


grande rocky



rodmanalbe82 ha scritto: te li consiglio entrambi, Mikè
mookie#22 ha scritto: Ricordo che tempo fa ci fu una discreta discussione su Asimov e scoprii che, come me, ci sono molti estimatori dello scrittore della Trilogia.
Ho sempre e solo letto suoi romanzi di fantascienza, ma al mio ultimo passaggio in libreria ho trovato anche altri romanzi in cui Isaac ha tentato "altre vie", come quella del giallo, ad esempio.
Sto leggendo "Rompicapo in quattro giornate" e l'unico commento che mi sento di fare è... se siete dei grandi ammiratori di Asimov, leggete solo i suoi libri di fantascienza.
Infine, in tempo di elezioni... mi sento di consigliare un romanzo italiano, "Lo stato dell'unione" di Tullio Avoledo (lo stesso de L'elenco telefonico di Atlantide).
Riguardo a Pennac, io sono rimasto alla saga di Monsieur Malaussene... la sta ancora portando avanti?
Reverend_Goldberg ha scritto: Iniziato ieri "Una giornata di Ivan Denisovic", di Solzenicyn, dopo mi aspettano "La casa di Matrjona" e "Alla stazione", dello stesso autore russo.
L'ho letto 2-3 anni fa ormai. La ricerca della pallina dello 'shot heard around the world' è solo una scusa per iniziare il libro davvero alla grande. Ma non è un libro di baseball, nè di sport. Appunto racconta il momento di quel famosissimo HR (3 ottobre 1951) per poi partire per un viaggio nell'America dagli anni Cinquanta in poi. Un viaggio dove c'è di tutto, economia, scienza, militarismo, arte estrema, tradimenti, discariche di immondizia. Problemi della società di oggi affrontati senza ipocrisia. Delillo è un grande scrittore americano. Non sempre leggibilissimo, devo dire, ma non l'ho mai messo giù una volta iniziato. Magari ogni tanto prenditi degli appunti sui personaggi perchè ce ne sono davvero tanti. A me comunque è piaciuto molto.Rocky ha scritto: Devo leggere, per un esame, "Underworld" di Don Delillo. Qualcuno l'ha letto? Commenti? Non sono molto abituato a leggere libri in generale (per usare un eufemismo), quando l'ho comprato e ho visto il numero di pagine quasi mi viene un infarto...
Tolkien a me piace molto, comunque...Leonardo Ancilli ha scritto: a me Asimov piace molto (poi andava a scuola con Auerbach quindi .... ) quello che preferisco è "Notturno" forse il meno fantascientifico di tutti, però ti da da pensare quando certa abitudini anche banali ti crollano, come può scattare la follia umana per nulla.
Ma Tolkien non lo fila nessuno qua dentro ? Va beh che il fantasy è ormai inflazionato e ci fanno dei bei soldoni in molti (ad esempi Licia troisi vende un sfracello di libri), però "il signore degli anelli" credo meriti davvero una lettura o più per la semplicità di linguaggio con cui Tolkien si è inventato e ha raccontato un mondo che non esiste.
Leonardo Ancilli ha scritto: Ma Tolkien non lo fila nessuno qua dentro ? Va beh che il fantasy è ormai inflazionato e ci fanno dei bei soldoni in molti (ad esempi Licia troisi vende un sfracello di libri), però "il signore degli anelli" credo meriti davvero una lettura o più per la semplicità di linguaggio con cui Tolkien si è inventato e ha raccontato un mondo che non esiste.
Leonardo Ancilli ha scritto: Ma Tolkien non lo fila nessuno qua dentro ? Va beh che il fantasy è ormai inflazionato e ci fanno dei bei soldoni in molti (ad esempi Licia troisi vende un sfracello di libri), però "il signore degli anelli" credo meriti davvero una lettura o più per la semplicità di linguaggio con cui Tolkien si è inventato e ha raccontato un mondo che non esiste.
Emmanuelle ha scritto: Per favore quando avrai finito il primo mi dirai come trovi questo autore? Grazie
Reverend_Goldberg ha scritto: Devo una risposta ad una signora. :D
Non ho l’autorevolezza per dirti come diversi critici sostengono, che Solzenicyn sia stato il più grande scrittore russo del XX secolo. Certo è che a questo ex professore di matematica, oggi 90enne va dato il merito di aver fatto conoscere al mondo la realtà dei gulag staliniani, seguito poi dal punto di vista letterario da altri come Varlam Salamov.
Personalmente sia in arcipelago gulag, che in una giornata di Ivan Denisovic, ho apprezzato molto la puntigliosità di Solzenicyn nel descrivere la realtà dei campi di lavoro sovietici (che tende qualche volta anche a sdrammatizzare).
Ritengo che opere come quelle di Solzenicyn, o come i racconti di Kolyma di Salamov, la trilogia di Primo Levi, lo stesso “comandate ad Auschwitz”, o seppur affrontando temi diversi, “il sergente nella neve”, siano libri che non si possono non leggere.
Poi personalmente apprezzo molto la letteratura russa, che trova molto spazio tra le mie letture, con i vari: Tolstoj, Dostoevskij, Babel, Majakovskij, Bulgakov, Gogol, Cechov, Zamjatin.