Intanto grazie per il complimento che mi tengo stretto perche' a parte Pegli e altri nostri amici non so quanti scemi ci sono in Italia che si sparano 400 km per vedere una partita.suclò ha scritto: Sappiamo tutti benissimo che i super-appassionati come saints68 (ce ne fossero come lui!) non hanno bisogno di tutto questo, ma non si può pensare di rivolgersi solo a loro. Tutto questo serve per portare gli amici, i parenti e le famiglie di quegli stessi appassionati alle partite di Football. E per far sentire meno spaesati gli appassionati di Football "televisivo" che non vanno mai alle partite dal vivo.
I risultati ci sono, al SB IFL ho incontrato tante persone che non avevano mai visto una partita dal vivo e si sono divertite. Alcuni non conoscevano per niente il gioco, e si sono divertiti comunque. E a Sesto non è stato fatto neppure tantissimo, da questo punto di vista. Ma la differenza con la fruizione di altri eventi sportivi italiani è lampante. E a molti la cosa piace.
E' vero che la nostra cultura sportiva è differente da quella americana ma l'idea è proprio quella di imporre un modello di fruizione dell'evento sportivo "diverso" da quello a cui siamo abituati. E questo è un chiaro messaggio per il futuro, sperando che sia radioso. Io non vorrei MAI gli stadi del Football pieni se il pubblico fosse quello del Calcio, del Basket o degli altri sport che hanno un buono/discreto successo. Non vorrei mai gli ultras e non vorrei mai il tifo organizzato. Vorrei gente che si diverte guardando la partita e per ottenere questo li devo intrattenere. Altrimenti si annoiano e cominciano a suonare i tamburi, ad insultarsi tra di loro e ben presto smetteranno di guardare la partita, perché allo stadio ci si va per altri motivi. Facendo le cose "all'italiana" le cose vanno così, altro che cultura sportiva differente. Qui si parla di contrapporre una cultura sportiva alla mancanza della stessa, per quanto mi riguarda è una battaglia personale che cerco di combattere a tutti livelli. E se questo vuol dire dover fare da "vocalist" oltre che da speaker, ben venga. Più in generale, ben venga lo scimmiottamento degli americani se la cosa serve a tenere il tifo organizzato fuori dagli stadi. E ci riesce, perché negli stadi del Football il pubblico viene intrattenuto e si sente parte di qualcosa, non protagonista.
E' ovvio che non tutto può sempre essere bello e riuscito. E ogni tanto può essere che qualcosa sia un po' fuori luogo. Ma più andremo avanti, più troveremo la strada per avere un intrattenimento che non sia solo scimmiottamento.
La strada è quella giusta, chi lavora per far crescere il movimento lo sa.
Per cui ancora grazie.
Sono pienamente d'accordo con quello che dici.
Credo che qui sopra nessuno sia integralista come m nei confronti del calcio:odio il calciofilo medio(o meglio non lo sopporto)e qualunque cosa giri intorno a quel mondo marcio.
Per cui non vorrei MAI vedere in un campo da football,un giorno,ultras tamburi o imbecilli che alla Domenica invadono stile Unni le curve degli stadi italiani.
Se un deterrente sara'il"modello americano"nel proporre l'evento ben venga.
Personalmente non mi e' mai piaciuta la spettacolarizzazione che danno ai loro eventi ma ripeto,se questo puo' funzionare per attirare educare ed appassionare una buona fetta di possibili appassionati e sia!
Pero' oltre le tue buone intenzioni sono le societa' in primis che dovrebbero inculcarsi in testa e nello statuto societario CHE IL PRIMISSIMO TASSELLO E' QUELLO DI AVERE UN RESPONSABILE MARKETING E COMUNICAZIONE.
Invece,escludendo Warriors in primis,Rhinos e forse(ma forse)Parma alle societa' NON IMPORTA NIENTE DI PUBLICIZZARE IL PROPRIO CAMPIONATO e tutte le attivita' di contorno allo stesso.
Finche' non ci sara' una generale sensibilizzazione verso quest'aspetto fondamentale sara' dura aver una crescita degli spettatori nel nostro campionato.
Mi fermo qui .
Sono contento di aver letto e respirato tanto ottimismo nel tuo post Andrea,speriamo evidentemente di continuare su questa strada.