenti di Bonaz al draft, che gli ha consentito di disporre di un centrocampo con le migliori qualità balistiche in assoluto. Completo in entrambe le fasi, dominante con PES, di grande rendimento anche con FM. Uno dei giocatori più forti ed affidabili in assoluto. Affidargli la regia diventa quasi naturale.
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FRANK RIJKAARD - il giocatore che ha resistito al maggior numero di richieste di trade in assoluto. Punto fermo sia per Manu che per il maestro Toni, che ne ha fatto istintivamente il proprio alter ego sul campo. Non potendo disporre di Flamini, Muntari ed Ambrosini, ha un po’ dovuto accontentarsi. Dal punto di vista fisico e tecnico è il giocatore più dominante, forse l’unico in grado di reggere davvero da solo le sorti tattiche di una squadra.
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VALENTINO MAZZOLA - un altro dei giocatori partiti in sordina. Poco valorizzato da Afdui, ha iniziato a mettere in mostra le proprie qualità nei spezzoni di partita in cui subentrava. Quando Afdui ha finito i giocatori da scambiare, ha iniziato a buttar dentro anche lui, un po’ come Bulldozer durante la partita con gli americani :forza: e si è accorto di avere sempre avuto in squadra il giocatore tatticamente più forte del torneo. Unico nelle qualità di saper creare dal nulla situazioni di superiorità numerica ed efficace anche in zona gol. Capace di adattarsi in tutti i ruoli di centrocampo e a supporto della prima punta.
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FERENC PUSKAS - Shirto e Hobbit dovrebbero fargli un monumento, oltre a ringraziare i cieli ogni mattina per averlo scelto. Top player se ce n’è uno, decisivo in ogni situazione, con capacità uniche nel vedere la porta e sopperire alle lacune creative di un centrocampo tutt’altro che irresistibile. One man show.
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EUSEBIO - Lui, Sivori e Falcao sono stati i punti nodali con cui Alex e Rizz hanno costruito un meritato accesso ai playoff. La sua completezza e la sua capacità di vedere la porta sono leggendarie nella realtà quanto nei nostri simulatori. Il poker rifilato a Shobbit nella partita decisiva della stagione è una delle prestazioni individuali da incorniciare e appendere nella galleria dei capolavori della storia del (fanta)calcio.

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Re: Best Legends League Awards

Messaggio da francilive » 27/05/2013, 1:23

ALL TOURNAMENT THIRD TEAM

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EDWIN VAN DER SAR - Se il buon Drogba a conti fatti può accontentarsi di una salvezza tranquilla, con buona pace per Vidal e il Matador, gran parte dei meriti vanno attribuiti al mitico portierone olandese, il migliore in assoluto su PES, dove ha garantito a lungo posizioni di altissima classifica. Il suo rendimento si è "normalizzato" con FM, altrimenti sarebbe stato in grado di impensierire anche sua maestrà Lev Yashin.
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LILIAN THURAM - Dopo le ottime prestazioni nei primi tornei, Lilian si è confermato quale investimento sicuro sia come centrale, dove lele lo ha impiegato più spesso, che come terzino destro. Lo stesso non si può dire per i suoi compagni di reparto.
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FRANZ BECKENBAUER - Il Bonucci tedesco ce lo saremmo aspettati più in alto, ma ad onor del vero, a differenza del suo collega di reparto Bobby Moore, ci ha messo un po’ a trovare la dimensione giusta. Su Pes non è stato sempre irresistibile, tant’è che spesso ha convinto più come mediano che come centrale difensivo. Con il passaggio a FM ha dimostrato di essere il miglior leader difensivo in assoluto.
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JOSE SANTAMARIA - La stella uruguagia aveva iniziato il torneo un po’ in sordina. Anzi, diciamocelo pure chiaramente, nelle simulazioni effettuate con PES spesso e volentieri aveva tentato Bonaz di ricorrere a Fernando Couto :forza: Con il passaggio a FM il miglioramento è stato a dir poco strepitoso. Vederlo all’opera in marcatura insieme a Cannavaro è stato uno dei migliori spettacoli difensivi, per quella che è stata probabilmente l’unica difesa a tre davvero degna di questo nome. Non vanno infatti dimenticate anche le qualità di Hierro.
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CRISTIANO RONALDO - Alla fine le qualità sono venute fuori. Inizialmente, a discrete/buone partite non seguivano numeri all’altezza. Strada facendo, specie quando ha trovato Nordhal ed Henry quali compagni di reparto, il suo rendimento si è impennato su livelli decisamente elevati. Con 12 reti e 10 assist è insieme a Cruyff; Baggio e Sivori, l’unico giocatore ad aver concluso in doppia doppia il torneo.
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JOSE’ LEANDRO ANDRADE - La maravilla negra, leggenda anni 30 che credo soltanto Goat, tra gli esseri viventi, ha visto giocare. Come il suo compagno di squadra Valentino Mazzola ci ha messo un po’ a carburare e trovare la giusta collocazione in campo, ma nella seconda metà del campionato è stato un vero trascinatore. Afdui ha collezionato talento, ha avuto ottime cose anche da Schnellinger, Baresi, Nesta, Van Basten, persino dalle più recenti aggiunte Causio e Conte, ma Andrade ha garantito costanza diventando un punto di riferimento insostituibile.
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LOTHAR MATTHAUS - Con Coluna, che merita almeno una menzione, ha formato uno dei migliori reparti mediani in assoluto. Eccellente in entrambe le fasi (come Coluna, ha segnato anche 7 reti) è stato il punto fermo attorno al quale, con alterne fortune, ha ruotato la stagione di Lebron. Una certezza granitica.
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RIVELINO - Ancora Ripper, per quella che è stata la chiave di svolta della sua stagione. Inizialmente trascurato, soltanto con l’arrivo del connazionale Manè è riuscito a vedere il campo con continuità, ripagando la fiducia con numeri da mvp, dimostrando a Ripper che la qualità delle ali può fare sfracelli anche senza una punta affidabile al 100%.. Tra gli esterni mancini, solamente Czibor ha probabilmente dimostrato qualcosa in più. Un concentrato di talento ed efficienza davvero molto, molto interessante.
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ROBERTO BAGGIO - L’attacco a quattro punte di Rico è diventato un vero trademark del torneo. Dietro ai 17 gol di Romario c’è anche l’estro e la magia del divin codino. 11 reti e 10 assist, tutti bellissimi, per un giocatore che è stato in grado, come nella realtà, di strappare applausi anche agli avversari. Una gioia per gli occhi.
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RAIMUNDO ORSI - Un altro di quei giocatori che solo Goat ha visto giocare quando da piccolo andava allo stadio a vedere la Juve :forza: A lungo leader nella classifica degli assist, ha ceduto soltanto nel finale a mostri sacri della disciplina quali Torres e Garrincha, portandosi comunque a scuola tante altre leggende. Lebron ha basato su di lui gran parte della propria prolificità offensiva. Pur non essendo dotato di particolari mezzi atletici, ha dimostrato una tecnica davvero encomiabile, sia nello stretto, sia avendo spazi a disposizione di fronte a sè. Molto particolare e curioso da veder giocare.
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JOHAN CRUYFF - Chiudiamo con la prima scelta assoluta del torneo. Il leader della compagine orange di Frog. Una squadra con meno talento rispetto a molte rivali, che è riuscita a chiudere il girone d’andata al secondo posto, confermandosi comunque con pieno merito nella griglia per i playoff. Tra una canna e l’altra, sprazzi di grande calcio, anche se da lui sinceramente ci saremmo aspettati qualcosa di più. Ma Frog, lo sappiamo, è fatto così. A lui basta che i suoi tulipani siano belli fioriti :forza:

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Re: Best Legends League Awards

Messaggio da The goat » 24/06/2013, 11:40

Vince il premio come miglior giocatore della finale:

Sir Stanley Matthews

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