Libri
Re: Libri
Ringrazio chi ha parlato qui (oltre a vari commenti extra positivi letti sul web) di Furore di John Steinbeck, perchè indirettamente mi ha portato all'acquisto di questo libro. Sono ancora all'inizio del libro, quando Tom si fa dare un passaggio e in seguito incontra il reverendo Jim Casy. Più che altro per ora mi sono fatto un'idea chiara sull'arsura climatica di queste prime pagine: piove terra, erba secca ingiallita, caldo afoso con protagonisti affaticati ecc...basta che guardo fuori dal finestrino del treno o esco in strada alle 13 e mi trovo anche io in questa situazione :D
- nefastto
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Re: Libri
Furore l'ho segnalato ioÂacnumber7 ha scritto: Ringrazio chi ha parlato qui (oltre a vari commenti extra positivi letti sul web) di Furore di John Steinbeck, perchè indirettamente mi ha portato all'acquisto di questo libro. Sono ancora all'inizio del libro, quando Tom si fa dare un passaggio e in seguito incontra il reverendo Jim Casy. Più che altro per ora mi sono fatto un'idea chiara sull'arsura climatica di queste prime pagine: piove terra, erba secca ingiallita, caldo afoso con protagonisti affaticati ecc...basta che guardo fuori dal finestrino del treno o esco in strada alle 13 e mi trovo anche io in questa situazione :D


Però, fra tutti menzione d'onore per Nefastto, più subdolo e convincente, meno palese e più credibile di tutti nei suoi interventi.(Dazed)
Re: Libri
Di Soriano ho letto Futbol – divertentissimo.mookie#22 ha scritto: Ogni tanto capita il romanzo che, dopo l'ultima riga, ti lascia con un punto di domanda.
La sensazione di "non aver colto con pienezza".
Osvaldo Soriano, Triste, solitario y final
Sarei curioso di leggere qualche commento in merito, se l'avete letto.
Ho appena finito “la solitudine dei numeri primi” – a me è piaciuto molto. Si legge tutto d’un fiato, storia drammatica, ma sincera, vera e appunto molto scorrevole.
Aspettiamo Giordano al varco del secondo romanzo.
Sto leggendo “La Deriva” di G.A. Stella e Segio Rizzo – non ho parole, dobbiamo vergognarci del nsotro paese. Avevo letto “La Casta” – questo è anche peggio.
Ho anche letto metà del libro di Pino Cacucci “Ribelli” – storie vere su “briganti”, partigiani e rivoluzionari dimenticati provenienti da mezzo mondo. Di Cacucci avevo letto “La Polvere del Messico” – dove si vede quanto lui ami quel paese.
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Re: Libri
joesox ha scritto:
Sto leggendo La Deriva di G.A. Stella e Segio Rizzo non ho parole, dobbiamo vergognarci del nsotro paese. Avevo letto La Casta questo è anche peggio.
Ed io che mi ero fermato alla meta' de "La Casta" e di "Gomorra" perche' non ho avuto il coraggio di andare avanti(salvo poi tornarci dopo qualche ora diÂ

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Re: Libri
Io sto rileggendo, a distanza di anni, L`insostenibile leggerezza dell`essere di Kundera. E nonostante lo stia rileggendo con una coscienza diversa lo trovo ancora affascinante.
Nam Sibyllam quidem Cumis ego ipse oculis meis vidi in ampulla pendere,
et cum illi pueri dicerent: Σίβυλλα τί θέλεις; respondebat illa: ἀποθανεῖν θέλω.
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Re: Libri
Red ha scritto: Consiglio "La casa del sonno" di Jonathan Coe, romanzo originale e di buon ritmo.
Ne avevamo parlato qualche pagina fa!!
C'è bisogno che si giochi con un po' di dignità! Con un po' di anima cazzo! Nessuno fa un salto, un fallo con la palla lì! Facciamo a cazzotti almeno!! Ma che cazzo avete dentro?


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Re: Libri
Periodo di riletture: terminato Kundera, ho ripreso un vecchio Màrquez: Dodici racconti raminghi. Lo consiglio caldamente, ogni racconto ti immerge in un'atmosfera magica.
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Re: Libri
2008-08-03 23:26
Letteratura: morto Solzhenitsyn
Lo scrittore fece conoscere al mondo i Gulag
(ANSA) - LONDRA, 3 AGO - Lo scrittore sovietico e dissidente, premio Nobel per la letteratura, Alexander Solzhenitsyn e' morto all'eta' di 89 anni. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Interfax, aggiungendo che lo scrittore e' deceduto in seguito ad un infarto. Solzhenitsyn ha fatto conoscere al mondo i Gulag, i campi di lavoro sovietici e per questo ricevette il Premio Nobel.
RIP
Letteratura: morto Solzhenitsyn
Lo scrittore fece conoscere al mondo i Gulag
(ANSA) - LONDRA, 3 AGO - Lo scrittore sovietico e dissidente, premio Nobel per la letteratura, Alexander Solzhenitsyn e' morto all'eta' di 89 anni. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Interfax, aggiungendo che lo scrittore e' deceduto in seguito ad un infarto. Solzhenitsyn ha fatto conoscere al mondo i Gulag, i campi di lavoro sovietici e per questo ricevette il Premio Nobel.
RIP
Ultima modifica di Reverend_Goldberg il 03/08/2008, 23:39, modificato 1 volta in totale.


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Re: Libri
In questo periodo mi sto dando all'approfondimento della società e storia americana.
Pochi giorni fa ho finito "American Vertigo" di Bernard Henry-Lèvy. Mi è piaciuto e ha rispecchiato molti miei giudizi. Anche se nella conclusione si perde un pò troppo in discorsi filosifici che talvolta ho faticato a seguire.
Incuriosito dai tanti riferimenti che Henry-Lèvy faceva a questo libro, ho comprato anche "La democrazia in America" di Alexis de Tocqueville. Libro che ovviamente già conoscevo in quanto studiato già a scuola nell'ambito delle scienze sociali, però mai letto. Lo so che sarebbe stato meglio leggere prima "La democrazia in America" rispetto ad "American Vertigo", che è una sorta di rilettura dello stesso, però ormai la frittata era già fatta.
Comunque l'inizio mi sta piacendo molto. Lo consiglio a tutti quelli che si interessano di America. E' un testo imprescindibile.
Pochi giorni fa ho finito "American Vertigo" di Bernard Henry-Lèvy. Mi è piaciuto e ha rispecchiato molti miei giudizi. Anche se nella conclusione si perde un pò troppo in discorsi filosifici che talvolta ho faticato a seguire.
Incuriosito dai tanti riferimenti che Henry-Lèvy faceva a questo libro, ho comprato anche "La democrazia in America" di Alexis de Tocqueville. Libro che ovviamente già conoscevo in quanto studiato già a scuola nell'ambito delle scienze sociali, però mai letto. Lo so che sarebbe stato meglio leggere prima "La democrazia in America" rispetto ad "American Vertigo", che è una sorta di rilettura dello stesso, però ormai la frittata era già fatta.
Comunque l'inizio mi sta piacendo molto. Lo consiglio a tutti quelli che si interessano di America. E' un testo imprescindibile.
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Re: Libri
Letture d'estate:
- Varie menate di Manfredi (credo di essere prossimo alla conclusione della sua bibliografia), Follet (Idem dicasi) e Grisham
- Libri fantasy:
1) "Il Nome del Vento" di tal Patrick Rothfuss. Premesse straordinarie, le prime 100 pagine sono un fantasy che temevo di non trovare più: bella la forma, inventive le situazioni, abile la narrazione e la creazione dei personaggi, notevole l'ambientazione. Rovina tutto trasformando il libro in un lungo flashback in prima persona, per di più non concluso per lasciare spazio a un seguito. Una grande occasione mancata
2) "Acacia" di Anthony Durham, bello. Niente di più, fantasy moderno, in cui, invece di scopiazzare Tolkien come si faceva una volta ("Le Cinque Stirpi" docet) si scopiazza Martin.
- Romanzy pseudostorici, uno su Annibale dello stesso Durham (bello), uno su Harald lo spietato di Norvegia di Tim Severin ("L'ultimo guerriero"): ha il difetto - ai miei occhi (non amo i libri in prima persona), in realtà è una scelta voluta - di essere raccontato in prima persona dal punto di vista di un vecchio guerriero che accompagna Harald. Molta carne al fuoco (da Bisanzio a Macbeth), discreto. Quantomeno, diverso dai soliti romanzi storici d'assalto.
- Libri più seri:
"Uomini sotto il sole" di Kanafani (scrittore palestinese degli anni '60-'70, in italia pubblicato postumo): Imperdonabile non averlo letto fino ad oggi, un capolavoro che si legge in 2 ore (è un racconto lungo più che un romanzo). Racconta il dramma del popolo palestinese attraverso l'esperienza di tre emigranti.
"I Cani e i Lupi" (Irène Némirovsky), romanzo ambientato fra l'Ucraina e Parigi all'inizio del secolo scorso. Attraverso gli occhi di una ragazza ebrea, le sue esperienze di vita come simbolo della storia del popolo ebraico, perfettamente calate nella realtà della Belle Epoque e poi del primo dopoguerra. Ottima l'idea del finale aperto. Triste, ma lascia aperte le porte della speranza.
"Liberazione" (Sandor Marai): l'assedio di Budapest da parte dell'armata rossa nell'inverno del '44-'45, visto secondo il punto di vista e la vicenda di una giovane donna. Vorrebbe essere un capolavoro, ha punti in comune con l'Insostenibile leggerezza dell'essere, ma - a me - è risultato un po' pesante.
- Varie menate di Manfredi (credo di essere prossimo alla conclusione della sua bibliografia), Follet (Idem dicasi) e Grisham
- Libri fantasy:
1) "Il Nome del Vento" di tal Patrick Rothfuss. Premesse straordinarie, le prime 100 pagine sono un fantasy che temevo di non trovare più: bella la forma, inventive le situazioni, abile la narrazione e la creazione dei personaggi, notevole l'ambientazione. Rovina tutto trasformando il libro in un lungo flashback in prima persona, per di più non concluso per lasciare spazio a un seguito. Una grande occasione mancata
2) "Acacia" di Anthony Durham, bello. Niente di più, fantasy moderno, in cui, invece di scopiazzare Tolkien come si faceva una volta ("Le Cinque Stirpi" docet) si scopiazza Martin.
- Romanzy pseudostorici, uno su Annibale dello stesso Durham (bello), uno su Harald lo spietato di Norvegia di Tim Severin ("L'ultimo guerriero"): ha il difetto - ai miei occhi (non amo i libri in prima persona), in realtà è una scelta voluta - di essere raccontato in prima persona dal punto di vista di un vecchio guerriero che accompagna Harald. Molta carne al fuoco (da Bisanzio a Macbeth), discreto. Quantomeno, diverso dai soliti romanzi storici d'assalto.
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"Uomini sotto il sole" di Kanafani (scrittore palestinese degli anni '60-'70, in italia pubblicato postumo): Imperdonabile non averlo letto fino ad oggi, un capolavoro che si legge in 2 ore (è un racconto lungo più che un romanzo). Racconta il dramma del popolo palestinese attraverso l'esperienza di tre emigranti.
"I Cani e i Lupi" (Irène Némirovsky), romanzo ambientato fra l'Ucraina e Parigi all'inizio del secolo scorso. Attraverso gli occhi di una ragazza ebrea, le sue esperienze di vita come simbolo della storia del popolo ebraico, perfettamente calate nella realtà della Belle Epoque e poi del primo dopoguerra. Ottima l'idea del finale aperto. Triste, ma lascia aperte le porte della speranza.
"Liberazione" (Sandor Marai): l'assedio di Budapest da parte dell'armata rossa nell'inverno del '44-'45, visto secondo il punto di vista e la vicenda di una giovane donna. Vorrebbe essere un capolavoro, ha punti in comune con l'Insostenibile leggerezza dell'essere, ma - a me - è risultato un po' pesante.
Ultima modifica di Spree il 14/08/2008, 23:50, modificato 1 volta in totale.
La scienza può solo aggiungere; davvero non vedo come e che cosa possa togliere.