joesox ha scritto:
In qualche post - pagine fa - avevi scritto - che (e ho capito bene la cosa taglierebbe la testa al toro) WAR dollars includono già tutto (inning lanciati, magliette vendute, birre bevute). Include tutto, giusto?
E' corretto. Infatti i contratti MLB tendono ad essere sempre lineari in base al loro valore.
E' contro-intuitivo perché uno si aspetterebbe che un Pujols, per il semplice valore nominale di facciata e come marketing, valga di più. E magari è anche così, ma siccome questi giocatori ricevono contratti a lungo termine, finiscono per essere pagati in maniera lineare. Si possono fare tante teorie sul perché sia così, ma COME MINIMO l'economia MLB ha stabilito che il rischio del contratto a lungo termine vada in equilibrio col possibile lavoro di marketing, esattamente come il markup di avere un giocatore da 6 WAR sia superiore a quello di 3 da 2 WAR.
So di essere stato poco chiaro lì, quindi mi spiego meglio:
Un giocatore da 6 WAR vale più di 3 da 2 WAR. Perché? Perché il primo prende solo 1 posto sul roster, gli altri ne prendono 3. Quindi se da un lato 6 WAR+replacement+replacement è uguale a 2 WAR+2 WAR+2 WAR, dall'altro il primo vale di più perché gli altri due posti sul roster li puoi dare a giocatori superiori al replacement. In effetti uno dei limiti in MLB è che non puoi fare un lineup da 12, o un roster da 28, quindi è importante massimizzare il valore dei posti sul roster.
Quindi uno da 6 WAR dovrebbe valere di più. Ma l'MLB non funziona così, ed i giocatori da 6 WAR vengono pagati il triplo di quelli da 2 WAR, ossia in maniera lineare. Perché? Beh, perché fondamentalmente ci sono i rischi di controprestazioni ed infortuni. Se tu paghi uno da 6 WAR diciamo il quadruplo da uno di 2 WAR, il risultato è che in caso di infortunio hai meno risorse da allocare altrove e vieni fregato.
E' anche chiaro che se i giocatori venissero pagati DOPO le loro prestazioni, vedremmo cose del tipo Carl Crawford pagato 2 milioni e Jacoby Ellsbury pagato 45 milioni nel 2011, ma naturalmente i contratti vengono firmati prima, quindi bisogna normalizzare pesantemente la produzione ed i rischi di infortuni.
Il risultato è che i giocatori vengano pagati in base alle loro Wins Above Replacement. In poche parole l'establishment ha deciso che: valore del giocatore+marketing-rischi = valore del giocatore. Questo ha anche senso perché i giocatori col valore di marketing percepito più alto tendono ad avere contratti più lunghi e dunque tendono a comportare più rischi di infortuni o controprestazioni nel lungo termine. Quelli con zero valore di marketing sono tali anche e soprattutto perché meno forti, ed hanno contratti brevissimi, quindi con meno rischi... e quindi il contratto risulta sempre uguale al valore proiettato (poi che in certi casi venga proiettato male è un altro discorso).
Gli extra vengono pagati per portare i giocatori in posti dove altrimenti non andrebbero (come hanno provato a fare gli Orioles con Teixeira, o come hanno fatto i Nationals per Werth), ma non per altri motivi.
Un po' lungo ma spero di essere stato chiaro.
Quindi se un giocatore pagato 10 milioni di dollari ne produce 20 la squadra ha fatto un'ottima firma, ma se ne produce 5, la squadra ha fatto una cattiva firma. Per quello che Paps ha prodotto finora e per quello che logicamente si prevede produrrà lo hanno strapagato.
Non è Oliver Perez, quantomeno è un buon pitcher, ottimo anzi, ma è "solo" un closer e - di fatto - è pagato ben oltre di quello che produrrà.
Giusto?
Tutto esattamente giusto.
Aggiungo un piccolo dettaglio: ovviamente se uno firma per 1 milione ma ne produce 2, è una buona firma, ma presumibilmente parliamo di una firma comunque marginale. Però chiaramente il saldo sarebbe positivo.
Sempre tutto chiaro, spero.