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da ANDREA ILB » 03/07/2010, 1:02
Fenomeno affascinante i primi appuntamenti con una persona che ti piace davvero - fase nella quale mi trovo al momento. E' come tirare di scherma o meglio (parlo di uno sport che pratico così evito di dire cavolate), come i primi 2-3 round di un incontro di pugilato. Si studia l'avversario, si vede come reagisce ai vari attacchi, come si difende se messo alle strette: mi manderà a vuoto girando elegantemente, si limiterà a parare o scatenerà un potente contrattacco? Ancora: quant'è smaliziato nel non cadere in trappola? Ha un destro molto forte ma lo sta conservando per i round finali? Quanto punge il suo jab? Ha punti deboli che cerca di nascondere? Quanto è forte mentalmente? Gioca di attacco perché non è in grado di difendere? Etc etc etc ... allo stesso modo in un appuntamento, dato che sarebbe scialbo mettere le carte in tavola da subito, si gioca d'azzardo, ed è un gioco molto divertente se condotto bene. Una fase particolare è quella nella quale il ragazzo deve riuscire a far capire di essere buono, caro e premuroso ma non fesso. Perché corre il rischio di cadere in un meccanismo che non fallisce mai: se si è zerbini, l'altro/a ci si pulirà sopra i piedi; è pura scienza del comportamento umano (o animale, volendo).
Come far capire una cosa del genere? L'arte del bastone e della carota è molto sottile. Accade, ad esempio, che questa persona sta affrontando un periodo molto difficile, e tu le sei vicino e la fai sentire bene come nessun'altro, e lei per questo ti adora. Sei sempre disponibile, vicino e comprensivo, ed estremamente paziente nell'ingoiarti qualche sfuriata. Ma queste cose le fa anche lo zerbino. Come evitare la declassazione con tanto di tatuaggio WELCOME sullo stomaco? Personalmente ritengo che sia importante chiarire i limiti da subito, e farlo in maniera lapalissiana. Far capire cosa si può e non si può fare, cosa accettiamo e cosa ci delude. Va bene la sfuriata mentre cerchiamo di aiutare l'altra persona; NON va bene se nella sfuriata scappa all'altro/a un attacco nei nostri confronti stile: "Che cavolo dici? Che ne vuoi sapere tu di come mi sento? Non ti permettere a rifilarmi una ramanzina, non uscirtene con una lezioncina del cavolo!". Non che mi sia accaduto con questa persona, ma potrebbe, chissà? Ho visto un numero esorbitante di conoscenti sorbire atteggiamenti simili, scusandoli come un "Vabbé, è un periodo un po' così, è comprensibile". Io stesso ho commesso un errore del genere nel passato e diciamo pure: chi non l'ha mai fatto almeno una volta? Peccato che atteggiamenti simili diventeranno sempre di più la norma se non si reagisce dalle prime volte, a meno che non si abbia a che fare con una persona veramente in gamba e comprensiva che si renderà conto di aver sparato alla cieca e si scuserà con noi, impegnandosi a non rifarlo. Promesse che nella mia precedente relazione ho sentito tante di quelle volte che alla fine mi veniva da ridere.
E' parere mio dunque che regola aurea di un rapporto sano, se ce n'è una, è quella di stabilire certi confini il prima possibile, confini che spesso coincidono con quelli della propria dignità. Una volta tracciato chiaramente il sentiero, percorrerlo in sicurezza sarà molto più facile.
Ovviamente, qui si parla dell'inizio di relazioni molto serie. Se si punta ad una sana botta e via, ci si può tranquillamente risparmiare tutta la fatica...
Ultima modifica di
ANDREA ILB il 03/07/2010, 1:08, modificato 1 volta in totale.
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