Spree ha scritto:NckRm ha scritto:Perché il loro fine iniziale, mutualistico, si è trasformati in business. Non vi sta bene? Liberissimi di pensarlo ma, ripeto i miei due cents, stiamo attaccando un bersaglio preferenziale.
Onlus, coop, arci, sindacati, giornali, partiti, registi cinematografici, associazioni culturali e non, a vario titolo o hanno una legislazione differenziata e tassazione agevolata o godono, spesso, di contributi erogati da enti pubblici. Considera, ad esempio, che le coop hanno fatturato 13 miliardi (un po' meno in realtà) di euro e godono dei vantaggi fiscali - secondo me giusti nei principi - riconosciuti in vista del loro fine non a scopo di lucro ma mutualistico
Quale sarebbe la posizione diversa? Che se i conventi hanno un albergo (attività imprenditoriale) devono pagare le tasse ma se hanno un orfanatrofio o una mensa per i poveri no? Qualcuno si sogna di criticare le coop perchè pagano meno tasse anche se hanno trasformato il fine mutualistico proprio della loro origine in uno strumento di business? A me non sembra.
Poi ribadisco il fatto che non capisco perchè ci debbano essere le detrazioni sui locali affiliati come centri di aggregazione culturale e ricreativa (che giova ricordare hanno legislazione differenziale rispetto agli altri) mentre invece un presidio territoriale come una parrocchia dovrebbe necessariamente pagare.
Sulle altre cose Spree non rispondo perché non ne ho mai preso le parti della discussione, se chiedi a me caschi male.
Piccolo esempio:
Un valdese, o un musulmano, o un ebreo, possono lavorare alla coop. Non possono essere insegnanti di una chiesa confessionale cattolica.
Noti la differenza?
Stiamo paragonando l'assegnazione dei posti di lavoro in una coop rispetto all'assegnazione delle cattedre in una scuola privata?
Ancora, liberissimi di farlo, ma che c'entra?
Perché non vorrai farmi credere che lo scopo della scuola gestita dalla chiesa sia quello di dare le cattedre.