Qui, per un saluto a franci

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Il topic sul dtt

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antoniocoscia93
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Re: Il topic sul digitale:il piano della valle d'aosta e ci

Messaggio da antoniocoscia93 » 25/09/2008, 19:09

...Una previsione forse prudenziale, visto che tra le piattaforme sarà quella digitale terrestre, dove è presente l'offerta a pagamento di Mediaset, a realizzare la maggiore crescita tra le famiglie italiane, raddoppiando le famiglie raggiunte: dai sei milioni del 2008 agli 11,9 del 2010. Di queste famiglie, quattro milioni e 200mila dovrebbero sottoscrivere almeno un servizio a pagamento, non lontane dalle cinque milioni abbonate alla pay satellitare.

Il 50% delle abitazioni, in altre parole, avrà accesso al digitale, nel 2010, attraverso il segnale terrestre...
La tv analogica è destinata a un rapido declino: oggi sono quasi 11 milioni le famiglie italiane che ricevono il segnale televisivo esclusivamente in analogico, scenderanno a tre milioni e 7oomila nel 2010. Al contrario, la tv digitale raggiungerà l'84% del territorio, raddoppiando la propria penetrazione. Un risultato, quello del digitale terrestre, atteso per lo spegnimento dei canali analogici in diversi regioni già entro il 2009.
Fonte: Il Sole 24 Ore

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Re: Il topic sul digitale:il piano della valle d'aosta e ci

Messaggio da Mahor » 26/09/2008, 11:11

Chissà perché declinerà rapidamente, l'analogico. :lol2:

E' una cosa fisiologica, assolutamente NON forzata. :fischia:

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Re: Il topic sul digitale:il piano della valle d'aosta e ci

Messaggio da sonnechiosissimo » 26/09/2008, 15:37

Mahor ha scritto: Chissà perché declinerà rapidamente, l'analogico. :lol2:

E' una cosa fisiologica, assolutamente NON forzata. :fischia:

poi se si considera che chi la spinge per il passaggio, ha il frattello che posside la maggioranza delle quote azionarie della società che vende l'ottanta percento dei decoder digitali allora la cosa è ancor ameno forzata  :lol2:
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Re: Il topic sul digitale:il piano della valle d'aosta e ci

Messaggio da Mahor » 26/09/2008, 19:02

sonnechiosissimo ha scritto: poi se si considera che chi la spinge per il passaggio, ha il frattello che posside la maggioranza delle quote azionarie della società che vende l'ottanta percento dei decoder digitali allora la cosa è ancor ameno forzata  :lol2:
Nel mio post non c'era tutta la tua dietrologia.

Semplicemente è banale dire che stiamo andando verso la fine dell'analogico, dato che è una cosa che ci viene imposta dall'alto. :D

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Re: Il topic sul digitale:il piano della valle d'aosta e ci

Messaggio da Luca79 » 28/09/2008, 17:49

Ho preso un monitor per pc che ha il digitale integrato. Se la ricerca automatica dei canali non mi trova i cali rai1,2,3 e 4 come devo fare per riuscire a trovarli?  :penso:
19.12.11:26.01.12 - An incredible journey from Saint Jean Pied de Port to Fisterra

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Re: Il topic sul digitale:il piano della valle d'aosta e ci

Messaggio da antoniocoscia93 » 28/09/2008, 17:53

essere coperto dal segnale digitale rai??

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Re: Il topic sul digitale:vicino l'addio alla Tv analogica

Messaggio da antoniocoscia93 » 02/10/2008, 19:25

Il digitale terrestre cresce a buoni ritmi e il Governo pensa di anticipare al 2010 lo switch-off nazionale, inizialmente previsto per il 2012
Mai come durante questi primi nove mesi dell'anno, vi era stato uno sviluppo così accelerato e “concentrico” del medium televisivo, soprattutto nel nostro Paese. Infatti, alcuni dati pubblicati da Digita (una fonte molto autorevole di notizie inerenti il digitale terrestre) riferiscono che, a giugno scorso, si attestava su 8 milioni 624 mila unità il totale degli apparati per la Dtt finora venduti in Italia. Se a questi apparecchi, poi, aggiungiamo i 4.5 milioni di set-top-box satellitari dei clienti Sky, più ancora circa 300 mila decoder Iptv, sfioriamo un numero complessivo di quasi 13 milioni di sistemi abilitati alla ricezione numerica nazionale. Molto apprezzabili - stando sempre alla rilevazione Digita - anche i dati riguardanti la Sardegna, regione che dal primo marzo 2007 ha incominciato a intraprendere un deciso cammino verso lo switch-off (spegnimento dell'analogico) anticipato, facendo sì che, a giugno scorso, un buon 42,2% della popolazione dell'isola potesse usufruire delle emissioni in digitale terrestre con un incremento del 138,8% rispetto al giugno 2007. In Valle d'Aosta, la seconda regione interessata dallo switch-off anticipato, la piattaforma Dtt si attestava, sempre a giugno di quest'anno, al di sopra del 20% (con un incremento del 73,5% rispetto a 12 mesi prima), mentre nel medesimo periodo l'ascolto medio Dtt nazionale ha superato la soglia del 5%, rivelandosi come quello più elevato finora.

Crescita costante
Più in particolare, una proiezione grafica elaborata dallo Studio Fasi su dati Auditel/Agb-Nmr, evidenzia come nel nostro Paese, durante il periodo compreso entro il primo semestre del 2008, la Tv digitale terrestre abbia segnato costanti e significativi incrementi, con una crescita del 30,8%. Inoltre, secondo un rilevamento Gfk, a maggio di quest'anno in Italia sono stati commercializzati 310 mila ricevitori per il digitale terrestre di cui 236 mila (ovvero, il 77% del totale, una quota quadrupla rispetto a quella registratasi nel maggio 2007) integrati direttamente in apparati audio/video-riceventi, mentre i rimanenti 75mila (il 23% del totale) riguardanti set-top-box esterni. Le ultime stime di Makno ci informano, poi, che tra aprile e maggio di quest'anno, il numero dei Dtt receiver presenti nelle famiglie italiane è salito da 6.288.000 a 6.427.000, con un'ottima crescita di 139 mila unità. Ma non basta. La nuova offerta pay Mediaset Premium, ulteriormente arricchitasi il primo luglio scorso, ha ottenuto un successo oltre ogni aspettativa, facendo sì che il call center dell'azienda di Segrate ricevesse un autentico “subisso” di telefonate, con punte di 420 mila al giorno. Tanto è vero che il broadcaster commerciale ha dovuto triplicare il numero degli operatori attivi nello stesso call center, per garantire adeguata efficienza nel trattamento di un traffico telefonico considerato senza precedenti. Durante un recente convegno capitolino promosso da Isimm e Rai, e intitolato “Organizzare il mercato: il digitale terrestre nel sistema italiano”, Luca Balestrieri, direttore Dtt della Rai, ha spiegato che in Italia si sta valutando la possibilità di realizzare, entro 16-22 mesi, lo switch-off anticipato della Valle Padana e del Lazio.

Possibile switch-off anticipato
Alle dichiarazioni di Balestrieri sono seguite quelle di Paolo Romani, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni. Romani ha dichiarato che l'attuale Governo metterà a punto, insieme all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), un'accurata “roadmap” specifica, prendendo in considerazione anche il fatto che il definitivo passaggio alla Dtt possa essere addirittura anticipato di due anni rispetto alla prevista scadenza del 31 dicembre 2012. «Stiamo per presentare - ha dettagliato Romani - un piano per la completa digitalizzazione del territorio nazionale, come previsto dalla legge recentemente approvata dal Parlamento. Nel do*****ento saranno definite le aree e la tempistica dei vari “step” che porteranno al passaggio dall'analogico al numerico. Credo che, dopo aver fatto questo lavoro, si potrà decidere una data di switch-off anteriore al 2012 (stiamo pensando al 31 dicembre del 2010), considerando che altrimenti rischiamo di essere gli ultimi in Europa, dal momento che, in fatto di spegnimento dell'analogico, abbiamo scelto di posizionarci alla fine della “forchetta temporale” indicata dalla UE».

Progetti imminenti e futuri
Luca Balestrieri ha quindi parlato di programmi, annunciando che nei prossimi mesi prenderà finalmente forma Tivù, una piattaforma Dtt (il cui progetto era stato lanciato durante il Forum nazionale del digitale terrestre svoltosi a Napoli due anni fa) prodotta in partnership tra Rai, Mediaset e Telecom Italia Media, strutturata sull'esempio della britannica Freeview. Le programmazioni della stessa piattaforma verranno diffuse anche via satellite, con il nome di Tivù Sat. Balestrieri ha poi ribadito che il broadcaster pubblico, dopo aver lanciato recentemente il canale digitale Rai4 sta già ragionando sul canale Rai5, il cui debutto è previsto entro la metà del 2009. Nel 2009, la Rai sarà on-air anche con un canale in alta definizione via digitale terrestre, dal momento che l'ente di Viale Mazzini, al pari di diversi altri operatori del settore, ritiene che proprio l'offerta Hdtv free-to-air costituisca un formidabile “plus” capace di accelerare la trasmigrazione nazionale verso la Dtt, invogliando il pubblico all'acquisto dei nuovi sistemi. Intanto, per mostrare le capacità davvero notevoli del prodotto Hd-Dtt, la Rai ha ripetuto anche in occasione delle Olimpiadi di Pechino un esperimento high definition simile a quello effettuato in occasione degli Europei di calcio 2008.

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Re: Il topic sul digitale:la vendita di la7 cartapiù

Messaggio da antoniocoscia93 » 08/10/2008, 14:17

Il personaggio - Stella, il Canaro, e il piano segreto sul digitale La7
L’Abate e il Canaro. Sarebbe difficile trovare due persone più diverse di Franco Bernabè e di Giovanni Stella. Tanto algido, british e composto il primo, quanto sanguigno, rustico e «informale» il secondo. Eppure questa strana coppia lavora assieme da 15 anni tondi. Assieme hanno passato l’Eni del dopo Tangentopoli, la prima scalata a Telecom Italia, un periodo di «esilio» in cui hanno di fatto guidato assieme la filiale italiana della banca Rotschild. Ora che Bernabè è tornato per la seconda volta a capo di Telecom tra le sue prime mosse ha riportato nel gruppo Giovanni Stella. Il fatto è che Bernabè, che notoriamente non si fida di nessuno, ha invece la massima fiducia in Stella. Ed è a lui che affida le partite più spinose, quelle che devono essere risolte in tempi brevi, senza sbavature e senza tentennamenti. Tra di loro c’è un rapporto di fiducia paritaria, che nasce dalla reciproca lealtà. Di questo sessantenne dai capelli rossi e gli occhi azzurri e dallo sguardo sulfureo si parla in questi giorni perché ha spiegato di punto in bianco che a La7, sotto la sua giurisdizione in quanto amministratore delegato di Telecom Italia Media, ci sono 25 giornalisti di troppo su una redazione di 100: più che un taglio sembra una specie di pulizia etnica. E perché lo ha spiegato alla redazione aggiungendo amabilmente che uno sciopero lui lo metteva tranquillamente in conto, ma se avessero fatto saltare i commenti alle partite gli esuberi sarebbero anche potuti aumentare. Dal suo punto di vista non era una ritorsione ma un fatto matematico: gli esuberi sono in funzione delle perdite. E se le perdite aumentano o i ricavi calano perché salta una parte pregiata del palinsesto come le partite, il rapporto matematico dice che bisogna tagliare ancora un altro po’. Ecco, il personaggio è così. Dice pane al pane e vino al vino. Non indora la pillola e non usa giri di parole. Aggiungete il suo vezzo di parlare qualche decibel sopra la media ed ecco il perché della definizione di «canaro» che si porta dietro da anni. Il copyright sembra spettare non ad un suo nemico ma ad uno dei suoi più stretti collaboratori, ai quali tocca quotidianamente in dosi da antibiotico l’appellativo di «cotica», che lui usa però in termini quasi affettuosi, a sottolineare paternamente un errore o un ritardo o un’imprecisione.Perché lui, invece, Stella, è di una precisione maniacale. Uno che passa il tempo a studiare meticolosamente ogni dossier che deve affrontare, che si studia le sue controparti per anticiparne mosse e contromosse e che probabilmente conosce a memoria ‘L’arte della guerra’ di Sun Tzu. Dopo di che, si presenta ai tavoli delle trattative cercando di convincere i suoi interlocutori di essere uno tutto muscoli e poco cervello: diciamo pure un po’ rozzo. Ma a lui piace giocarci. Con la voce sempre un tono sopra («Non è colpa mia dice sempre è che c’ho le corde vocali fatte così»); il frequente ricorso a proverbi umbri, anche se poi, lui di Orvieto, quando vuole accentua un romanesco che ricorda il miglior Funari, spesso anche nel lessico non sempre pubblicabile. E cerca di approfittare del vantaggio. E’ uno che quando tratta cerca di prenderti per sfinimento: il suo autoritratto preferito è quello del contadino orvietano che si rivolge al somaro che non ne vuol sapere di muoversi dicendogli: «Tu sarai pure più intelligente di me, ma io so’ più cocciuto di te». Chi se non Stella poteva mandare Bernabè ad occuparsi di media e soprattutto di tv? Perché se ne fida ciecamente, e lo abbiamo detto, perché sa che non è uno che può lasciarsi affascinare e abbacinare dal mondo della tv, come è accaduto a troppi manager prima di lui. Lui è uno refrattario a quel tipo di mondo. E’ tutto lavoro, famiglia e Orvieto (è lui che ci ha portato Bernabè e gli ha fatto insediare lì le sue tecnostart up). Gli eventi mondani li evita finché è possibile, e quando Bernabè lo costringe a presenziare a qualcosa .... diciamo che non è felice. Ma al di là dei fattori caratteriali, a unire i due è quel passato comune di trincea in cui si sono conosciuti. Stella entra all’Eni negli anni Settanta, come uomo di audit, di bilanci e di controllo gestione. Si fa strada nella squadra di Vittorio Mincato. Quando Bernabè, nel 1993, diventa amministratore delegato del gruppo devastato da Tangentopoli, cerca uomini nuovi. Glielo segnalano e lui ne fa il capo della finanza di Enichem. Compito: sbrogliare un groviglio di scatole cinesi, controllate e partecipate in Italia e all’estero. Stella lavora di fino, vende, chiude, accorpa, taglia e nel giro di una ventina di mesi il portafoglio partecipazioni del gruppo si svuota di oltre 200 società. Quando Bernabè passa a Telecom Italia nell’ottobre 1998, Stella lo segue. Ed esce con lui sette mesi dopo, quando non riescono nell’intento di alleare Telecom Italia con Deutsche Telekom e gli azionisti danno il via libera all’Opa di Colaninno. Gli ultimi anni sono stati quelli dell’attività all’interno della Franco Bernabè. Anni in cui entra e esce dai consigli di amministrazione delle società di cui il gruppo si occupa. Per quattro anni è anche nel cda della Roma calcio, chiamato direttamente da Franco Sensi. Poi, quando Bernabè fonda di fatto la filiale italiana della banca d’affari Rotschild, Stella ne diventa amministratore delegato e si dedica alla sua attività preferita: lo studio dei dossier societari per scandagliare conti, strategie e operazioni finanziarie. E’ anche consulente per Finmeccanica in un’operazione in Russia.Tutto questo per dire che Giovanni Stella, a dispetto delle prime apparenze, è uno che difficilmente sbaglia la misura. Quando è arrivato a TI Media, e ha cominciato a fare l’orco, ha fatto scappare raccontano Antonio Campo Dell’Orto, ha tagliato cachet di star e contratti dei volti della rete. Nella nuova stagione non ci saranno più Ferrara e Chiambretti, il verbo del taglio dei costi è stato imperante su tutto. E tutto questo Stella ha portato avanti in modo relativamente tranquillo. Non poteva non sapere che il taglio di un quarto dei giornalisti avrebbe fatto invece rumore. Tanto più pensando che in quegli stessi giorni Telecom ha tagliato 5 mila addetti senza un giorno di sciopero, con garanzie e scivoli e una pax sindacale di altri tempi.Vero è che Telecom non perde soldi mentre La7 sì, e sono mezzo milione di euro al giorno. Vero è anche che le news di La7 hanno uno share di gran lunga inferiore alla media delle rete, la metà di quel 3% a cui quello che doveva essere il terzo polo è rimasto inchiodato. Ma Stella non può non sapere ciò che sanno tutti gli addetti ai lavori. Nelle tv esiste un effetto rete che penalizza La7 al di là dei suoi difetti. Insomma, molti programmi che sulla rete di Telecom fanno il 4% di share, su Italia1 farebbero più del doppio. E il tg di La7 non si può misurare sul suo 1,5% di ascolti se ha contro la massima potenza di fuoco del duopolio nel ‘prime time’: il Tg1 e il Tg5. Quanto ai numeri degli esuberi, i giornalisti a La7 sono un centinaio: per fare un raffronto, Mediaset ne ha circa 250, Sky 140. Che La7 abbia problemi di bilancio non c’è dubbio. Ma anche ApCom, l’agenzia giornalistica di TI Media è in passivo. E poi più di tanto una tv non può tagliare: oltre un certo livello il calo delle risorse impiegate e degli investimenti si traduce in calo di share e di pubblicità che avviterebbe la società in una picchiata fuori controllo verso il fallimento.
E allora c’è chi avanza il dubbio che la sortita di Stella abbia almeno un altro obiettivo. Quello di creare attenzione attorno alla società per far andare a buon fine una mossa che invece potrebbe avere un peso strategico notevole: la vendita di CartaPiù. Sono i canali pay della rete sul digitale terrestre, quelli dove si vedono le partite per cui La7 ha acquisito i diritti, e qualche serie tv. CartaPiù è stata messa all’asta e ci sono diversi soggetti interessati.  
Se la vendita va come previsto, TI Media deconsolida un po’ di costi di acquisizione di diritti, che da soli valgono una buona fetta del passivo della società. Che resterebbe nel settore, però con una quota di minoranza e con il solo obiettivo di guardare alle possibili sinergie con il settore della Iptv. Ma se tutto questo accade, entra sul mercato italiano un nuovo operatore straniero.

Il gigante americano Espn, specializzato in sport, o uno dei due gruppi europei in lizza, Top Up Tv e Air Tv. Il primo è inglese, il secondo svedese. Entrambi hanno lanciato canali a pagamento sul digitale terrestre in Gran Bretagna, Scandinavia, Francia, Spagna e Portogallo. Per Mediaset, che oggi nella pay tv sul digitale terrestre è in una situazione di sostanziale monopolio, vista proprio la paralisi di La7, sarebbe il momento di fare i conti con un concorrente vero. E’ una prospettiva che non cade nel momento migliore. Ai tempi di Tronchetti c’è chi scommette che pressioni per evitare che La7 non facesse la cosa giusta in qualche occasione ci sarebbero state. Oggi probabilmente non sarebbe più così. Ma non si sa mai.

Fonte: La Repubblica - Affari & Finanza
La storia comincia a farsi interessante :gogogo:

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Re: Il topic sul digitale:la vendita di la7 cartapiù

Messaggio da Manu Ginobili » 08/10/2008, 18:51

Antonio Coscia, una curiosità: ma a te dallo switch off al Digitale Terrestre viene per caso in tasca qualcosa?
L'entusiasmo con cui parli di sto argomento ha del sospetto  :thumbup:
Devo postare qualcosa di romanista, tipo? Mi devo lamentare? (Rowiz)

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Re: Il topic sul digitale:la vendita di la7 cartapiù

Messaggio da antoniocoscia93 » 08/10/2008, 19:17

Manu Ginobili ha scritto: Antonio Coscia, una curiosità: ma a te dallo switch off al Digitale Terrestre viene per caso in tasca qualcosa?
no,ma a mi piace(cit.) :D

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Re: Il topic sul digitale:la vendita di la7 cartapiù

Messaggio da antoniocoscia93 » 09/10/2008, 7:22

DTT: Prima riunione del Comitato Nazionale ''Italia Digitale''
Si è insediato a Roma il Comitato Nazionale Italia Digitale (CNID), l’organismo presieduto dal Sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani che è affiancato dai vicepresidenti Stefano Mannoni, Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e Andrea Ambrogetti, Presidente di DGTVi.
Nel corso dell’incontro – informa una nota - il Sottosegretario ha confermato le linee generali del piano di digitalizzazione del paese sulla base del calendario stabilito dal decreto del 10 settembre e che prevede la completa digitalizzazione della Sardegna entro la fine di ottobre, il passaggio del 70 per cento degli italiani alla nuova tecnologia entro il 2010 e il completamento del progetto al 31 dicembre del 2012.
All’incontro, al quale hanno anche partecipato i rappresentanti dei broadcaster, delle regioni inizialmente coinvolte nelle operazioni di digitalizzazione, delle industrie manifatturiere e dei consumatori, sono state affrontate le tematiche tecniche-operative e finanziarie della transizione dall’analogico al digitale secondo le specificità delle diverse aree e – conclude la nota - sono stati nominati i coordinatori delle quattro aree operative: area tecnica e sviluppo reti, monitoraggio e dati, comunicazione e assistenza utenti e, infine, area connessa alle problematiche specifiche del servizio pubblico radiotelevisivo.

Fonte: Digital-Sat (com.stampa)

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Re: Il topic sul digitale:la vendita di la7 cartapiù

Messaggio da antoniocoscia93 » 09/10/2008, 17:47

Tv: esposto Altroconsumo a Ue sul passaggio al digitale terrestre
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa di Altroconsumo:

Nel passaggio dall’analogico al digitale nel sistema radiotelevisivo in Italia saranno privilegiati i soggetti in posizione già dominante. Il duopolio in essere in Italia si riprodurrà anche nel nuovo contesto, e si ripeteranno gli effetti distorsivi e anticoncorrenziali che impediranno a nuovi soggetti di intervenire, sia sul mercato televisivo che su quello, nuovo, dei servizi a valore aggiunto veicolati attraverso le frequenze digitali.Altroconsumo ha presentato un esposto alla DG Concorrenza della Commissione europea, scrivendo al Commissario Neelie Kroes. L’associazione indipendente di consumatori chiede di intervenire per garantire il rispetto delle regole di concorrenza, richiamando l’articolo 86 del trattato CE.L’intervento è urgente: lo switch off parte, infatti, il prossimo 15 ottobre in Sardegna; seguiranno Valle d’Aosta e Piemonte.La distorsione del mercato non è episodica, ma è contenuta nella legge Gasparri (la n.112 del 3 maggio 2004). Anche gli emendamenti successivi, ultimo in ordine di tempo la legge n.101 del 4 giugno 2008, non hanno sanato i motivi per i quali pende ancora nei confronti dello Stato italiano la procedura d’infrazione aperta dalla Commissione UE nel 2006, sempre a seguito di un esposto di Altroconsumo.E’ evidente il conflitto tra la normativa italiana e il diritto comunitario, che è invece per il pluralismo nel mercato radiotelevisivo.
Fonte:Fonte: Digital-Sat (com.stampa)

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Re: Il topic sul digitale:la nascita di tivù

Messaggio da antoniocoscia93 » 09/10/2008, 19:36

Rai, Mediaset, La7 unite per Tivù: la piattaforma gratuita sul satellite
L'intesa tra Rai Mediaset e Telecom Italia Media per lanciare una piattaforma satellitare gratuita in appoggio al digitale terrestre diventa operativa.
È stata costituita, a fine settembre, la società Tivù srl, che vede Rai e Mediaset con una quota paritaria del 48% e Telecom Italia Media con un quota di minoranza del 4 per cento. La società opererà con due marchi, Tivù e Tivù Sat  il suo compito sarà quello di promuovere la piattaforma digitale terrestre e l'acquisto dei relativi decoder, in particolare nei punti vendita e quello di lanciare un'offerta satellitare gratuita costituita dai canali terrestri digitali/free, in nome della neutralità tecnologica.Tivù conta di attivarsi entro la fine dell'anno mentre l'offerta satellitare dovrebbe essere lanciata entro i primi sei mesi del 2009, forse già entro marzo, La Rai ha avuto la presidenza della società con Luca Balestrieri mentre Alberto Sigismondo dirigente di Mediaset, ne sarà il consigliere delegato.Lo standard di criptaggio che sarà usato per i canali offerti sarà l'Irdeto (il satellite va oltre i confini nazionali). Non è stato ancora scelto, invece, l'operatore satellitare che fornirà la capacità trasmissiva, dopo aver rifiutato un'offerta di Eutelsat per una posizione orbitale diversa da quella da cui sono trasmessi attualmente i canali di Sky. Per vedere i programmi satellitari promossi da Tivù Sat, comunque, occorrerà un decoder diverso da quello di Sky.Lo sviluppo della società sarà condizionato dalla trattativa per avere l'ok dall'Antitrust e dall'Agcom. Si tratta, infatti, di un gruppo dove i due soci di controllo hanno quote intorno all'80% degli introiti pubblicitari e dell'ascolto della tv terrestre e i cui canali sono quelli di maggior ascolto sulla piattaforma satellitare. L'offerta di Tivù Sat sarà così aperta a tutti gli altri operatori al di là dei soci fondatori e quindi, per definizione, non proprietaria. I soci, però, e la Rai in particolare, escludono qualsiasi forma di offerta a pagamento.La Rai non ha alcun interesse a far concorrenza, anche indiretta, a Sky. Con l'operatore satellitare, infatti, deve rinnovare entro il prossimo giugno l'accordo per RaiSat. Il lancio di un'offerta satellitare alternativa, sia pure gratuita e quindi non direttamente concorrente con Sky, può rendere più difficile la trattativa.D'altra parte, sempre con Sky, la Rai sta per firmare (il cda ha delegato il direttore generale a farlo entro la fine di novembre) un accordo sui diritti dei grandi eventi sportivi: Olimpiadi contro Mondiali. Un accordo economicamente conveniente per la Rai. Gli ultimi Europei, infatti, le sono costati 104 milioni in cambio di sette-otto milioni di introiti supplementari: i diritti satellitari non sono stati venduti. Anche se, strategicamente, l'accordo lascia a Sky l'esclusiva della copertura integrale dei grandi eventi sportivi dal 2010 al 2014, quando la tv terrestre sarà tutta digitale.Sul digitale terrestre, al momento dello spegnimento del segnale analogico in Sardegna, a fine mese, Rai e Mediaset conteranno su dodici reti digitali complessive, sei a testa, su ciascuna delle quali possono essere trasmessi sei canali a definizione standard. La Rai dedicherà una rete all'Alta Definizione, all'inizio con due segnali, con l'obiettivo di arrivare a un canale vero e proprio a fine 2009. E chiederà un'integrazione del contratto di servizio per ridefinire gli obblighi di copertura sul digitale.I rapporti di forza del duopolio si riproducono dall'analogico al digitale, con la sola differenza che la copertura
Fonte: Il Sole 24 Ore

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Re: Il topic sul digitale:mediaset HD

Messaggio da antoniocoscia93 » 10/10/2008, 18:49

Canale 5, Italia 1 e Rete 4 in HD sul DTT? Mediaset ci sta pensando
Digitale terrestre: Mediaset punta su Canale 5, Italia 1 e Rete 4 in alta definizione  Ha iniziato Sky, che ora propone sei canali in alta definizione.  E subito dopo è toccato alla Rai, che ha trasmesso in standard ‘hd' alcune partite degli Europei di calcio e una parte delle gare delle Olimpiadi di Pechino. Ora è venuto il turno di Mediaset. Anche il gruppo di Cologno ha infatti scelto di puntare sulle emissioni che garantiscono la massima qualità audio/video e Canale 5, Italia 1 e Rete 4 sono destinate a trasmettere in alta definizione sul digitale terrestre; a quanto pare, già al momento dello switch off dalla trasmissione analogica a quella numerica o appena subito dopo. C'è posto sufficiente sui multiplex e la proposta di programmi in hd è ritenuta dagli uomini del Biscione assolutamente strategica per qualificare l'offerta. In Sardegna - la prima regione in cui la transizione al digitale va compiendosi e che dalla fine del mese sarà ‘all digital' - sono già partite le sperimentazioni delle trasmissioni di massima qualità che per adesso coinvolgono solo Rete 4. Ma Mediaset intende, man mano che il processo di transizione andrà avanti coinvolgendo aree sempre più rilevanti della Penisola, procedere nella stessa maniera anche con Canale 5 e Italia 1. Alcun programma di questo tipo, almeno al momento, riguarderebbe invece il pacchetto di canali a pagamento di Premium Gallery.L'alta definizione ha da tempo largo spazio nell'offerta di Sky. La pay di Rupert Murdoch attualmente propone Cinema Hd, Sport Hd 1, Sport Hd 2, Next Hd, National Geographic Channel Hd, Eurosport Hd. Per il momento Sky non avrebbe programmato alcun altro lancio. Il prossimo canale in alta definizione a decollare sulla pay italiana potrebbe essere targato Mtv, considerato che il network musicale ha già mandato on air nel Regno Unito una versione hd di Mtv.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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Re: Il topic sul digitale:mediaset HD

Messaggio da Paperone » 10/10/2008, 18:51

quando potrò vedermi House in HD chiamatemi :gazza:

:sbadat:
lo trovo già sul Potomac
Giordan ha scritto: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!

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