Bonaz ha scritto:
Ecco, secondo me la parte in grassetto la fa da padrona. Film curato nei minimi particolari, fotografia perfetta, musiche che ti entrano nel cuore. Pero' a livello di storia, di trama, alla fin fine e' discreto, nulla di eccellente. Per me e' considerato capolavoro proprio per la parte in grassetto.
Mah guarda, posto che le componenti tecniche sono di livello sublime, quello che mi fa idolatrare questo film è proprio la sua storia, molto più reale, molto più vicina a noi, con personaggi di una profondità rara. Sono questi gli elementi che me l'hanno sempre fatto preferire a l'altro capolavoro del genere "Il Padrino", troppo manieristico e stereotipato nella sua lontananza dalla realtà in diversi passaggi.
La storia di Noodles potrebbe essere la storia di tutti noi, il suo ritorno a casa dopo che ha ricevuto la lettera, a inizio film, ci mostra un uomo distrutto, che non ha più niente da chiedere alla vita dopo che che l'ha buttata via a causa di scelte sbagliate dalle quali non è possibile tornare indietro, le battute seguenti sono terribili in questo senso:
Fat Moe: Noodles, cos'hai fatto in tutti questi anni?
Noodles: Sono andato a letto presto.
Noodles: I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi. Chi avrebbe puntato su di te?
Fat Moe: Io avrei puntato tutto su di te.
Noodles: E avresti perso.
Anche il personaggio di Max è un trattato di psicologia, una figura sempre in bilico tra la fraterna amicizia e la sfrenata ambizione personale, solo il suo cinismo e un pò di fortuna riusciranno a fargli prendere una via opposta rispetto a quella di Noodles, fatta di successo e (apparente) felicità. I nodi vengano al pettine alla fine del film in cui i due amici si trovano davanti per una definitiva resa dei conti, e in quel momento ci accorgiamo di quanto siano lontani i loro universi, di quanto non sia rimasto niente di quel legame che sembrava indissolubile.
L'uso dei flashback di Leone poi è maestria pura, gioca con il tempo costruendo una sceneggiatura perfetta in ogni minimo dettaglio arrivando a spiegare praticamente tutto in modo chiaro, senza per questo far mancare i copi di scena finali.
Poi vabbè ci sono le singoli passaggi che meriterebbero interi discorsi a parte, io me lo rivedrei mille volte di seguito anche solo per gustarmi la scena del ragazzino che in attesa che Peggy esca da casa non riesce a resistere alla tentazione di divorare il piccolo tortino che le aveva portato in cambio di qualche minuto di piacere.