Eastern Conference Finals: Heat (1) vs. Pacers (3)
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Re: Eastern Conference Finals: Heat (1) vs. Pacers (3)
Miglior serie in carriera per LeBron è una frase abbastanza grossa.
Da quanto è a Miami escluse le Finals contro Dallas (compromesse da quegli ultimi minuti di gara 2) LeBron non ha sbagliato una serie che sia una. Forse le migliori serie in assoluto sono state quelle contro Boston nel 2011 e 2012. Ma anche contro Chicago nel 2011 In Finale di Conference giocò in modo incredibile.
Da quanto è a Miami escluse le Finals contro Dallas (compromesse da quegli ultimi minuti di gara 2) LeBron non ha sbagliato una serie che sia una. Forse le migliori serie in assoluto sono state quelle contro Boston nel 2011 e 2012. Ma anche contro Chicago nel 2011 In Finale di Conference giocò in modo incredibile.
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Re: Eastern Conference Finals: Heat (1) vs. Pacers (3)
Anche questa è una frase che si sente spesso. LeBron e gli Heat non hanno da dimostrare niente a nessuno.Porsche 928 ha scritto: La prova di maturita definitiva per Labron e gli amigos, molto piu delle gare sette dell'anno scorso o di quest'anno o delle Finals vinte contro una squadra giovanissima e inesperta come i Thunder dell'anno scorso. Vediamo come andra a finire.
Come i Thunder erano giovani nel 2012, se vince quest'anno Miami si dirà che gli Spurs erano vecchi.
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Re: Eastern Conference Finals: Heat (1) vs. Pacers (3)
DROGBA86 ha scritto:Anche questa è una frase che si sente spesso. LeBron e gli Heat non hanno da dimostrare niente a nessuno. Come i Thunder erano giovani nel 2012, se vince quest'anno Miami si dirà che gli Spurs erano vecchi.Porsche 928 ha scritto: La prova di maturita definitiva per Labron e gli amigos, molto piu delle gare sette dell'anno scorso o di quest'anno o delle Finals vinte contro una squadra giovanissima e inesperta come i Thunder dell'anno scorso. Vediamo come andra a finire.
Sicuro anche xche' tutti quelli come me che l'Nba la seguono da una trentina d'anni proprio xche' gli sport americani si basano sulla spartizione del talento non li convinceranno proprio mai !!!



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Re: Eastern Conference Finals: Heat (1) vs. Pacers (3)
PWillis52 ha scritto: In generale nn cerdo si possa definire la mia affermazione non vera. In particolare in una Gara-7 ...
In generale in questi PO fino a questo momento Wade, Allen e persino Bosh hanno dato un contributo altalenante e spesso marginale.
La realtà è questa.
Il secondo giocatore più importante degli Heat è stato spesso il Birdman.
Lebron fino a questo momento ha fatto pentole e coperchi.
Lui ha raggiunto un livello strepitoso e l'est quest'anno era di un livello particolarmente basso(anche a causa di una marea di infortuni importanti naturalmente) quindi tanto è bastato.
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Re: Eastern Conference Finals: Heat (1) vs. Pacers (3)
Hank Luisetti ha scritto:Quali sono esattamente i problemi di Granger?
ginocchio sinistro, gli aveva creato problemi già ad inizio stagione e lo aveva tenuto fermo per i primi mesi. Tornato a fine febbraio è durato 5 partite poi il problema si è ripresentato e si è dovuto operare.
@DROGBA la parola maturità non era messa li a caso, ha fatto sicuramente serie più strepitose di questa, ma così maturo e così in controllo non ricordo di averlo mai visto.

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Re: Eastern Conference Finals: Heat (1) vs. Pacers (3)
In controllo di se stesso sicuro. Ma della serie non saprei. Dopo gara 6 era molto turbato, se arrivi sul 3-3 qualcosa è andata male o gli avversari hanno mostrato di poter passare il turno.
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Re: Eastern Conference Finals: Heat (1) vs. Pacers (3)
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Re: Eastern Conference Finals: Heat (1) vs. Pacers (3)
L'unico ruolo di Granger può essere solo il 6 uomo. Se no si scambia per buoni giocatori dalla panchina. Lebron fino a gara 2 delle Finals passate si parlava di lui come uno che non sapesse chiudere i 4/4 eh ragazzi...anche contro Boston esplose in gara 6 dopo una serie normale e in gara 7 gli arbitri la condizionarono. Avranno anche fatto fatica però come si fa a paragonare Wade e Allen anche in versione PO 2013 a Williams-Gibson. Diciamo che James è maturato ma il supporting cast è molto migliore rispetto a Cleveland. Ricordiamo anche che quando era ai Cavs le avversarie erano molto più competitive Celtics e Magic nelle versioni dal 2008 al 2010 sono molto migliori della Indiana 2013 o Boston 2012
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Re: Eastern Conference Finals: Heat (1) vs. Pacers (3)
io non l'ho mai visto cosi poco protagonista (a parte per i flop) nel dominare completamente partite di basket.DROGBA86 ha scritto:In controllo di se stesso sicuro. Ma della serie non saprei. Dopo gara 6 era molto turbato, se arrivi sul 3-3 qualcosa è andata male o gli avversari hanno mostrato di poter passare il turno.
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Re: Eastern Conference Finals: Heat (1) vs. Pacers (3)
Miami è salita di livello e sopratutto di intensità. Hanno preso fiducia dopo un inizio un po' stentato in cui le palle perse dei Pacers li hanno tenuti sempre a contatto anche se la palla faticava ad entrare. Dopo di che hanno iniziato a correre senza più voltarsi indietro e Indiana semplicemente non aveva i mezzi per recuperare.
Gli Heat sono riusciti a fare tre cose che per tutta la serie non avevano interpretato bene:
1- Aprire la scatola grazie alle maggiori spaziature date dall'avere Miller in campo e da un Ray Allen in giornata dall'arco. I falli di Hibbert e George sono una conseguenza indiretta di questo visto che cosi facendo anche penetrare in area per i vari Wade e James è stato più semplice, molto più complesso per Indiana contenerli a campo allargato ed infatti anche il conteggio dei liberi è stato impietoso. Mike Miller peraltro preziosissimo ancora di più in difesa visto quanto si è sbattuto per raddoppiare sui lunghi.
2- Sfruttare il deficit di playmaking di Indiana con raddoppi sui portatori di palla e marcature più strette in single coverage. Che la circolazione di palla non fosse la parte forte dei ragazzi di Vogel lo si sapeva, come anche l'assenza di tiratori puri dall'arco. Una volta aumentata la pressione sulla palla i Pacers si sono ritrovati a prendere decisioni affrettate e molti passaggi sono andati a vuoto, accompagnati da tiri senza dio finiti nelle rapaci mani dei rimbalzisti locali. LeBron fisso su George l'ha messo in enorme difficoltà (e non ci voleva un genio a capirlo...), ma anche Bosh è stato utile su Hibbert negandogli spesso la ricezione sotto canestro evitando punti facili.
3- Andare a rimbalzo. Assieme al TO provocati, il controllo dei tabelloni ha garantito valanghe di extra possessi da cui sono scaturiti 22 punti, mentre Indiana nei primi 3/4 è riuscita a segnarne solo 4 derivanti da queste situazioni. Visto che questo era uno dei dati che aveva fatto la differenza, ribaltarlo è stato decisivo. Wade indemoniato da questo punto di vista, liberato da impegni difensivi eccessivamente gravosi è tornato a fare quello che gli si chiede in attacco usando tutta la sua fisicità ed il suo talento.
Indiana in questa serie ha fatto quello che ha potuto e anche di più, poi però Miami ha stretto i cardini e alzato il livello dove loro non potevano arrivare. Per il prossimo anno dovranno correggere un po' il roster (play, tiratore, lungo di riserva), ma confermarsi a questi livelli non dovrebbe essere difficile anche se ciò non significa automaticamente ripresentarsi alle ECF. Alla fine dei conti quando la squadra più forte ha iniziato a giocare nettamente meglio ha marcato la differenza, giusto cosi.
Gli Heat sono riusciti a fare tre cose che per tutta la serie non avevano interpretato bene:
1- Aprire la scatola grazie alle maggiori spaziature date dall'avere Miller in campo e da un Ray Allen in giornata dall'arco. I falli di Hibbert e George sono una conseguenza indiretta di questo visto che cosi facendo anche penetrare in area per i vari Wade e James è stato più semplice, molto più complesso per Indiana contenerli a campo allargato ed infatti anche il conteggio dei liberi è stato impietoso. Mike Miller peraltro preziosissimo ancora di più in difesa visto quanto si è sbattuto per raddoppiare sui lunghi.
2- Sfruttare il deficit di playmaking di Indiana con raddoppi sui portatori di palla e marcature più strette in single coverage. Che la circolazione di palla non fosse la parte forte dei ragazzi di Vogel lo si sapeva, come anche l'assenza di tiratori puri dall'arco. Una volta aumentata la pressione sulla palla i Pacers si sono ritrovati a prendere decisioni affrettate e molti passaggi sono andati a vuoto, accompagnati da tiri senza dio finiti nelle rapaci mani dei rimbalzisti locali. LeBron fisso su George l'ha messo in enorme difficoltà (e non ci voleva un genio a capirlo...), ma anche Bosh è stato utile su Hibbert negandogli spesso la ricezione sotto canestro evitando punti facili.
3- Andare a rimbalzo. Assieme al TO provocati, il controllo dei tabelloni ha garantito valanghe di extra possessi da cui sono scaturiti 22 punti, mentre Indiana nei primi 3/4 è riuscita a segnarne solo 4 derivanti da queste situazioni. Visto che questo era uno dei dati che aveva fatto la differenza, ribaltarlo è stato decisivo. Wade indemoniato da questo punto di vista, liberato da impegni difensivi eccessivamente gravosi è tornato a fare quello che gli si chiede in attacco usando tutta la sua fisicità ed il suo talento.
Indiana in questa serie ha fatto quello che ha potuto e anche di più, poi però Miami ha stretto i cardini e alzato il livello dove loro non potevano arrivare. Per il prossimo anno dovranno correggere un po' il roster (play, tiratore, lungo di riserva), ma confermarsi a questi livelli non dovrebbe essere difficile anche se ciò non significa automaticamente ripresentarsi alle ECF. Alla fine dei conti quando la squadra più forte ha iniziato a giocare nettamente meglio ha marcato la differenza, giusto cosi.