Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
- steve
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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
ma infatti le tedesche han sempre mandato la formazione titolare in coppa uefa... non a caso spesso son arrivate con 2 semifinaliste...
la cosa ridicola sono i club italiani.. a sto punto rinuncia di andarci in Uefa e dai la possibilità di mandare qualcun'altro che realmente vuol farla.. mi ricordo ai tempi in cui l'8ava andava in interototo che per due anni di fila rinunciò l'atalanta, un anno ci ando il brescia che perse col PSG in finale se non sbaglio
la cosa ridicola sono i club italiani.. a sto punto rinuncia di andarci in Uefa e dai la possibilità di mandare qualcun'altro che realmente vuol farla.. mi ricordo ai tempi in cui l'8ava andava in interototo che per due anni di fila rinunciò l'atalanta, un anno ci ando il brescia che perse col PSG in finale se non sbaglio
NckRm ha scritto:Leviathan ha portato il pianto preventivo ad un'arte giapponese [/img]
- mr.kerouac
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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
è impossibile. sono troppiRico Tubbs ha scritto: Secondo me bisogna cambiare la mentalità, partendo con l'eliminazione di personaggi come Mazzarri
Ci sono squadre che a certe temperature si squagliano, altre che lievitano. Classe, storia: Milan.
"mr.kerouac [...] sa essere cattivo con pochissime parole". (Angyair)
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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
steve ha scritto:..mi ricordo ai tempi in cui l'8ava andava in interototo che per due anni di fila rinunciò l'atalanta, un anno ci ando il brescia che perse col PSG in finale se non sbaglio
Io mi ricordo un'Atalanta, formazione di serie B, arrivare in semifinale di Coppa delle Coppe eliminata solo dal Malines di uno strepitoso Preud'homme...

Mi emoziona anche solo leggerla una parola che inizia con la J di Juventus. (G.Agnelli)
Come si può rifondare questa Inter?.Servirebbe una nuova Calciopoli ma senza la Telecom sarà dura. (L.Moggi)
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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
mr.kerouac ha scritto:è impossibile. sono troppiRico Tubbs ha scritto: Secondo me bisogna cambiare la mentalità, partendo con l'eliminazione di personaggi come Mazzarri
in cosa state sperando scusate ?
basta accendere su un criscitiello qualunque o su premium o sky che ogni volta attaccano con "il livello è un pò sceso ma in italia c'è ancora il calcio più difficile" e lo dicono allenatori, giocatori, dirigenti e giornalisti...........dnipro Dnipropetrovsk, fc young boys, fc nordsjelland, malaga cf, partizan, panathinaikos.
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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
Il problema è pensare che gente di 30 anni (o meno) a ottobre possa essere scoppiata e che 5 partite in più siano un problema.

- mr.kerouac
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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
mettiamo da parte il pessimismo
Dopo aver rivoluzionato la Juve, portandola da due settimi posti consecutivi allo scudetto, Andrea Agnelli vuole trasformare il calcio italiano. Un malato da salvare con ogni mezzo necessario: "Bisogna cambiare il calcio italiano e posizionarlo a livello europeo - così il presidente bianconero -. Il mondo del pallone si sta evolvendo, ma non aspetterà l'Italia. Questa è una presunzione mortale". Agnelli conclude il suo discorso di apertura dei lavori dell'assemblea azionisti bianconeri citando Bob Dylan: "Then you better start swimming or you'll sink like a stone, 'cause the times are canghing". Poi arriva il momento in cui devi cominciare a nuotare altrimenti affondi come una pietra, perché i tempi stanno cambiando. "La Juventus non intende affondare come una pietra ma il suo punto di galleggiamento sarà quello del calcio italiano, con cui vuole dialogare e trovare soluzioni. Con urgenza".
Il numero uno bianconero cita anche Winston Churchill ("I problemi della vittoria sono più piacevoli di quelli della disfatta, ma non sono meno ardui"), promettendo di non sedersi sugli allori ma, anzi, rinnovando il suo impegno per il club: "Lo scudetto sul petto dei nostri ragazzi non ci deve mai far dimenticare il nostro mandato: vincere raggiungendo un equilibrio economico finanziario per garantire alla società e quindi sia ai suoi azionisti sia ai suoi milioni di tifosi una prospettiva di medio-lungo termine adeguata alla Juventus".
LA CLASSIFICA SORRIDE SEMPRE, IL BILANCIO NON PIANGE PIU' - E' passato un anno da quando, 18 ottobre 2011, la governance bianconera certificò di fronte ai soci "il peggior bilancio della storia juventina" e il presidente Agnelli annunciò urbi et orbi l'ultima stagione in bianconero di Del Piero. Da allora la Juve è tornata ai suoi livelli abituali. La classifica sorride sempre e il bilancio non piange quasi più. "Per troppo tempo i presidenti della Juventus, compreso chi vi parla, hanno dovuto affrontare questa assemblea per commentare, spiegare e analizzare i risultati economici della società senza avere nel cuore il calore che una vittoria come quella che abbiamo vissuto pochi mesi fa porta con sé. La Juventus, la vostra società è campione d'Italia". In attesa dei proventi da Champions, le perdite sono significative ma dimezzate: "I numeri che avete oggi davanti ai vostri occhi testimoniano che la situazione è drasticamente mutata, anche se sappiamo che il cammino è ancora molto lungo e irto di difficoltà. Contiamo di proseguire nel percorso di risanamento".
LA RIVOLUZIONE IN SEI MOSSE - E' l'alba di una nuova era del calcio italiano, per Andrea Agnelli. La sua è una rivoluzione in sei mosse, anticipata nella lettera di inizio ottobre agli azionisti. "Riforma dei campionati, del numero delle squadre professionistiche e del settore giovanile; riforma dello status del professionista sportivo, oggi regolato da una legge del 1981; riforma della legge Melandri; tutela dei marchi; legge sugli impianti sportivi; riforma complessiva della giustizia sportiva, che non può trattare investimenti da milioni di euro come le dispute di un piccolo circolo sportivo".
L'ITALIA CHE AFFONDA - E' un quadro a tinte fosche quello che Agnelli fa del calcio italiano: "L'Italia nel 1997 era prima nel ranking Uefa e seconda per numero di spettatori allo stadio e per fatturato. Oggi siamo quarti: Inghilterra, Spagna e Germania si stanno distanziando e presto Francia e Portogallo li seguiranno". Il presidente bianconero chiede al Palazzo riforme urgenti per mantenere il passo dell'Europa che conta: "I presidenti, i media e in generale gli osservatori ci chiedono se sosterremo questo o quel candidato alla guida della Lega di serie A o della Figc. Nessuno, purtroppo, si domanda che cosa si debba fare per adempiere a questi due importanti incarichi. Il name-dropping ha sostituito progressivamente i contenuti, anzi, oggi viene addirittura confuso con essi. Quale candidato sostiene la Juventus? Sostiene una riforma strutturale del calcio professionistico, che non può più vivere essendo trattato al pari del movimento di base. Chi sostiene il contrario condanna l'Italia alla marginalità europea e mondiale. Questo non significa interrompere i meccanismi di solidarietà o rinnegare le istituzioni: vorremmo semplicemente che la locomotiva, perché di questo si tratta, fosse in grado di procedere al pari delle altre".
IL CALCIO AI TEMPI DELLA CRISI - Il calcio è secondo Agnelli un movimento da risanare nel più breve tempo possibile, per combattere con le armi delle riforme la crisi economica generale: "Il calcio - prosegue Agnelli - è un fenomeno che si sta evolvendo rapidamente e in certi casi anche drammaticamente. Il nostro movimento si trova oggi di fronte ad un bivio. Dopo i fasti degli ultimi trent'anni, stiamo oggi vivendo un declino rapidissimo che non accenna a diminuire. Il suo modello di sviluppo è bloccato da alcuni fattori che riflettono molto fedelmente la crisi in cui versa il nostro Paese. Sarebbe un errore oggi pensare che un'industria di questa portata non debba fare fronte alla crisi che sta colpendo duramente l'economia mondiale e in particolare quella italiana". La Juve vuole fare da apripista, si propone di indicare la strada al calcio tutto: "Nella stagione che ci porterà a celebrare il novantesimo anniversario del coinvolgimento della famiglia Agnelli nella Juventus, credo sia opportuno riflettere insieme sul fatto che la Juventus, quella che oggi è la vostra Juventus, ha sempre promosso i cambiamenti principali del movimento calcistico italiano ed internazionale. È una missione cui questa gestione non intende sottrarsi".
IL MODELLO STADIUM - L'effetto Stadium si vede, si sente, si tocca nei numeri del bilancio bianconero che, in attesa dei proventi da Champions, si è risollevato grazie ai ricavi da stadio, triplicati nel giro di un solo anno: "Lo Juventus Stadium è oggi una realtà davanti agli occhi di tutto il calcio italiano e ha iniziato a dare i suoi frutti sia sul fronte dei risultati sportivi sia sotto il profilo della contribuzione al margine del conto economico". Purtroppo, però, l'impianto sorto sulle macerie del Delle Alpi è un caso isolato nel desolante panorama degli impianti italiani: "Non ho grandi dubbi su quale sarà tra vent'anni il club italiano più amato - prosegue Andrea Agnelli -. La Juventus avrà ancora milioni di tifosi e i colori bianconeri continueranno a colorare le sciarpe degli stadi. Già, ma quali stadi? Tutti noi dobbiamo chiederci che cosa sarà diventato il calcio italiano tra alcuni anni. Molte nazioni hanno vissuto un declino calcistico, ma nessuna ha avuto un crollo così veloce. Siamo in presenza di un tracollo strutturale che non può essere spiegato solamente con la crisi economica".
Dopo aver rivoluzionato la Juve, portandola da due settimi posti consecutivi allo scudetto, Andrea Agnelli vuole trasformare il calcio italiano. Un malato da salvare con ogni mezzo necessario: "Bisogna cambiare il calcio italiano e posizionarlo a livello europeo - così il presidente bianconero -. Il mondo del pallone si sta evolvendo, ma non aspetterà l'Italia. Questa è una presunzione mortale". Agnelli conclude il suo discorso di apertura dei lavori dell'assemblea azionisti bianconeri citando Bob Dylan: "Then you better start swimming or you'll sink like a stone, 'cause the times are canghing". Poi arriva il momento in cui devi cominciare a nuotare altrimenti affondi come una pietra, perché i tempi stanno cambiando. "La Juventus non intende affondare come una pietra ma il suo punto di galleggiamento sarà quello del calcio italiano, con cui vuole dialogare e trovare soluzioni. Con urgenza".
Il numero uno bianconero cita anche Winston Churchill ("I problemi della vittoria sono più piacevoli di quelli della disfatta, ma non sono meno ardui"), promettendo di non sedersi sugli allori ma, anzi, rinnovando il suo impegno per il club: "Lo scudetto sul petto dei nostri ragazzi non ci deve mai far dimenticare il nostro mandato: vincere raggiungendo un equilibrio economico finanziario per garantire alla società e quindi sia ai suoi azionisti sia ai suoi milioni di tifosi una prospettiva di medio-lungo termine adeguata alla Juventus".
LA CLASSIFICA SORRIDE SEMPRE, IL BILANCIO NON PIANGE PIU' - E' passato un anno da quando, 18 ottobre 2011, la governance bianconera certificò di fronte ai soci "il peggior bilancio della storia juventina" e il presidente Agnelli annunciò urbi et orbi l'ultima stagione in bianconero di Del Piero. Da allora la Juve è tornata ai suoi livelli abituali. La classifica sorride sempre e il bilancio non piange quasi più. "Per troppo tempo i presidenti della Juventus, compreso chi vi parla, hanno dovuto affrontare questa assemblea per commentare, spiegare e analizzare i risultati economici della società senza avere nel cuore il calore che una vittoria come quella che abbiamo vissuto pochi mesi fa porta con sé. La Juventus, la vostra società è campione d'Italia". In attesa dei proventi da Champions, le perdite sono significative ma dimezzate: "I numeri che avete oggi davanti ai vostri occhi testimoniano che la situazione è drasticamente mutata, anche se sappiamo che il cammino è ancora molto lungo e irto di difficoltà. Contiamo di proseguire nel percorso di risanamento".
LA RIVOLUZIONE IN SEI MOSSE - E' l'alba di una nuova era del calcio italiano, per Andrea Agnelli. La sua è una rivoluzione in sei mosse, anticipata nella lettera di inizio ottobre agli azionisti. "Riforma dei campionati, del numero delle squadre professionistiche e del settore giovanile; riforma dello status del professionista sportivo, oggi regolato da una legge del 1981; riforma della legge Melandri; tutela dei marchi; legge sugli impianti sportivi; riforma complessiva della giustizia sportiva, che non può trattare investimenti da milioni di euro come le dispute di un piccolo circolo sportivo".
L'ITALIA CHE AFFONDA - E' un quadro a tinte fosche quello che Agnelli fa del calcio italiano: "L'Italia nel 1997 era prima nel ranking Uefa e seconda per numero di spettatori allo stadio e per fatturato. Oggi siamo quarti: Inghilterra, Spagna e Germania si stanno distanziando e presto Francia e Portogallo li seguiranno". Il presidente bianconero chiede al Palazzo riforme urgenti per mantenere il passo dell'Europa che conta: "I presidenti, i media e in generale gli osservatori ci chiedono se sosterremo questo o quel candidato alla guida della Lega di serie A o della Figc. Nessuno, purtroppo, si domanda che cosa si debba fare per adempiere a questi due importanti incarichi. Il name-dropping ha sostituito progressivamente i contenuti, anzi, oggi viene addirittura confuso con essi. Quale candidato sostiene la Juventus? Sostiene una riforma strutturale del calcio professionistico, che non può più vivere essendo trattato al pari del movimento di base. Chi sostiene il contrario condanna l'Italia alla marginalità europea e mondiale. Questo non significa interrompere i meccanismi di solidarietà o rinnegare le istituzioni: vorremmo semplicemente che la locomotiva, perché di questo si tratta, fosse in grado di procedere al pari delle altre".
IL CALCIO AI TEMPI DELLA CRISI - Il calcio è secondo Agnelli un movimento da risanare nel più breve tempo possibile, per combattere con le armi delle riforme la crisi economica generale: "Il calcio - prosegue Agnelli - è un fenomeno che si sta evolvendo rapidamente e in certi casi anche drammaticamente. Il nostro movimento si trova oggi di fronte ad un bivio. Dopo i fasti degli ultimi trent'anni, stiamo oggi vivendo un declino rapidissimo che non accenna a diminuire. Il suo modello di sviluppo è bloccato da alcuni fattori che riflettono molto fedelmente la crisi in cui versa il nostro Paese. Sarebbe un errore oggi pensare che un'industria di questa portata non debba fare fronte alla crisi che sta colpendo duramente l'economia mondiale e in particolare quella italiana". La Juve vuole fare da apripista, si propone di indicare la strada al calcio tutto: "Nella stagione che ci porterà a celebrare il novantesimo anniversario del coinvolgimento della famiglia Agnelli nella Juventus, credo sia opportuno riflettere insieme sul fatto che la Juventus, quella che oggi è la vostra Juventus, ha sempre promosso i cambiamenti principali del movimento calcistico italiano ed internazionale. È una missione cui questa gestione non intende sottrarsi".
IL MODELLO STADIUM - L'effetto Stadium si vede, si sente, si tocca nei numeri del bilancio bianconero che, in attesa dei proventi da Champions, si è risollevato grazie ai ricavi da stadio, triplicati nel giro di un solo anno: "Lo Juventus Stadium è oggi una realtà davanti agli occhi di tutto il calcio italiano e ha iniziato a dare i suoi frutti sia sul fronte dei risultati sportivi sia sotto il profilo della contribuzione al margine del conto economico". Purtroppo, però, l'impianto sorto sulle macerie del Delle Alpi è un caso isolato nel desolante panorama degli impianti italiani: "Non ho grandi dubbi su quale sarà tra vent'anni il club italiano più amato - prosegue Andrea Agnelli -. La Juventus avrà ancora milioni di tifosi e i colori bianconeri continueranno a colorare le sciarpe degli stadi. Già, ma quali stadi? Tutti noi dobbiamo chiederci che cosa sarà diventato il calcio italiano tra alcuni anni. Molte nazioni hanno vissuto un declino calcistico, ma nessuna ha avuto un crollo così veloce. Siamo in presenza di un tracollo strutturale che non può essere spiegato solamente con la crisi economica".
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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
mr.kerouac ha scritto:mettiamo da parte il pessimismo
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LA RIVOLUZIONE IN SEI MOSSE - E' l'alba di una nuova era del calcio italiano, per Andrea Agnelli. La sua è una rivoluzione in sei mosse, anticipata nella lettera di inizio ottobre agli azionisti. "Riforma dei campionati, del numero delle squadre professionistiche e del settore giovanile; riforma dello status del professionista sportivo, oggi regolato da una legge del 1981; riforma della legge Melandri; tutela dei marchi; legge sugli impianti sportivi; riforma complessiva della giustizia sportiva, che non può trattare investimenti da milioni di euro come le dispute di un piccolo circolo sportivo".
L'ITALIA CHE AFFONDA - E' un quadro a tinte fosche quello che Agnelli fa del calcio italiano: "L'Italia nel 1997 era prima nel ranking Uefa e seconda per numero di spettatori allo stadio e per fatturato. Oggi siamo quarti: Inghilterra, Spagna e Germania si stanno distanziando e presto Francia e Portogallo li seguiranno". Il presidente bianconero chiede al Palazzo riforme urgenti per mantenere il passo dell'Europa che conta: "I presidenti, i media e in generale gli osservatori ci chiedono se sosterremo questo o quel candidato alla guida della Lega di serie A o della Figc. Nessuno, purtroppo, si domanda che cosa si debba fare per adempiere a questi due importanti incarichi. Il name-dropping ha sostituito progressivamente i contenuti, anzi, oggi viene addirittura confuso con essi. Quale candidato sostiene la Juventus? Sostiene una riforma strutturale del calcio professionistico, che non può più vivere essendo trattato al pari del movimento di base. Chi sostiene il contrario condanna l'Italia alla marginalità europea e mondiale. Questo non significa interrompere i meccanismi di solidarietà o rinnegare le istituzioni: vorremmo semplicemente che la locomotiva, perché di questo si tratta, fosse in grado di procedere al pari delle altre".
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Stai parlando di Juventus?
Dovrei aver risolto.
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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
no no, fortunatamente sto parlando del calcio italiano che ora può risollevarsi grazie alla via indicataAgentZero ha scritto:Stai parlando di Juventus?
"Il mondo del calcio si sta evolvendo e non aspetterà l'Italia: tocca a noi guidare il cambiamento"

Ci sono squadre che a certe temperature si squagliano, altre che lievitano. Classe, storia: Milan.
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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
mr.kerouac ha scritto:no no, fortunatamente sto parlando del calcio italiano che ora può risollevarsi grazie alla via indicataAgentZero ha scritto:Stai parlando di Juventus?
"Il mondo del calcio si sta evolvendo e non aspetterà l'Italia: tocca a noi guidare il cambiamento"
Meno male. Pensavo trollassi qua e là.
Dovrei aver risolto.
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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
Ho appena visto il gol di Taison del Metalist. Wow, semplicemente fantastico 

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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
bè bene l'Europa League dopo questa giornata,possiamo portare 3 squadre avanti (Inter già dentro,Lazio e Napoli quasi più eventualmente la Juve che arriva dalla Champions),anche per l'Udinese si mette male ma potrebbe ancora avere una chance di risalita,la mentalità a parte gli esperimenti di Mazzarri mi sembra sia,anche se di pochissimo cambiata,speriamo di arrivare in fondo almeno con una-due,io il Napoli lo vedo ben attrezzato per questi livelli se inizia a giocare con i titolari
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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
lebronpepps ha scritto:bè bene l'Europa League dopo questa giornata,possiamo portare 3 squadre avanti (Inter già dentro,Lazio e Napoli quasi più eventualmente la Juve che arriva dalla Champions),anche per l'Udinese si mette male ma potrebbe ancora avere una chance di risalita,la mentalità a parte gli esperimenti di Mazzarri mi sembra sia,anche se di pochissimo cambiata,speriamo di arrivare in fondo almeno con una-due,io il Napoli lo vedo ben attrezzato per questi livelli se inizia a giocare con i titolari
Te l'ha fatto aggiungere Pove?


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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
Bello che in una giornata con tre vittorie, non abbiamo recuperato nulla sulla Germania. 

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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
L'Udinese ha già un piede fuori, per me. E' a -2 da Young Boys e Liverpool e -3 dall'Anzhi. Va a giocare in Russia la prossima partita, con l'Anzhi che se vince è matematicamente qualificata. Poi ospita il Liverpool, che intanto ha giocato ad Anfield contro lo Young Boys.
Per passare, l'Udinese dovrebbe strappare 1 punto in Russia sperando nel pareggio tra Liverpool e Young Boys e poi vincere al Friuli contro l'Udinese tifando per l'X2 tra Young Boys ed Anzhi.
Per passare, l'Udinese dovrebbe strappare 1 punto in Russia sperando nel pareggio tra Liverpool e Young Boys e poi vincere al Friuli contro l'Udinese tifando per l'X2 tra Young Boys ed Anzhi.
Pensa con leggerezza di te stesso e con profondità del mondo - Miyamoto Musashi
I legami sono il motivo per cui siamo qui. Sono ciò che danno uno scopo e un senso alle nostre vite - Brené Brown
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Re: Uefa Europa League - Bestemming Amsterdam
Puedo ha scritto:lebronpepps ha scritto:bè bene l'Europa League dopo questa giornata,possiamo portare 3 squadre avanti (Inter già dentro,Lazio e Napoli quasi più eventualmente la Juve che arriva dalla Champions),anche per l'Udinese si mette male ma potrebbe ancora avere una chance di risalita,la mentalità a parte gli esperimenti di Mazzarri mi sembra sia,anche se di pochissimo cambiata,speriamo di arrivare in fondo almeno con una-due,io il Napoli lo vedo ben attrezzato per questi livelli se inizia a giocare con i titolari
Te l'ha fatto aggiungere Pove?![]()
è un'eventualità che oggi va tenuta in conto e se tutto finisse così,la Juve sarebbe al terzo posto
