Paperone ha scritto:come avete detto, le probabilità di recuperare la palla sono molte poche, ma ci sono
ma altrettanto ci sono dei rischi di infortuni
ha senso rischiare che un proprio giocatore, magari importante, per quei pochi punti percentuali di probabilità di forzare il fumble e recuperare la palla?
io, razionalmente, dico no. Nel breve periodo (1, 2 volte) può pagare, ma nel lungo no
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Non vedo perché fare riferimenti al lungo periodo, la cosa va valutata di volta in volta e non stiamo parlando di una 'filosofia' da sposare e applicare sempre e comunque. Molto spesso, quasi sempre, le difese accettano di non forzare in quella situazione. Si può dire che lo facciano per le regole non scritte, certo, ma è più probabile che lo facciano perché, come dici tu, nella valutazione del rischio di infortuni commisurato alla possibilità di ottenere un risultato favorevole l'opzione più praticabile diventa quella di non forzare. Ma, appunto, si tratta di scelte che un coaching staff può fare di volta in volta e nella valutazione dei 'plus', oltre alle percentuali di successo, possono entrare anche elementi non tangibili, come ad esempio il dare un segnale alla propria squadra.
Un'altro 'plus' è l'effetto sorpresa, visto che l'attacco si aspetta (sbagliando) di non ricevere
mai resistenza. Manning dice di aver avvisato la difesa che si sarebbe inginocchiato e per questo non si aspettava la carica. A parte l'
esticazzismo di fondo, questa è proprio la situazione ideale per la difesa per creare un turnover. Sul fatto che il QB abbia dichiarato le sue intenzioni aspettandosi che la difesa si adeguasse, si torna sempre lì. Da un punto di vista filosofico cosa impedirebbe a un QB di dichiarare la volontà di correre una sweep dx o lanciare una post in endzone, pretendendo che la difesa stia ferma a guardare? Se decidiamo che può legittimamente pretenderlo in un down con 5 secondi sul cronometro e 7 punti di vantaggio sulle proprie 30, allora può farlo in qualunque momento della partita.
ride_the_lightning ha scritto:
solo per correggere, il fumble di Rivers fu uno snap normalissimo di Hardwick non trattenuto da Philip, non c'entra nulla con una kneel situation.
In effetti ricordo anch'io la situazione, mi pare 20-20 a un minuto dalla fine o qualcosa del genere.
L'esempio non è calzante ma l'obiezione di dan82 all'affermazione di dave ha comunque senso. Se quello stesso fumble succedesse a seguito dello snap di un kneel dell'attacco, la difesa sarebbe tenuta a guardare i giocatori d'attacco ricoprire tranquillamente il fumble senza provare a recuperarlo perché, cito, "le possibilità di fermare l'attacco se le è giocate, punto." Mi pare evidente come ci sia più di qualcosa che non va.
G-m@n ha scritto:C'è Knee Down e Knee Down insomma.
Da parte mia, è stata la premessa alla partecipazione alla discussione. Invece vedo che chi condanna la cosa lo fa dicendo "non si fa perché non si fa" o qualcosa del genere. Liberissimi, ci mancherebbe, ma mi sembra un modo un po' acritico di accettare un malcostume solo perché siccome tutti lo fanno allora lo devono fare tutti, proprio come nel calcio si accetta l'obbligo (morale ma non solo) di buttare la palla fuori quando un avversario è a terra. Ho a cuore la questione perché si parla di malcostumi che si stanno diffondendo anche nel Football, come ad esempio le sempre più frequenti richieste di flag da parte dei giocatori col gesto della mano che simula il lancio del fazzoletto. Anche qui, il paragone immediato è con le mani alzate dei calciatori che chiedono il fallo o il fuorigioco. Nè più, né meno. Ultimamente negli USA si vede un po' troppo
Fùtbol, probabilmente...