Solo una gita di più giorni, in quarto. Aprile, Rimini.
Dopo oltre 10 anni è ancora argomento di discussione.
Premetto che se oggi incontrassi il me di quei tempi, lo prenderei a ceffoni dalla mattina alla sera.
Nemmeno siamo arrivati ed eravamo già i più simpaticissimi della comitiva, in quanto - distaccati dal gruppo - mentre gli altri montavano sul pullman per andare in albergo noi iniziavamo le qualifiche per il primo GP dell'Italia in miniatura in Go Kart.
La prima grossa inchiappettata fortunatamente viene schermata per intero da un compagno di classe che c'ha un pò la faccia da ca**o per natura, e un prof (che passava per essere il più amicone e affabile per poi rivelarsi a fine viaggio come il più rompiscatole e piagnone) l'ha affrontato tipo sergente maggiore Hartmann, con tanto di sputazzi in faccia mentre urlava.
L'albergo era molto carino, aihloro. ERA, non a caso.
Ho come questa fotografia mentale del tappeto rosso che passava sulle scale e i corridoi, tutto precisino all'arrivo.
Due giorni dopo faceva da trincea sulle scale, ammucchiato e ritorto, invalicabile in certi punti.
Scendere alla lobby richiedeva lo stesso impegno di un attraversamento del Mekong.
Non ho grossi ricordi di quello che accadeva di giorno, a parte una partita a Beach volley mentre diluviava, e una visita in una città che poteva essere Ferrara, o Bangkok, non lo so. C'era una fontana sicuramente.
E poi San Marino, l'errore più grande. Presente quei negozi di armi, dove oltre alle armi vere e proprie trovi tutta quella roba che fa illuminare gli occhi dei teenager tipo stelline ninja, balestre, nunchaku, etc?
Quella sera l'albergo sembrava il set di Battle Royale. Verso le 3-4 di mattina, in qualche modo ero svenuto sul letto ma a un certo punto sento dei rumori sordi dalla porta. Apro e, mezzo rincoglionito com'ero, mi accorgo giusto del sibilo del dardo che mi passa a venti centimetri dall'orecchio. Metto a fuoco l'interno della stanza di fronte e c'è questa specie di cerbottana-mortaio montata sul letto, con 'sti tre fattoni che fanno "Uooo, occhio ad aprire le porte così!".
Dacchè, ormai sveglio, provo a vedere che fanno gli altri per organizzare qualche scherzone sul livello della bicchierata d'acqua dopo aver bussato ma la cosa si è spinta ben oltre. Tutte le maniglie sono cosparse di marmellata, quelle dannate monoporzioni degli hotel per la colazione.
C'è gente che salta da un balcone all'altro, una sorta di partita a paintball sull'ala opposta dell'hotel con le pistole ad aria compressa, qualcuno fa irruzione nelle stanze tirando un calcio alla porte tipo Miami Vice (funziona!).
Ogni tot minuti c'era un tizio che apriva la porta e tirava un rutto inimmaginabile. QUESTO, ha fatto arrivare i carabinieri. Non le pistole, o gli acrobati sui balconi ma il tizio che rutta.
L'ultima notte in uno slancio di solidarietà verso il personale dell'albergo decidiamo di passarla fuori il più possibile e capitiamo in una specie di parco giochi. C'è questa fune dove è agganciato un bastone che finisce in un seggiolino. Monti sul seggiolino, ti lanci sulla discesa, presente lo zipline?
Montando in due (uno sopra l'altro a spiedino) il seggiolino toccava terra ed era abbastanza fico, perchè sembrava quasi di fare le scintille col culo. Da ciucchi era una cosa notevole.
C'era anche la ragazza che mi piaceva, me la sono ritrovata al tavolo a colazione e non sono nemmeno riuscito a chiederle come si chiama. D'altronde non è per caso, che alla fine si arriva in questo forum di ricchioni.