orevacam ha scritto:vorrei precisare che se una squadra perde non è colpa necessariamente dell'allenatore, ad esempio la sconfitta di domenica non ha niente a che vedere con decisioni dello staff tecnico, la juve ha fatto una gara perfetta tatticamente, solo che gli altri avevano molta più voglia di vincere e hanno giustamente vinto; noi abbiamo giocato come se stessimo partecipando ad una partita settimanale di calcetto tra amici pensionati e siamo stati puniti
Magari non ha a che vedere con demeriti di Conte/Alessio, ma forse ha a che vedere con meriti di Allegri (e mi costa tanto dirlo

).
Non voglio arrivare a dire che sia stato trovato un modo per mettere in difficoltà la Juve, perché testa e gambe potrebbero incidere in questi alti e bassi più della tattica. Ma un trend
tecnico-tattico nelle due sconfitte con Inter e Milan per me esiste ed è quasi paradossale: la Juve soffre le squadre basse ma al tempo stesso lunghe.
El Sharaawy, Boateng e Robinho (come Cassano, Milito e Palacio) sono stati messi nelle condizioni di giocare spesso uno contro uno coi difensori bianconeri (cosa accettata dalla Juve ma che le piccole non sono in grado di fare per atteggiamento ed assenza di materia prima), sfruttando l'ampia porzione di campo che si veniva a creare alle spalle di Marchisio-Pirlo-Vidal che si schiacciavano sui 3 centrocampisti del Milan e di fatto sui 4 difensori molto stretti e bassi per evitare i tagli a centro area (Allegri preparò in modo molto simile le gare col Barca, con esiti decorosi).
Inoltre gli attaccanti avversari cercano sempre più di tagliare fuori Pirlo ed il resto del Milan reagiva a fisarmonica a seconda della zona della difesa da cui partiva l'azione: si abbassava quando l'impostazione era di Bonucci, si alzava in pressing alto quando la palla era di Barzagli e Caceres (e Chiellini, coi suoi limiti, è essenziale per la Juve).
Infine i terzini del Milan hanno giocato una grande partita difensiva (facendo sembrare negativi Asamoah e Isla) non certo perché sono diventati di colpo fenomeni (o scarsi gli altri) ma perché occupavano l'area ed avevano sempre i tempi e gli spazi giusti per contrastare le avanzate degli esterni che sono la chiave per aprire il gioco per Conte. Una cosa simile era stata fatta dalla difesa a 5 dell'Inter.
Constant in particolare scalava molto centralmente a protezione dell'area non facendosi mai puntare o tagliare alle spalle dai tagli senza palla di Isla prima e Padoin poi, battezzandoli al cross ed uscendo a prenderli 1vs1 solo quando erano in situazioni statiche.
Non a caso ricordo una decina di cross dalla destra ribattuti in mille modi da Constant.
Sia chiaro, possono anche essere tutte stronzate se si pensa che gambe e testa possano incidere più di qualsiasi altra cosa (oltre agli episodi), ma forse proprio quando gambe e testa non sono al top è più facile che incidano questi fattori tattici.